3. POV ???

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«La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. E' un presente che non finisce mai di passare.»
- Octavio Paz



Un tempo

Il Caos della Grande Foresta.

Così ineluttabile, così disumano, così agghiacciante. L'orrore che provavano davanti a quella bestia dagli occhi di ghiaccio non era esprimibile. A tratti era un mostro immenso che schiacciava interi boschi, che rovesciava mari, che spazzava via interi villaggi con la sua mostruosa grandezza, e poi in altri momenti era un uomo bellissimo dal viso d'angelo e la pelle d'avorio, dal sorriso irresistibile - sorrideva? Si poteva chiamare sorriso, quel ghigno inquietante che gli apriva la faccia in due? - e dai capelli d'oro come il leggendario e antico sole che ormai non esisteva più. Coperto dalle nebbie e dall'oscurità che il caos primordiale aveva creato nel mondo.

Ma a guardare la sua lunga chioma splendente ti saresti sicuramente ricordato dei raggi dell'astro del mattino, anche se eri nato senza averlo mai visto. Lui te ne offriva un pezzettino, prima di rubartelo, strappandoti i bulbi oculari dalle orbite. Era il genere di creatura capace di farlo. No, era il genere di creatura che adorava farlo.

Quello e molto, molto di più.

Yaakov e Qiana lo sapevano. Lo sapevano, lo percepivano, fin dentro all'epidermide, e le loro mani si stringevano forte avvertendo le dita sudate e appiccicose contro ai vicendevoli palmi. Sentendo gli arti tremare, e le ginocchia dondolare, e lo stomaco contorcersi, e la paura cantare. Si può cantare anche nei tempi oscuri? Sì. Si cantava per mostrare la tenebra nelle bocche. Si poteva ballare anche nei tempi oscuri? Sì. Si ballava grazie al tremore che faceva danzare le instancabili gambe. E la musica... La musica... Non si sentiva? Erano i ringhi, i grugniti, erano le urla e i lamenti, le oscenità e le bestemmie.

La splendida bestia - quella che nel futuro sarebbe stata conosciuta come il Redivivo - portava con sé le sue creature dagli occhi rossi, mostri che con le zanne snudate li fissavano entrambi, lasciando gocciolare la bava fino al suolo. Nel punto in cui la loro saliva toccava la terra brulla, altri esseri orribili ne uscivano, generati semplicemente da quella fame. Non era una fame umana. Era la fame di straziare, distruggere, depredare, dilaniare, stuprare qualsiasi umanità girasse ancora sulla loro terra.

Così le mostruosità nascevano, generate da se stesse, senza fine. Non avevano sempre un aspetto animale, neanche umanoide. A volte erano gli alberi, a volte la nebbia, a volte il cielo, a volte anche la terra sul quale camminavano. Era il mondo che avevano attorno, che li voleva divorare, che aveva zanne, artigli e il gusto dell'efferatezza. E i due gemelli sapevano che presto sarebbe toccato a loro.

Così Yaakov si girò a guardare Qiana, la sua bella sorella, un punto di riferimento solido in mezzo a tutto quel Caos, come una rupe alta e frastagliata al di là della tempesta, ad arginare ed impedire che l'uragano si diffondesse nel resto del mondo. Era bella con quelle sue lunghe onde corvine e quei suoi brucianti occhi giallo topazio. Sapeva di miele e acqua marina. Miele, acqua marina e castagne. Infruttescenza, campanelle e pelo di gatto. Sapeva di racconto di ninfe. Di ragazze-usignolo all'alba. Latte sulla punta della lingua di un gatto.

Sapeva di speranza.

Così si avvicinò a lei e la strinse fra le braccia. Se qualcuno li avesse guardati in quell'attimo tragico, avrebbe pensato a quanto potere, a quanto dolore, potesse avere un addio fraterno. Un'ultima stretta per ricordarsi di come era bello svegliarsi al mattino, uniti nella promessa di vivere in un mondo migliore, un mondo che non sarebbe mai venuto. Ma in un solo abbraccio c'era molto altro. Una tacita promessa, obnubilata dalla violenza che li circondava e che, poco dopo, li costrinse a fronteggiarsi con le armi alla mano, divisi dalla lotta alla sopravvivenza.

Le cronache dell'Assassino 2 - I Signori dell'Oltretomba | 𝑩𝒐𝒚𝒙𝑩𝒐𝒚 |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora