Capitolo 13

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"Da quanto tempo ti eri accorto che ti guardavo sempre?"

Christian quasi sputò nel piatto che aveva davanti, il buon calice di vino che il cameriere aveva versato loro. Era talmente buono quel liquido alcolico, che Mattia aveva paura che il cameriere li avesse presi in giro, portando loro qualcosa di più costoso rispetto a quello che gli era stato chiesto. Ma il prezzo del cibo e di quello che stavano bevendo in un posto così bello, era passato in secondo luogo, grazie ad un ragazzo stupendo, che se ne stava seduto davanti a lui a fare il misterioso, a rivelargli, forse, l'ultimo dei suoi segreti.

Mattia tagliò un pezzo della carne che aveva nel piatto e la portò alle labbra, facendo in modo di leccare bene la forchetta e che Christian lo guardasse per bene. Non aveva idea da dove stesse tirando fuori tutta quell'audacia, ma forse era stato proprio lui a donargliela, dopo avergli praticamente sbattuto in faccia la realtà dei fatti: lui lo aveva notato, lo sapeva dal primo istante in cui si era avvicinato che vi era un secondo fine a tutto quel rapporto e non aveva fatto in modo di velocizzare quel processo che li aveva portati ad essere lì, in quel momento. Non sapeva se fosse offeso dalla situazione o se lo dovesse ringraziare, sicuramente gliel'avrebbe fatta pagare.

"Diciamo che sapevo perfettamente dove andarmi a sedere, per essere sicuro che tu potessi vedermi senza allontanarti troppo dalla tua aula" ammise Christian addentando a sua volta un pezzo di carne e continuando a sorridere, mentre ammetteva ciò che aveva fatto.

Mattia si portò il tovagliolo al viso, per asciugarsi la bocca, avendo finito di mangiare.

"Sei proprio uno stronzo"

"E perché? Mi piaceva essere guardato, mi piace come mi guardi"

"Si, ma non è giusto, è imbarazzante"

"Per nulla, anzi, non sai quanto tutta quella situazione mi eccitasse. Notavo il tuo sguardo che mi seguiva ovunque andassi, mi cercavi, volevi che ti vedessi, ma contemporaneamente sentivo che volevi rimanere nascosto e così ti studiavo anche io. Ti vedevo girare per i corridoi triste quando non mi vedevi e, mamma mia quando mi sono messo con Martina... ho pensato che ti avrei perso per sempre"

"Ma perché ti sei messo con lei se io..."

"Se tu già mi piacevi?"

Mattia rise, abbassando la testa e annuendo.

"Era bello vederti da lontano qualche minuto al giorno, ma non sembravi avere la minima intenzione di approfondire questo rapporto. Quando poi ti ho visto entrare in aula il primo giorno a settembre, il mio cervello sarebbe potuto esplodere in quel momento. E ho avuto ragione, no?"

Christian intrecciò le loro dita sul tavolo, stringendogli la mano.

Il cameriere arrivò qualche istante dopo, pronto a portargli via i piatti delle cose appena gustate. Chiese loro se volessero il dolce, ma entrambi si sentivano già sazi, forse grazie alle rivelazioni che erano appena trapelate, che avevano riempito soprattutto il cuore di Mattia, mentre Christian si fece incantare dallo sguardo che il piccolo gli stava donando. Perché il biondo non se ne rendeva mai conto degli sguardi che lasciava in serbo per l'altro, forse per quei sentimenti enormi che gli battevano nel petto e che diventavano sempre più difficili per lui da gestire.

Pagarono il conto, anzi, Christian volle pagare il conto, esattamente come aveva detto in precedenza, facendo sentire in colpa Mattia per il prezzo spropositato sborsato. Si chiese come potesse permettersi di pagare così tanto in una sera sola e, ovviamente la sua mente scivolò verso la madre del ragazzo, che era l'unica fonte di denaro per lui. Che lui gli avesse detto la verità? Che lei sapesse dove stessero andando e per questo avesse accettato di dargli tutto quel denaro? Ecco un'altra cosa che più tardi gli avrebbe chiesto.

Partire da te [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora