Hogsmeade

312 19 3
                                    

Man mano che la Umbridge otteneva dal Ministero sempre più potere, Silente decise che quello era il momento giusto per farmi rincontrare i membri dell'Ordine della Fenice. Non sapevo per quale motivo non aveva voluto che entrassi in contatto con loro prima, quando non c'era bisogno di guardarsi le spalle in ogni momento temendo che quella maledetta donna potesse sbatterti fuori dalla scuola da un momento all'altro. Però avevo imparato a non dubitare mai l'operato di Silente, dunque se non aveva ritenuto opportuno che io e gli altri ci rincontrassimo fino a quel momento, doveva essere per un ottimo motivo. Approfittando del fatto che fossero appena uscite le date di ottobre per Hogsmeade, il preside mi disse di recarmi alla Stamberga Strillante, dove tutti gli altri avrebbero atteso il mio arrivo. Il giorno in cui tutti gli studenti si preparavano ad uscire per sgranchirsi le gambe e godersi un po' di divertimento arrivò prima di quanto potessi credere e notai di essere quasi più emozionata degli studenti, persino dei ragazzi del terzo anno che si recavano al villaggio per la prima volta. Non era inusuale che anche gli insegnati uscissero, però non potetti evitare di guardarmi le spalle in innumerevoli occasioni, come se temessi di trovarmi la Umbridge intenta a seguirmi con quel sorriso inquietante sul volto e magari trovare una pretesa per farmi finire ad Azakaban. 
Dopo un po', tuttavia, il timore di essere seguita passò in secondo piano, sopraffatto dal desiderio di vedere le persone che mi avevano accolta in passato, mostrandomi che la famiglia non è solo una questione di sangue. Entrata nella casa abbandonata, sentii delle voci bisbigliare dal piano di sopra e un piccolo sorriso nacque sul mio volto. Decisi di fare volutamente rumore, affinché tutti loro mi sentissero arrivare. Nella stanza del piano superiore, i miei occhi balzarono da individuo ad individuo con avidità, contenti di vedere finalmente dei volti familiari. In fondo alla stanza, poggiato contro il proprio bastone, c'era Moody. Il suo occhio sinistro si muoveva all'impazzata, studiando me e l'ambiente intorno a lui con interesse. Notai, anche se la cosa non mi sorprese, che sul suo volto c'erano più cicatrici di quante ne ricordassi. Accanto a lui, con l'espressione triste, i capelli sempre più grigi e il volto pallido, c'era Remus Lupin. Dall'altra parte della stanza, c'erano Molly e...

<<Tonks!>>, esclamai quando corse verso di me, stringendomi in un forte abbraccio. Chiusi gli occhi, rilassandomi contro di lei. Quella ragazza era la figlia della mia migliore amica ed avevo avuto l'onore di ospitarla a casa prima che intraprendesse la carriera da Auror, quando decise di prendersi un periodo di pausa per imparare a cavarsela da sola al di fuori della scuola e della propria famiglia. Andromeda era una di quelle poche persone che non avevo mai smesso di sentire: certo, le nostre lettere ci impiegavano a volte mesi prima di arrivare a destinazione, dato che le poste erano tremende e poco puntuali, perciò non potevamo sentirci tutti i giorni come eravamo solite fare in passato. Tuttavia, io e la donna avevamo fatto una promessa: smetterla di scriverci se avessimo sospettato che poteva accadere qualcosa che l'avrebbe messa in pericolo. Perciò, ancor prima che Tonks arrivasse da me, mi sembrava già di conoscerla attraverso le lettere della madre, dunque non ci avevamo messo molto a legare nel momento in cui aveva deciso di fermarsi a casa mia.

<<Come stai, Olivia?>>, domandò, guardandomi con attenzione. 

<<Sto bene, grazie. E tu?>>, chiesi

<<Ci dai il permesso di salutarla? O hai intenzione di monopolizzare le sue attenzioni?>>, chiese Lupin, camminando lentamente verso di me. Sorrisi, abbracciandolo con cautela poiché temevo di fargli del male. 

<<Sirius si scusa per non essere venuto, ma non era prudente. Malfoy sa che è un Animagus e ha riconosciuto il suo cane il mese scorso. Volevamo evitare delle fatalità>>, spiegò l'uomo. Silente mi aveva parlato anche di lui nella lettera, spiegandomi tutto quello che avevano scoperto tre anni prima riguardo il padrino di Harry e di come era stato ingiustamente accusato. In cuor mio, avevo sempre saputo che il mio amico non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere, anche se tutte le prove puntavano contro di lui. 

The one that got awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora