Epilogo

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L'estate era arrivata e se n'era andata senza neanche darmi la possibilità di capire cosa effettivamente fosse successo nella mia vita in così poco tempo.
Ero sempre stato convinto che cambiamenti così drastici fossero solo frutto di un'immaginazione piuttosto fantasiosa di registi o scrittori, eppure a me ne erano successi anche più di uno.
Avevo conosciuto San, lo avevo odiato quando lui aveva odiato me, avevo messo in sospeso la mia eterosessualità, pensato di essermi innamorato di Yunho, poi avevo baciato San e da quel momento non avevo avuto nessun'altra persona in testa.
E poi avevo scoperto - proprio dopo essermi innamorato di lui - che in realtà era mio fratello, così il mondo mi era crollato addosso e dopo pochi giorni mio padre mi aveva detto che in realtà non era il mio vero genitore biologico, al contrario invece di quello che era per San e che in conclusione io e lui non eravamo davvero fratelli.
La mamma si guardava le telenovelas alla tv ogni tanto, ecco, la mia estate passata avrebbe potuto fare realmente concorrenza a quelle storielle finte, superficiali ed esageratamente drammatiche.
Dopo aver fatto l'amore con San il tempo era passato ancor più velocemente, tanto che non mi ero accorto di esser giunti al drastico cinque settembre.
Non volevo andarmene, proprio come aveva detto la mamma all'inizio, quando ero arrivato.
Poi tornare a casa significava tornare con lei, che ancora non le rispondevo molto volentieri al telefono dopo esser venuto a sapere della sua colpevolezza nell'avermi tenuto nascosta tutta la verità su mio padre.
Probabilmente l'avrei perdonata, ma chissà quanto tempo ci avrei impiegato...
San quella mattina si era chiuso in bagno ed io avevo perso la cognizione del tempo mentre lo aspettavo seduto sul suo letto, vestito, profumato e con i bagagli pronti.
Battevo i piedi ripetutamente a terra mentre li osservavo con l'intento di concentrarmi su di essi ed evitare così di piangere per la tristezza e il vuoto che di lì a poco, quando sarei montato in macchina, mi avrebbero invaso fino a farmi smettere di respirare.
San probabilmente adesso stava facendo lo stesso. Lo immaginavo guardarsi allo specchio con gli occhi lucidi, il labbro inferiore tremante mentre ripensava a tutti i bei momenti che avevamo passato insieme, a pentirsi di avermi trattato male ed avermi respinto per così tanto tempo, per aver iniziato lui con discussioni futili che avremmo potuto benissimo evitare per goderci ancora di più la compagnia l'uno dell'altro.
Ma io mai mi ero pentito di ciò che avevamo fatto. Tutte le litigate, le discussioni per niente, i giorni passati a non parlarci.
Non mi sarei mai pentito di niente perché erano state anche queste piccole faide a tenerci legati più di quello che non eravamo già.
E proprio per questo decisi di alzarmi dal materasso del letto quella mattina, per potermi dirigere verso la porta del bagno, abbassare la maniglia ed aprirla.
Come mi ero aspettato, San stava davanti allo specchio, le mani appoggiate al bordo del lavandino e le braccia stese, mentre fissava il vuoto nel bianco della ceramica che si trovava sotto il suo naso.
Ammisi che mi fece male, molto male vederlo in quello stato, ma d'altronde io non stavo meglio e se avessi potuto scegliere sarei rimasto a vivere con lui per tutta la vita.
In realtà avrei anche potuto farlo, ora che ci pensavo, ma mi conoscevo fin troppo bene da sapere che non sarei riuscito a stare per mesi e mesi fuori dalla città.
Entrai in silenzio dentro il bagno, anche se fui sicuro del fatto che San mi avesse sentito, poi avvolsi le braccia attorno alla sua vita ed appoggiai la fronte alla sua schiena.
Rimasi in silenzio non sapendo cosa dire per provare a rassicurarlo, o almeno in un primo momento.

"Conosci la leggenda del filo rosso?" buttai fuori senza pensarci, biascicando contro la sua maglia. Quando sollevai la testa per guardare nello specchio trovai i suoi occhi che sostenevano i miei dal riflesso, lo vidi scrollare le spalle ma non rispose e dunque continuai.

"Tutti noi nasciamo con un filo rosso legato al mignolo. Si dice che l'altro capo sia legato alla tua anima gemella ma non saprai mai al cento percento a chi il tuo filo corrisponda."

Ho cercato i colori || woosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora