«Ogni fiume, come un essere umano, ha una voce tutta sua. Nasce dal fondo della terra, dove ci sono il mistero e il tremore, e ha la malinconia delle cose che non tornano.»
- Fabrizio Caramagna
Da quando il lago di Morfeo mi aveva inghiottito non riuscivo a liberarmi dalla sensazione di claustrofobia e paura che albergava dentro di me: ricordavo fin troppo bene la mia esperienza nelle fogne di Skys Hollow. Ero quasi morto allora, intrappolato sotto un tombino sigillato. Ricordavo le mani sulle grate bloccate e la voce di Yul che mi imponeva di non mollare.Stavolta, a differenza di allora, non avrei ceduto. Sapevo che Lui era lì fuori, da qualche parte: me lo aveva confermato mia madre e me lo aveva fatto intuire anche Morfeo. Perciò mi districai da quella bolla d'acqua palustre e arrancai fino a ritrovarmi carponi dentro a cunicoli scavati nella roccia. Il contatto fra i palmi delle mani e le ginocchia nude contro la sabbia iniziò a farmi sanguinare la pelle: non era vera e propria sabbia. Era vetro polverizzato.
«Ma che... Diavolo!» Forse pronunciare un nome simile nell'Oltretomba non era un'idea intelligente. Per fortuna ero solo: gli unici suoni udibili erano la mia eco, i miei sandali che gracchiavano nel vetro e lo scorrere incessante e perpetuo dell'acqua. Sentivo anche stalattiti gocciolare dall'alto, ogni tanto l'umidità mi picchiettava la pelle lasciando traccia sulla corta tunica.
Nonostante fosse un mondo di caverne sotterranee quello che mi si presentava dinnanzi, era molto diverso dalla Astrea sprofondata in cui avevo trovato molte risposte ai misteri della mia vita. Non c'era quell'aria di magia, segreti e cultura dimenticata che lì fioriva anche senza sole. L'Ade era un posto oscuro. Quel genere di posto in cui si soffriva di claustrofobia.
Tenebroso e angosciante, lamentoso e strisciante come una bestia acquattata che aspetta di colpirti quando sei distratto. Le uniche fonti di luce venivano da torce incagliate nella roccia, che ardevano di minacciose fiamme verdastre. A non troppa distanza riuscivo a vedere la palude Stigia di cui mi aveva parlato Morfeo: bisognava superare quella per arrivare ai fiumi. Da lì, avrei soltanto dovuto seguire la mappa. Sembrava maledettamente semplice.
Ma dovevo ancora affrontare il primo degli ostacoli: quell'orrenda bestia accovacciata fra me e la palude. Mastodontico e nero, si trattava di un tremendo mastino con tre teste canine. Cerbero, così l'aveva chiamato Morfeo. E dato che le fauci enormi non bastavano, tutto il suo corpo al posto d'essere coperto di pelo, lo era di serpenti. Si agitavano sul suo manto intrecciandosi e sibilando, facendo saettare le lingue. Deglutii.
L'uomo dei sogni aveva pensato anche a quello. Una boccetta del lago su cui era morbidamente accomodato il suo letto a baldacchino bastava per mettere a nanna il bestione. Dovevo solo trovare il modo per farglielo bere senza perdere un braccio o direttamente la testa. Volevo poter sfruttare l'invisibilità e volargli velocemente sopra, ma immaginai che potesse fiutare il mio odore. E poi, chissà quanto in alto poteva saltare un simile cagnolone.
Emisi un gemito soffocato, desiderando che Alaister mi avesse preparato anche a quello. Poi ricordai gli addestramenti intorno alla Fortezza dell'Assassino, a farmi rincorrere da cani feroci finché non trovavo un modo per vincerli o mi lasciavo sbranare. Ci si avvicinava, forse?
Interruppi quelle sciocche elucubrazioni per infilare una mano nella sacca e scegliere di sacrificare uno degli sfiziosi muffin al cioccolato partorito dall'albero dei sogni di Morfeo per versarci sopra il sonnifero. Poi mi avvicinai al Cerbero: cercavo di muovermi a passo felpato, ma il vetro scricchiolava sotto ai sandali. Drizzò le orecchie, prima di alzare contemporaneamente tutte e tre le teste. Una sola di quelle era grande quanto me. Snudò le zanne, ognuna grande e affilata quanto una spada, e istintivamente indietreggiai. Il ringhio di quella creatura assomigliava al rombo di un tuono e si fondeva a decine di sibili provenienti dai serpenti nel suo pelo. Non avevo bei ricordi dei serpenti, dopo quello che era successo nel Regno del Caos.
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Le cronache dell'Assassino 2 - I Signori dell'Oltretomba | 𝑩𝒐𝒚𝒙𝑩𝒐𝒚 |
FantasyCOMPLETATA (45/45) || BOYXBOY - R18 || [#2] SEQUEL de "Le cronache dell'Assassino - Sfavillo" Dalla storia: «A cosa stai pensando così intensamente?» sussurrò, la voce bassa e profonda esattamente come la ricordavo, capace di riempire una stanza, n...