Il preside ed il ministro

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Da quel momento, si susseguì una serie di sfortunati eventi che lasciò Hogwarts e l'intero mondo magico più indifeso di quanto lo fosse mai stato. Le paranoie di Caramell peggiorarono così tanto nei confronti di Silente che la Umbridge perse ogni singola forma di controllo, compiendo azioni che mai avrebbe dovuto compiere. Gli innumerevoli decreti a suo favore aumentarono giorno dopo giorno (alcuni impedivano a noi insegnati di parlare ai ragazzi di ciò che stava accadendo all'esterno, poiché il ministero aveva deciso che la fuga di quei prigionieri era opera di Sirius. Altri, impedivano ai ragazzi di leggere determinati giornali). Con tutto il tempo che avevo passato in America, avevo avuto modo di studiare la storia dei Babbani ed avevo scoperto, con grande sorpresa, che tutti i tiranni che avevano provato a governare erano stati sconfitti proprio dalla loro arroganza. Non si rendevano conto che regnando con terrore, il popolo avrebbe trovato un modo per rivoltarsi contro di loro in un modo o in un altro. Compresi che presto sarebbe accaduto lo stesso, ma ciò non rendeva più facile la vita ad Hogwarts. Come se non bastasse, Harry Potter aveva deciso di radunare alcuni suoi amici e dare vita ad alcune lezioni di difesa contro le arti oscure tutto da solo. Ovviamente, trovavo l'idea corretta, dato che ormai avevamo compreso tutti che sarebbe potuta scoppiare una guerra da un momento all'altro ed i ragazzi dovevano sapersi difendere, ma diventava molto difficile per me coprirli. La Umbridge aveva occhi ed orecchie ovunque, sotto forma di alcuni studenti che correvano in giro a raccontarle qualsiasi cosa trovassero sospetta. Inoltre, comunicare con l'Ordine era davvero impossibile per me e non sapere cosa stava succedendo fuori mi faceva impazzire, dato che Bellatrix era lì da qualche parte a progettare qualcosa con il suo tanto amato Signore Oscuro. 

Non mi aspettavo, perciò, di essere chiamata improvvisamente nell'ufficio di Silente. Al suo interno, c'erano più volti del dovuto: il preside sedeva dietro la sua scrivania, con un'espressione serena in volto. Al suo fianco, col volto teso e postura rigida, c'era la professoressa McGranitt. Quasi di fronte ad entrambi, Caramell, il ministro della magia, si dondolava avanti ed indietro sui piedi, con un sorriso soddisfatto in volto. Ancora, Kingsley Shacklebolt e un altro mago, sicuramente un altro membro del Ministero, si guardavano intorno con interesse. Inarcai un sopracciglio, chiedendomi silenziosamente cosa ci facesse lì tutta quella gente e per quale motivo fossi stata chiamata anche io. 

<<Professoressa Avery, dall'espressione sul suo volto, mi rendo conto che non sa perché sia qui>>, esclamò Caramell con entusiasmo. 

<<No, Ministro. Non comprendo per quale motivo sia stata convocata>>, dissi, annuendo. 

<<Capirà presto>>. E appena terminò di dire quella frase, la porta dell'ufficio di Silente venne aperta nuovamente, facendo comparire la Umbridge ed Harry Potter. L'avevano scoperto. Mi aveva detto che c'era un incontro quella sera, affinché potessi inventarmi un alibi per ognuno degli studenti assenti se avessero dovuto fare domande. Qualcuno li aveva evidentemente traditi; qualcuno che faceva parte del gruppo. Come mi aspettavo, mentre il ragazzo fulminava con lo sguardo il ministro della magia, la Umbridge si prese il suo tempo per spiegare che qualcuno le aveva raccontato dei loro incontri e quando Harry, sotto suggerimento silenzioso di Silente, finse di non avere la più pallida idea di cosa stesse succedendo, la donna fece entrare Mariette. Hermione mi aveva fornito una lista di nomi, affinché sapessi chi aiutare e ricordavo che c'era anche quella ragazza, una Corvonero del quinto anno. Incrociai le braccia al petto, comprendendo che aveva sicuramente parlato anche del mio ruolo, dato che in un'occasione aveva avuto modo di scoprire che sapevo tutto.

<<...e la cosa più divertente, professoressa Avery, è che è stato menzionato il suo nome. La poverina non ha avuto modo di spiegarsi, però ho sentito forte e chiaro quando ha parlato di lei>>, disse infatti la Umbridge, guardandomi con un ghigno divertito. Inarcai un sopracciglio, posando il mio sguardo sulla ragazza che piangeva col volto nascosto tra le mani per poter proteggere il volto ricoperto da acne e dalla parola "SPIA" che si era formata sulla sua faccia. Un regalino di Hermione nel caso in cui qualcuno avesse provato a divulgare quell'informazione. 

The one that got awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora