Capitolo 5

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Guardai Fury e gli feci un debole sorriso,
"Piacere mio" dissi un po' nervosa. "Prego mi segua signorina" affermò avvicinandosi alla sua scrivania dove erano presenti diversi fogli sparsi e una tazza di caffè mezza vuota.
"Si accomodi" mi disse invitandomi a sedermi su di una poltrona di stoffa davanti a lui.

"Sono lieto che sia venuta oggi...devo aggiungere anche in perfetto orario" annunciò guardando l'orologio che portava al polso "Prima di tutto mi permetta di illustrarle la nostra iniziativa: come le ho già preannunciato in precedenza, dovrà mantenere COSTANEMENTE un profilo basso, soprattutto in presenza di vostro padre, nientemeno del celebre genio, miliardario, playboy Tony Stark" annuii mentre lui continuava a parlare "Bene, appurato questo punto..." ma fu costretto a interrompersi, perchè qualcuno aveva appena bussato alla porta.

"Avanti" disse con tono autoritario mentre l'ufficio veniva riempito da tutti gli Avengers, tranne ovviamente mio padre.
"Ragazzi...voi...sapevate?" chiesi ancora incredula
"Certo che sapevamo" rispose Natasha "Siamo stati noi a dare il tuo numero a Nick e ad aver organizzato tutto il resto" continuò Thor mentre Fury sorrideva compiaciuto
"Non potevamo restare a guardare, il mondo è in grave pericolo e noi abbiamo bisogno di te, l'intero Universo ha bisogno di te" concluse Steve sorridendomi.

"Ma...ragazzi... il mondo non è in grave pericolo, non è vero?" dissi incerta mentre Fury interveniva:
"Invece sì Alice" suonava veramente strano il mio nome pronunciato da lui "Tony ha cercato di tenerti all'oscuro di tutto questo per troppo tempo, non sei più una bambina hai il diritto di sapere" disse con tono serio.
"Ma chi è la causa di tutto questo?" domandai cercando di sembrare il più possibile sicura di me "Insomma ci sarà pur qualcuno" gli Avengers e Fury si guardarono tra loro, come per essere sicuri di potermelo dire
"Loki" disse Thor
"Chi?" dissi io abbastanza confusa
"Loki, mio fratello, o meglio fratellastro"

"E che intenzioni avrebbe?" chiesi cercando di ignorare le infinite domande che mi si stavano creando in testa
"Vuole sottomettere l'intera umanità per regnare su tutta Midgard" affermò Thor
"Midgard?" dissi ancora più confusa di prima
"Sì" rispose Thor "è così che noi Asgardiani chiamiamo la Terra"
Riflettei un attimo sulle cose che mi aveva appena detto.
"Quindi in poche parole mi stai dicendo che tuo fratello è un pazzo" dissi cercando spiegazioni in più. Avevo sentito parlare di Loki, il dio dell'inganno, ma non avevo idea che fosse il fratellastro di Thor, né che volesse conquistare così senza preavviso l'intera umanità.
"Non esattamente" disse Thor "Sin da quando siamo piccoli, nostro padre Odino ha sempre preferito me, il suo primogenito ed erede al trono di Asgard. Non avrebbe mai permesso che Loki, figlio dei giganti di ghiaccio, potesse regnare sul nostro popolo" spiegò Thor
"Lui ha sempre acconsentito ma dentro di sé ha sempre bramato il trono" continuò, "Ora che gli si è presentata un'occasione non penso che la sprecherà" concluse guardandomi.

Dopo qualche secondo di silenzio decisi di parlare: "E come fate ad esserne certi?" chiesi cercando ancora spiegazioni.
"Non ne siamo certi" disse Natasha "Per questo ti abbiamo convocato qui, domani dovrai accompagnare Thor ad Asgard e cercare di parlare con Loki.
Si rifiuta di proferire parola con ogni abitante di Asgard, forse una terrestre riuscirà a farlo parlare a forse a fargli cambiare idea" disse un po' titubante facendomi un debole sorriso.
"Ah è così allora" dissi mentre sentivo la rabbia salirmi sempre di più "Mi state solo usando per una stupida missione dopodiché mi lascerete di nuovo sola come una cane" urlai guardando gli Avengers uno per uno "La sapete una cosa? Ero così felice stamattina, pensavo che prima o poi vi sareste svegliati, pensavo che prima o poi vi sareste ribellati davanti a questa ingiustizia, invece no! Per voi sono sempre una semplice ragazzina utile solo per un giorno o due!"

Passai attraverso di loro e uscii dalla stanza sbattendo la porta, ero stufa, non potevo credere di esserci veramente cascata, tutti questi pensieri si dissolsero quasi immediatamente nella mia testa mentre copiose lacrime cominciarono a rigarmi il volto. Corsi nell'infinità di corridoi fino a raggiungere l'uscita, sentivo le voci dei miei amici che gridavano:"Alice aspetta!" "Alice ferma!" "Dove vai Alice?" ma li ignorai completamente correndo verso casa. Una volta arrivata trovai mia madre intenta a leggere il giornale, le ci volle un po' per metabolizzare il tutto, mentre gli Avengers entrarono subito dopo di me "MA CI RIUSCITE A LASCIARMI IN PACE UNA BUONA VOLTA?" urlai dirigendomi verso la mia camera e chiudendo la porta a chiave. Mi buttai sul letto mentre il pianto di prima veniva sostituito da forti singhiozzi. La voce di mia madre e degli altri rimbombavano dalla cucina, sentivo Pepper urlare: "Ma che avete fatto? Dove eravate?" mentre le voci degli altri si sovrapponevano una all'altra.

Sentii dei passi leggeri dirigersi verso la mia stanza "CHIUNQUE TU SIA SEI PREGATO DI ANDARTENE" urlai tra i singhiozzi mentre la voce pacata di Wanda disse:
"Alice, ti prego aprimi voglio parlarti" ci pensau un attimo, ma poi decisi di alzarmi ad aprire: Wanda, la mia migliore amica dopo Nat, mi abbracciò mentre, accarezzandomi la schiena, chiuse al porta e mi fece sedere sul letto. "Ora guardami Ali" disse prendendomi le mani "Voglio scusarmi in primis per tutto quello che è successo da Fury" disse con tono calmo guardandomi fissa negli occhi "Non volevamo usarti, né tantomeno ferirti, volevamo semplicemente farti una proposta" continuò
"Sí, ma io sono andata lì per un motivo" ribattei arrabbiata
"Lo so Ali, ma dobbiamo proseguire con calma, non so se Fury te l'ha detto, ma prima di diventare Avenger, dovrai affrontare delle prove" disse mentre ripensavo alle parole di Nick
"Beh quella di domani è la prima" concluse cercando un qualche segno di assenso. Ripensai velocemente alle parole di ognuno così decisi di parlare: "E va bene, domani andrò ad Asgard con Thor" dissi con voce decisa "Fantastico Alice, sono contenta di averti fatto prendere questa decisione" disse Wanda sorridendomi, la abbracciai e la ringraziai.
"Ora però vado a scusarmi con gli altri" dissi "Mi tocca" mi alzai dal letto e corsi in sala dove gli Avengers e mia madre stavano ancora discutendo, mi schiarii la voce così da avere gli occhi di tutti su di me.
"Scusate ragazzi" dissi un po' titubante "Prima ho avuto un comportamento scorretto nei vostri confronti, spero che mi possiate perdonare e Thor" affermai rivolgendomi a lui "Spero che portai portarmi con te nella missione di domani" dissi facendogli un debole sorriso
"Ma certo baby Stark" rispose venendo verso di me abbracciandomi.

Tutti gli altri fecero lo stesso, mentre, soffocata dalle loro braccia mormorai dando un debole pugno sulla spalla di Thor:
"Lo sai che odio quel nomignolo"
Il silenzio venne rotto da Pepper che chiese:
"Qualcuno può spiegarmi cosa sta succedendo?" tutti scoppiammo a ridere mentre a turno le raccontammo l'accaduto. Non avrebbe dovuto dire niente a papà perché era stata "accidentalmente coinvolta nella missione" come diceva Clint. Per fortuna era rimasta tranquilla tutto il tempo, e nonostante la sua preoccupazione per il viaggio che mi avrebbe aspettata, aveva accettato la mia decisione. Abbracciai i miei amici accompagnandoli alla porta, mentre mia madre mi aiutò a preparare la valigia, mi avrebbe aspettata una viaggio davvero inaspettato!

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