Mingi non aveva spento neanche le candeline perché per colpa di San la festa si era conclusa in maniera tutt'altro che calma, tranquilla e spensierata.
Mi dispiaceva per averci messo buona parte di me per rovinarla, dal momento che avrei dovuto mettere in conto che confessando tutto a Yunho sarebbe a prescindere finita male, però almeno la mia decisione sarebbe stata comprensibile... San era decisamente uscito di testa.
Mi dispiaceva per essermene andato senza salutare nessuno e per aver ignorato Yeosang che aveva provato a venirmi dietro, forse per tentare di aiutarmi o per far sì che mi sfogassi con lui ma non avevo avuto neanche un briciolo di voglia e avevo desiderato buttarmi sul letto ed infilare sotto alle coperte, così da non esser visto da nessuno.
Sarei voluto scomparire da un momento all'altro e per la prima volta quella notte desiderai di voler tornare a Seoul.
Ero stato una brutta persona nei confronti di Yunho, qualcuno a cui tenevo tanto ma che avevo solo preso in giro per tutto quel tempo, fin dal primo momento in cui l'avevo baciato e la sera dopo mi ero ritrovato a comportarmi esattamente allo stesso modo con San.
Era chiaro che avrei dovuto dar retta a chi aveva provato ad avvertirmi del fatto che la cotta per Yunho fosse stata solo un qualcosa di psicologico, che mi ero messo in testa ed era rimasta lì per qualche giorno, finché non era arrivato San a consolarmi per l'umiliazione che mi ero beccato dai miei amici.
Prima di addormentarmi l'avevo maledetto per l'atteggiamento premuroso che aveva avuto nei miei confronti e mi ero ritrovato a pensare che non sarebbe stato male se avesse continuato a tenere il solito comportamento burbero ed acido, così non mi sarei mai preso una sbandata per lui.
Il mattino successivo quando mi svegliai capii che la prima cosa che avrei dovuto fare sarebbe stata quella di scusarmi con Yunho o almeno provare a parlarci, ma mi resi conto che non sarebbe stato poi così tanto facile. Lui sicuramente voleva evitarmi almeno finché non gli sarebbe passata ed io non lo biasimavo, insomma era il minimo.
In ogni caso l'avrei fatto e quando sarei riuscito a prepararmi psicologicamente l'avrei affrontato. Non avevo intenzione di perderlo in quel modo perché era vero, Yunho non mi era mai piaciuto veramente, ma gli volevo bene, lo amavo come si ama un amico.
Avevo bisogno di lui così come ne avevo di Yeosang, e poi mi veniva da pensare automaticamente che anche Mingi adesso mi avrebbe odiato per il dolore che avevo inflitto al suo migliore amico.
Non c'era niente di personale tra me e lui ma sicuramente non mi avrebbe più guardato con gli stessi occhi e il solo pensiero di perdere due dei miei unici veri amici mi fece chiudere ancor più lo stomaco, tant'è che non ebbi alcuna voglia di fare colazione ma non uscii di camera neanche per andare al bagno; sarebbe stato più facile farsela addosso che dirigersi al gabinetto con il rischio di incontrare San. E poi non volevo vedere neanche mio padre perché tanto sapevo che nella maggior parte dei casi avrebbe fatto anche lui delle domande.
Controllai il telefono solo per vedere se ci fossero messaggi da parte della mamma e risposi ad un suo "buongiorno" con accanto un cuoricino rosso, mandandole quindi l'emoji del bacio. Ne avrei parlato volentieri con lei di tutta la situazione ma qualcosa dentro di me mi fermava.
Sapevo che non era contro l'omosessualità e le varie minoranze, era sempre stata aperta mentalmente e poi se lo era mio padre non poteva non esserlo lei... provavo comunque un certo timore.
Quando chiusi la chat con la mamma mi accorsi di averne un'altra ancora non letta, il pallino giallo che segnava una notifica mi fece notare che si trattava di un messaggio da parte di Yeosang, così feci uno sforzo per rispondere anche a lui in modo da non farlo preoccupare.
Forse era l'unico con cui adesso avrei pensato di poter parlare senza sentirmi in soggezione o giudicato. Anche con Hongjoong mi sarei potuto sfogare ma probabilmente era già stato prenotato da San per una consulenza psicologica."Qualsiasi cosa vi siate detti e sia successa si risolve Woo, non preoccuparti. Se te la senti di parlare con qualcuno puoi sempre contare su di me."
Mi rincuorò leggere quelle parole, mi sentii meno solo, più capito.
Aveva sicuramente ragione e quello che era successo tra me e Yunho non era niente che non si potesse risolvere, probabilmente quando sarebbe finito tutto avrei guardato al passato e avrei pensato "ahh che ricordi", eppure adesso sentivo solo un magone costante al centro del petto e sapevo che non si trattava solo della situazione che si era creata tra me e il biondo, ma anche a causa di quella con San.
Da una parte sarei voluto uscire dalla mia camera per poterlo affrontare, chiedergli scusa e cercare di risolvere, ma dall'altra mi rendevo conto che non ero io quello a doversi piegare davanti a lui.
Non ero io quello ad aver sbagliato, almeno non quella sera.
Lui era entrato in camera senza il consenso mio e di Yunho, si era intromesso ed aveva rovinato tutto.
Perciò non ero io quello a dovermi scusare e provare ad incollare i pezzi del nostro puzzle completamente distrutto.
Se avessi aspettato lui probabilmente avrei fatto prima ad andarmene perché sapevo quanto fosse orgoglioso, anch'io però lo ero e pensavo che se gli fosse importato davvero di me, allora si sarebbe fatto forza e ne avrebbe messo da parte almeno un po', cosicché avremmo potuto cercare di far pace. Quello l'avrei apprezzato molto, ma avevo la sensazione che non l'avrebbe fatto neanche sotto tortura.
Risposi al messaggio di Yeosang con un semplice "grazie" e l'aggiunta di un cuoricino rosso, poi decisi di alzarmi dal letto perché nonostante avessi provato a trattenere la pipì dalla notte precedente, adesso la vescica piena stava iniziando ad essere insopportabile, e per quanto prima avessi pensato che farsela addosso sarebbe stato mille volte meglio di aprire la porta, adesso avevo cambiato decisamente idea. Proprio nel momento in cui indossai le mie amate pantofole dei Pokémon, qualcuno bussò alla porta e poco dopo questa si aprì.
Ingenuamente, per un attimo pensai che si sarebbe potuto trattare di un San pentito e dispiaciuto che veniva a chiedermi scusa, ma mi diedi di stupido quando mi resi conto che come al solito mi ero solamente illuso.
Mio padre mi rivolse un piccolo sorriso, poi chinò leggermente la testa in segno di saluto.
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Ho cercato i colori || woosan
FanfictionWooyoung è abituato a vivere in città, con degli amici che però non lo degnano di molte attenzioni e sotto sotto lui sa che il loro rapporto non è sano... però non vuole rimanere solo e dunque preferisce sentirsi legato a ragazzi che hanno idee tota...