25

379 35 19
                                    

Ero arrivato a Suncheon senza sapere niente riguardo la comunità LGBT, mi ero sentito piuttosto ignorante, soprattutto perché a causa dei miei amici ero stato per anni ciò che non ero veramente e mi era servito conoscere Hongjoong, Seonghwa, Yunho e Yeosang per rendermi conto che non era l'etichetta di "etero" quella giusta per me, poi era arrivato San e allora lì sì che avevo trovato qualsiasi risposta ad ogni mio dubbio e domanda.
Nonostante non potessimo più stare insieme – ormai i giorni erano continuati ad andare avanti e noi con loro – San mi aveva dato tanto, in primis mi aveva fatto capire più cose di me stesso, avevo imparato a conoscermi grazie al suo aiuto, avevo acquistato più sicurezza, ma era ovvio che non gli sarei mai potuto essere abbastanza grato per avermi fatto innamorare per la prima volta, per avermi fatto provare emozioni indescrivibili che mai con nessun altro mi era capitato di provare.
Ad oggi non sapevo ancora come definirmi comunque, immaginai che avrei potuto fare a meno di un'etichetta, esattamente come Yeosang.
San non avevo la più pallida idea invece di come si definisse, così una sera di quelle glielo avevo chiesto.

"In realtà non mi sono mai posto troppo il problema. Lo hyung una volta mi ha detto che secondo lui potrei essere bisessuale o pansessuale, ma a me va bene essere me stesso e innamorarmi della persona che riesce a farmi perdere la testa, poi del resto chi se ne frega."

Erano state belle parole, peccato però che mi era preso un improvviso magone allo stomaco quando mi ritrovai a pensare alla persona che sarebbe riuscita a far impazzire San.
Ero geloso perché anche Hongjoong mi aveva raccontato che io, dopo la scottatura della ragazza ero stato l'unico, e tale volevo rimanere. Non volevo venir rimpiazzato, anche se sicuramente prima o poi sarebbe successo.
Non potevo decidere per lui, era mio fratello e l'unica cosa che avrei potuto fare sarebbe stata quella di continuare ad amarlo come ciò che per me era veramente.
E sì, negli ultimi giorni sembrava andare meglio tra di noi, ma come al solito non mancavano affatto quei momenti in cui avevo bisogno di lui come fidanzato.
Fortunatamente però, quando lui non c'era ed io non uscivo con i miei amici, c'era Chris a farmi compagnia.
Lo portavo io spesso fuori ed eravamo diventati ancor più amici.
Papà era venuto tre volte a suonare al campanello di San, una di queste c'era stato anche lui in casa e lo avevamo ignorato completamente.
Si era accorto che eravamo stati noi a liberare Chris dalla stalla per portarlo via di lì, perché una volta, da fuori la porta aveva detto un "spero che almeno tutti e tre stiate bene" e chi poteva essere il nostro terzo coinquilino se non il cane maremmano?
In conclusione comunque, il 22 agosto era arrivato e con lui anche il gay pride organizzato da Hongjoong e Seonghwa.
San la sera prima mi aveva chiesto se mi fosse andata di partecipare insieme seppur come due semplici fratelli ed io, essendo che nel pomeriggio ero stato a far compere proprio a tema gay pride con Yeosang e Yunho – Mingi e Jongho erano rimasti a giocare alla play – gli avevo risposto con un "sì" forse troppo euforico, ma già immaginavo il mattino successivo quando mi sarei offerto volontario per poterlo preparare con trucchi arcobaleno ed agghindi vari.
Almeno in quel modo ci saremmo potuti distrarre insieme e divertirci, magari anche con...

"Penso che oggi potremmo portare anche Chris!" annunciai quella mattina stessa, quando San si presentò in camera con l'intento di buttarmi giù dal letto, ma per sua sfortuna io ero già completamente sveglio grazie all'adrenalina ed all'euforia di partecipare per la prima volta ad un gay pride.

"Dobbiamo solo chiedere a Chris se gli va di fare il cane gay" scherzò San con un sorrisetto, proprio mentre l'animale in questione faceva il suo ingresso nella stanza per darci il buongiorno.

"Ehi cane, hai voglia di fare il gay?" domandò San guardando il quattro zampe, che sembrò rispondere positivamente quando si buttò come al solito contro il ragazzo in piedi, tant'è che dovette mettersi seduto sul letto e a me venne istintivo avvicinarmi a lui da dietro per buttargli le braccia al collo ed attirarlo in un abbraccio.
Lo sentii irrigidirsi in un primo momento, ma poi mi mise una mano sulle mie come a volerle bloccare, si voltò verso di me e fu lì, quella mattina di fine agosto, mentre lo guardavo negli occhi che provai l'istinto di baciarlo e questa volta non riuscii ad essere razionale.
Tolsi le braccia dal suo collo per portare le mani sul suo viso e picchiettai le dita con delicatezza contro la sua pelle.
Avevo solo un paio di pantaloncini e una canotta indosso che usavo come pigiama, ma mi sembrava di essere all'interno di un forno a cento gradi.
Portai i pollici sulle sue labbra come a volerle coprire, poi mi sporsi verso di lui simulando quindi un bacio, ma l'unica cosa che baciai fu me stesso.
San non si mosse, neanche quando mi allontanai di nuovo per guardarlo e capire la sua reazione, ma semplicemente scelse di far finta di niente e dunque si alzò dal letto.
Si grattò il retro del collo e bastò quel gesto per farmi capire quanto in realtà fosse nervoso.

Ho cercato i colori || woosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora