Capitolo 7

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Fui come paralizzata da quello sguardo di ghiaccio mentre il dio mi fissava in cerca di spiegazioni
"Ehm...sono Alice" dissi titubante
"Questo non spiega chi sei" disse enfatizzando le ultime due parole            "Vengo dalla terra" dissi in tono più sicuro.                                                        "Ah una donna di Midgard!" esclamò ridacchiando
"Certo che ci avete provato in tutti i modi" concluse ricominciando a leggere il suo libro.
"Ora smamma prima che ti faccia del male" affermò dopo pochi istanti senza staccare gli occhi dalle pagine. Feci per andarmene quando dentro di me, qualcosa mi obbligò a fermarmi e tornare indietro.
"Ebbene no, non me ne andrò" dissi in tono di sfida fissando Loki 
"Allora ancora non hai capito" disse puntando di nuovo quegli occhi blu come il mare verso di me. "Smamma.Prima.Che.Ti.Faccia.Del.Male cosa c'è di più chiaro di questo?" chiese sbuffando e ritornando al suo romanzo
"Se no cosa mi faresti?" dissi mentre sentivo la mia sicurezza aumentare sempre di più.
"Non lo so" rispose fingendo di pensare "Qualcosa tipo questo"

Una forza invisibile mi spinse all'indietro facendomi sbattere contro la parete, ma mi rialzai quasi immediatamente ignorando il dolore alla schiena.
"Sai fare di meglio" ribattei mentre lui continuava a leggere "Mi vuoi guardare almeno quando parlo?!" urlai mentre lui alzava gli occhi al cielo.
"Va bene hai vinto, che cosa vuoi?" chiese mettendo da parte il libro
"Ho una proposta" dissi mentre con gli occhi notai una scacchiera.
"Oh giochi a dama vedo" dissi mentre lui cercava di nascondere l'evidenza "Il prode dio dell'inganno e della manipolazione che gioca ad un semplice gioco da tavolo" dissi prendendolo in giro
"Ora faremo una partita, se vinco io allora tu dovrai dirmi qualcosa di te" dissi cercando approvazione nel suo sguardo misterioso
"Se vinci tu...allora dovrò dirti io qualcosa di me" 

Passato qualche secondo prese la scacchiera e la aprì senza dire una parola. Chi tace acconsente come si suol dire. La prima partita non fu molto combattuta, vinsi io dopo poco più di un quarto d'ora, sono sempre stata bravissima a dama. Il dio, visibilmente sorpreso, decise finalmente di parlare:

"Ebbene hai vinto, devo dire che sai quello che fai" disse fissandomi mentre uno strano sfarfallio si liberava nel mio stomaco, mandai via immediatamente quella stupida sensazione, non era possibile innamorarsi a prima vista.
"Allora?" dissi "Hai intenzione di dire qualcosa?"
"So che sai già tutto di me" disse subito dopo
"Sicuramente Thor e gli altri...Avengers" disse quasi schifato "Ti avranno dato una missione da compiere" 
"Lo dirò quando sarà il mio turno carino" dissi con un tono di superiorità
"Sono Loki, dio dell'inganno" rispose soddisfatto
"Fin qui c'ero arrivata anch'io" affermai acida "Smetti di cercare di nascondere le tue insicurezze" dissi lentamente. Fin da piccola avevo avuto il potere di riconoscere le emozioni delle persone, anche solo guardandole. La mia affermazione sembra sorprendere il dio che si alzò puntando il suo indice contro di me "Non osare dire ciò" disse alzando il tono della voce "Sono un dio stupida ragazzina e NON SARÒ MAI INSICURO" urlò mentre quella forza invisibile di prima mi spinse fuori dalla porta, che si chiuse con un botto.

Mi alzai da terra e cercai di forzare la serratura, che evidentemente era chiusa a chiave, così decisi di correre a cercare Thor. Passai attraverso i numerosi corridoi che componevano il castello, ma sembrava non esserci anima viva in giro, finché svoltato l'angolo di uno di essi andai quasi a sbattere contro una donna, bellissima, con lunghi capelli bruni raccolti da numerosi fermagli d'oro, vestita con un abito lungo, verde e sempre con decorazioni in oro.
"Mi scusi tanto" borbottai riferendomi all'accaduto "Non volevo venirle addosso" spiegai diventando paonazza "Io sono Alice, Alice Stark" affermai porgendole la mano
"Ah sì, Thor mi aveva parlato di te" disse sorridendomi "Io sono Frigga, moglie di Odino e regina di Asgard, piacere mio" annunciò stringendomi la mano.

Quasi mi sentii svenire, Thor non mi aveva mai parlato di sua madre, e in quel momento dovevo essere spettinata e sporca di polvere a causa di Loki. Cercai di sembrare più disinvolta possibile facendo una specie di inchino "Chiedo umilmente scusa per non averla riconosciuta vostra altezza, anche a me Thor aveva parlato di lei" mentii mentre lei scuoteva la testa ridacchiando
"Non serve inchinarsi, e per favore chiamami pure Frigga".
Mi sembrava una donna molto gentile così decisi di chiederle di suo figlio "Mi scusi, sa per caso dirmi dov'è Thor?" chiesi un po' insicura
"Certamente, l'ho appena visto nella sala da pranzo, sta facendo colazione con i suoi amici. Seguimi ti ci porto subito" disse camminando verso un corridoio che non avevo mai notato, come se fosse apparso per magia. Quel posto non smetteva mai di sorprendermi.

Fatti pochi passi arrivammo ad un enorme portone marrone "Ecco, bussa pure sono sicura che qualcuno verrà ad aprirti, io devo andare ma spero di rivederti presto, è stato un piacere Alice" disse sorridendomi di nuovo
"Il piacere è stato mio" risposi stringendole la mano. Bussai alla porta, sentii dei passi pesanti avvicinarsi e il sorriso smagliante di Thor mi accolse "Baby stark! Vieni entra!" disse aprendomi di più le porte.

Mi trovai davanti una stanza enorme, con un tavolo imbandito con ogni ben di Dio, traboccante di carne, verdure, uova, e bottiglie di vino. Al tavolo erano seduti i tre guerrieri e Lady Sif intenti a chiaccherare animatamente su quale fosse la migliore forma di combattimento, alla mia vista mi invitarono tutti a sedermi con loro mentre Thor, seduto vicino a me, approfittò della confusione per parlarmi.
"Allora come è andata con Loki?"
"Mah direi più che bene, mi ha sbattuto al muro un paio di volte ma apparte questo direi alla grande" dissi ironicamente mentre addentavo una fetta di pane.
"Immaginavo sarebbe successo" disse mentre il sorriso di prima sparì lentamente.
"Mi dispiace tanto, ora stai bene?" disse con tono gentile
"Sì, ora sì" risposi facendogli un sorriso che sembrò tirarlo su
"Te la senti di tornarci più tardi?" mi chiese poco dopo "Devi solo capire i suoi piani dopodiché ce ne andremo"
Ci pensai un attimo, non sapevo se avevo voglia di rivederlo, anche se nella mente il ricordo dei suoi meravigliosi occhi azzurri contrastanti con i capelli corvini, mi faceva impazzire.
"E va bene" dissi "Quando?"
"Stasera, lasciamo che sfoghi un po' la sua rabbia" disse Thor "Ora goditi il tuo soggiorno qui, come se fosse una specie di vacanza ok?" disse guardandomi, gli occhi azzurri li aveva anche lui.
"Ok" affermai "Oh prima di arrivare qui ho incontrato tua madre" dissi "Da quanto hai una madre?"
"È verooo, mi ero scordato di dirtelo"
"Tranquillo, è stata molto gentile, è di me che mi preoccupavo, insomma ero in condizioni leggermente pietose" dissi mentre entrambi ridemmo.

"E Odino?" chiesi mentre mi alzavo dalla sedia "Quando lo conoscerò?"
"Non lo so, oggi non è per niente di buon umore, un conto è Loki, ma non ti consiglio di metterti contro il padre degli déi"
"Ookkk" risposi ridendo mentre uscivo dalla sala da pranzo "Ci si vede"

Mi ributtai negli infiniti corridoi fino a che una stanza mi obbligò a fermarmi. La scritta "Biblioteca" appariva sopra un'enorme porta marrone. Mi guardai intorno per evitare di essere vista ed entrai velocemente. Un' enorme stanza piena di libri di ogni genere mi riempì gli occhi, ho sempre adorato leggere, soprattutto fantasy. Continuai ad ammirare l'immensità del luogo finché lo sguardo non mi si posò su una particolare sezione: "MITI E LEGGENDE". Mi avvicinai e notai che c'era un libro intitolato "Loki: Chi è il misterioso dio di Asgard?" lo presi e cominciai a sfogliarlo. C'erano veramente tantissime informazioni che non sapevo di lui, compreso il "Poter cambiare aspetto in qualunque altro individuo o in lui stesso in versione migliore" le ultime parole mi rimbombarono in testa, potevo aver visto un Loki completamente diverso da ciò che era veramente. In pochi secondi arrivai davanti alla sua camera e, senza neanche bussare mi precipitai dentro, il dio non sembrava molto sorpreso di rivedermi                             
"Ancora tu?" disse scocciato mentre i suoi occhi si posarono sul libro che tenevo in mano, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa intervenni io più veloce del vento:                                          "Allora è cosi eh" dissi "Loki, basta illusioni" 

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