Capitolo 8

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Sul viso di Loki apparve un'espressione diversa dal solito, come se avessi scoperto un suo segreto. E mentre con quel suo sguardo penetrante fissava i miei occhi color cioccolato, come per magia, la sua armatura Asgardiana scomparve, mostrando una semplice camicia verde, con sotto un paio di pantaloni neri. Il suo viso appariva pallido e scarno, le sue nocche erano rosse e rovinate e i capelli, prima pettinati perfettamente all'indietro, ora erano intrecciati e gli ricadevano flosci sulle spalle.

Mi avvicinai lentamente a lui quando, inaspettatamente, gridò. Fu un urlo di dolore, di tristezza che ruppe il silenzio nella stanza. Gli presi le mani tremanti e lo guardai negli occhi
"Loki, guardami ora, va tutto bene" dissi titubante mentre delle lacrime cominciarono a scendere sulle guance del dio.
"Non va tutto bene" rispose con voce flebile "Perché tutti pensate che sia un pazzo? Perché pensate tutti che voglia distruggere il mondo? Non ho mai avuto un successo nella vita, mai, e sono stato sempre zitto, fermo a guardare Thor e le sue vittorie, sono stufo, voglio essere abbastanza per qualcuno" concluse mentre mi spingeva via da lui "Vai via stupida ragazzina hai già scoperto troppo"

Questa volta nel suo tono però, non c'era rabbia bensì rassegnazione. Mi alzai da dove ero ma non uscii dalla camera, aprii tutti i cassetti in cerca di qualche benda e un disinfettante, non potevo lasciarlo così, non potevo lasciarlo nel suo abisso.
"Che stai facendo?" chiese mentre sentivo il suo sguardo su di me
"Ti aiuto"
Afferrai le bende trovate in un cassetto e mi riavvicinai a lui prendedogli delicatamente le mani. Cominciai ad avvolgerle con esse senza dire una parola, questa volta fu Loki a parlare per primo:
"Perché lo fai?" domandò con tono triste
"Perché penso che solo perché non sei figlio di Odino non ti possono lasciare così"
Un debole sorriso apparve sul viso del dio
"Grazie" disse titubante

Poco dopo finii la medicazione, ero arrabbiata, decisi che non la avrei data vinta a Thor troppo presto.
"Ora devo andare" gli dissi "Torno stasera va bene?"
Loki annuì così uscii dalla stanza e mi diressi verso l'uscita del palazzo.

Non volevo vedere nessuno fino a quella sera, ma mentre stavo per arrivare all'uscita mi imbattei in Thor
"Ehi Alice, hai scoperto qualcosa?" domandò sorridendomi
Ripensai alle parole di Loki e risposi:
"No, niente di troppo rilevante, il solito narcisista" dissi aprendo il portone
"Dove vai?" chiese sorpreso della mia improvvisa fretta
"Vado ad esplorare Asgard, non sei stato tu a dirmi che doveva essere tipo una vacanza?" dissi ridendo
"Giusto" rispose ridacchiando "Stai attenta"

Uscii dal portone e mi diressi verso i giardini, volevo solo rilassarmi e pensare a cosa avrei potuto fare per aiutare Loki, mi riflettevo un po' nel suo carattere: forte agli occhi delle persone, ma debole e insicura dentro. Avevo sofferto molto in passato, volevo aiutarlo.

Rimasi ad osservare quel posto magico fino al calar del sole, il tramonto ad Asgard era davvero stupendo. Rientrata, nella fortezza c'era uno strano viavai di persone, non volevo averne a che fare così accelerai il passo e mi diressi verso la mia stanza, chiusi la porta e decisi di farmi una doccia. Aprii la porta del bagno, era davvero enorme! Rimasi sotto la doccia per una mezz'ora buona, ormai fuori era buio. Mi misi una tuta e bussai a Loki.

"Avanti" disse con voce sicura. Entrai e lo trovai disteso sul letto a non fare niente.
"Beato te che non ti annoi nemmeno a fissare il soffitto" dissi ridendo. Era una sensazione strana, ogni volta che stavo con lui mi sentivo improvvisamente bene.
"Chi ti dice che non mi stia annoiando?" disse accennando un sorriso mentre si metteva seduto. Ci fissammo per qualche secondo senza dire niente.
"Dove eri andata?" domandò alla fine
"A fare un giro" risposi.
"Senti mi volevo scusare per prima" disse Loki con tono incerto
"Il forte dio dell'inganno che si scusa?!"
pensai guardandolo con occhi sgranati
"Sono stato troppo duro con te, non intendevo farti del male"
"Che cos'è tutta questa gentilezza?" dissi ridendo. Mi guardò negli occhi, il suo era uno sguardo sincero.
"Nessuno si era mai interessato a me prima d'ora" disse con voce rauca
"Non voglio perdere l'unica persona che l'ha fatto"

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