La battaglia di Hogwarts

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Iniziò quando la McGranitt si rifiutò ad ogni costo di consegnare Harry. La maggior parte dei Serpeverde era stata mandata via, sicuramente per ricongiungersi con i membri delle proprie famiglie che attendevano dall'altro lato del campo di battaglia. Quei pochi che erano rimasti, sembrarono più che pronti a collaborare e ne vidi un paio aiutare Neville ed alcuni professori a far passare i ragazzini più piccoli nel passaggio segreto che li avrebbe condotti al sicuro; lontani dalla scuola. I membri dell'Ordine erano già pronti a combattere, così come il resto degli insegnanti che stava proteggendo la scuola e gli studenti più grandi, soprattutto quelli che avevano partecipato all'Esercito di Silente. Nonostante tutte le precauzioni, i Mangia Morte non ci impiegarono molto a penetrare nelle difese dalla scuola e, presto, iniziarono a sbucare da ogni corridoio. Per il momento, Bellatrix, i miei fratelli, il Signore Oscuro e Nagini non erano nei paraggi e mi chiesi dove diavolo fossero. Avevo appena terminato di lanciare Alecto Carrow da una finestra quando un urlo familiare mi fece voltare di scatto: la mia vista si riempì di rosso, perciò mi Materializzai dall'altra parte del corridoio, alle spalle del Mangia Morte che vittorioso, si stava preparando a colpire Nymphadora. Il rumore della mia apparizione lo fece girare, ma non ebbe tempo di reagire perché gli diedi un pugno dritto in faccia.

<<Non osare toccare mia nipote>>, ringhiai. Poi <<Stupecifium>>, e rimase disteso a terra. Offrii la mano alla ragazza, sforzandomi per non mostrare il mio dolore quando si diede la spinta per mettersi in piedi, facendo così pressione contro la mia spalla ferita. Avevo tolto le fasciature per essere più libera di muovermi, ma ero consapevole di aver fatto una stronzata perché il dolore era quasi disumano e il braccio non faceva altro che tremare. Fortunatamente, però, non si trattava della mano che mi serviva per utilizzare la bacchetta, altrimenti sarei stata fottuta.

<<Tua nipote, eh?>>, domandò con un sopracciglio inarcato.

<<Fai silenzio>>, mormorai, spingendola leggermente con la spalla. <<Comunque, Remus è da quella parte. Stava facendo il culo a Dolohov>>, aggiunsi, indicando con il pollice il corridoio alle mie spalle. I suoi occhi si illuminarono quando sentì quelle parole e non esitò un istante a correre verso quella direzione, sicuramente per andare ad aiutare il padre di suo figlio. 

Dopo quelle che sembrarono ore, la voce del Signore Oscuro annunciò che sarebbe giunto un periodo di pace per "piangere le vostre perdite e curare i vostri feriti". Nel frattempo disse, parlando direttamente ad Harry, di recarsi da lui nella Foresta Proibita entro la mezzanotte per porre fine a quello scontro, perché finalmente dovevano trovarsi faccia a faccia e porre fine a quello che era iniziato anni addietro. Avrei tanto voluto non perdere d'occhio il ragazzo nemmeno per un istante, ma tutto intorno a me c'erano persone che piangevano la perdita di qualcuno ed altre che avevano bisogno di essere curate e perciò non potevo controllarlo come desideravo. Sapevo che avrebbe trovato un modo per sgattaiolare via e sperai solo che trovasse un modo per venirne fuori.

<<Olivia>>, sussurrò Hermione, accovacciandosi accanto a me. Guardò lo studente che stavo aiutando, rabbrividendo quando si rese conto che stavo stringendo una garza pulita contro un braccio al quale mancava la mano. Il ragazzo aveva perso i sensi a causa del dolore.

<<Sì?>>, chiesi, assicurandomi di aver stretto in maniera corretta la garza e fissandola con un piccolo gancio. Quella medicazione doveva bastare fino all'arrivo di Madame Chips, ma temevo che nemmeno lei sarebbe potuta essere d'aiuto in quella condizione.

<<La coppa e il diadema sono stati distrutti. Manca solo il serpente. Noi...ehm...lo abbiamo visto, tuttavia non abbiamo potuto fare niente. Tu sai che fare? Perché la battaglia inizierà di nuovo a breve e non possiamo perdere altro tempo>>, spiegò. 

The one that got awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora