[Speciale] L'Assassino e il Natale

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Nell'inverno prima del Ballo dell'Orchidea...


«Auch! State attento con quegli spilli!» sussultai, quando il garzone del mio sarto preferito mi punzecchiò il fianco con l'ago per l'ennesima volta. Non capivo se fosse distratto da me, visto il modo in cui mi mangiava con gli occhi, o se fosse semplicemente goffo. Fece scivolare le dita intorno ai miei fianchi, demarcandoli col metro a nastro, il tessuto che scivolava contro alle sue dita spesse e tozze, poco adatte al mestiere per cui serviva delicatezza e precisione certosina.

Però era carino. E, adesso che ci pensavo, non avevo nessun accompagnatore per la festa di Natale organizzata da Alaister, nella Fortezza dell'Assassino. Non che ne avessi bisogno per essere al top, ma l'idea di far morire d'invidia Lysandro era troppo irresistibile per lasciarsela sfuggire. Perciò sfarfallai leziosamente le ciglia all'indirizzo del garzone, spostando il peso del corpo da una gamba all'altra, in piedi sulla pedana di fronte ad un ampio specchio.

Poi il sarto scostò il suo aiutante con un gesto svolazzante della mano e finì di mettere a punto le ultime cuciture, prima di poggiarmi le mani sulle spalle e farmi ruotare meglio in direzione della superficie riflettente, a rimirare la mia immagina avvolta nel velluto e nella seta. Spalancai le labbra in un sorriso meravigliato e compiaciuto. Avrei fatto sfigurare qualsiasi sicario della Gilda e qualsiasi cortigiano del gruppo di Sophia, invitato al banchetto natalizio.

«Che cosa ne pensate?» chiese il sarto, mentre il garzone dal suo angolo e con le mani avvolte dal nastro mi sorrideva con un'espressione totalmente inebetita. Ce lo avevo in pugno.

«E' semplicemente perfetto.» soffiai, lanciando un occhiolino al ragazzo. Chissà che potesse aiutarmi ad ottenere uno sconticino... Insomma, le missioni pagavano bene, ma coi contributi da versare al Re degli Assassini e gli ultimi regali che mi restavano da comprare, sarei nuovamente tornato sul lastrico.

Sfortunatamente, l'aiutante non aveva voce in capitolo. Quando mi liberai da quello splendido completo e mi recai al bancone per pagare, fui costretto a sborsare una somma esorbitante, che mi ripulì ben bene. Arreso ma al contempo soddisfatto dal capolavoro che il sarto aveva confezionato sulle mie misure, raccolsi tutti i sacchetti per infilarli nella piega del gomito e in un crepitio di carta e di stoffa uscii dal negozio.

Ero già passato dalla drogheria più fornita di Skys Hollow, passeggiando per le strade cosparse di neve - grigia agli angoli dei marciapiedi - fra i lampioni decorati con festoni di nastri rossi e sonagli d'oro e panchine coi braccioli agghindati da ghirlande. Mi ero riempito di ogni tipo di caramelle e portavo con me una tale quantità di zucchero da poter far venire le carie a tutti i bambini del paese.

Ed era perfetto così.


Le volte in cui mi ero infiltrato nelle cucine della Fortezza si potevano contare sulle dita di una mano. Non ero proprio un asso nella pasticceria - e chi diavolo aveva il tempo, durante le missioni, di mettersi a cucinare? - ma ero sicuro che col ricettario sotto mano avrei potuto preparare i biscotti allo zenzero migliori di tutto il Continente Magico.

Rovesciai il contenuto delle buste sul tavolo sgombro e presi dalle dispense un numero esagerato di ciotole. Meglio partire preparati. Sarebbe stata una missione ardua e se volevo che dei mocciosetti antipatici mangiassero dovevo assicurarmi che fosse tutto buono: sapevo che i bambini erano spietatamente sinceri. Se si trattava poi dei bambini che vivevano per le strade di Skys Hollow, sarebbero stati molto più che sinceri: brutalmente crudeli, piuttosto. Li conoscevo, sapevo com'erano fatti. Io ero stato parte di loro, meno di dieci anni prima.

A volte avevo ancora la sensazione di quel sudiciume di strada addosso. Avevo l'impressione che si fosse sedimentato sotto l'epidermide e che, anche dopo tutte le volte che mi ero lavato nell'acqua bollente, nella comoda vasca da bagno della Fortezza, non se ne fosse andato più via. Un po' come il sangue: alcuni dicono che sia rosso apposta perché possa rimanere sulle mani di chi l'ha versato. Indelebile.

Le cronache dell'Assassino 2 - I Signori dell'Oltretomba | 𝑩𝒐𝒚𝒙𝑩𝒐𝒚 |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora