Capitolo 19

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L'adrenalina di prima si trasformò in paura, la notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno ci fece smettere di pensare per un attimo alla dea che in pochi istanti tornò forte come prima e ci scagliò lontani da lei. Decidemmo di scendere sulla terraferma per aiutare gli altri ma nessuno poteva aspettarsi lo spettacolo che ci si parò davanti agli occhi, la temperatura era probabilmente scesa sotto zero, le persone che non erano riuscite a scappare in tempo correvano veloci in tutte le direzioni, inseguite e talvolta congelate dal potere dei giganti, gli Avengers rimasti a terra combattevano con tutte le loro forze contro le decine di mostri blu. Non sapevo letteralmente da dove iniziare.
Per fortuna venni raggiunta da Loki che mi strinse talmente forte da farmi quasi soffocare.

"Alice!" urlò cercando di sovrastare il rumore attorno a noi "Stai bene?"
Annuii flebile ma in realtà stavo letteralmente congelando di freddo
Mi guardò scettico per poi prendermi la mano
"Sei gelida cazzo!" continuò guardandosi intorno in cerca di qualcosa, ma c'era solo il caos.
"Ascolta" disse rassegnato "Devi provare a combattere ok? Questi ragazzoni qua io li conosco bene, sinceramente non so nemmeno se sappiano che io mi trovi qua" affermò abbozzando un sorriso per cercare di sdrammatizzare.

"Due cose Alice: mai e poi mai toccare i giganti, se li tocchi ti provocano qualcosa tipo una scottatura di quarto grado" disse "E seconda cosa, sono molto sensibili al caldo, Hela deve aver creato un ambiente perfetto per loro, a noi non resta altro che...cercare di renderlo bollente" continuò ammiccando
"Potremmo farcela anche solo baciandoci" avrei voluto dire ma Loki mi diede un veloce bacio sulla guancia e scappò tra la folla. Deglutii, non sapevo ancora come fare a rendere un'intera strada coperta di ghiaccio un luogo almeno lievemente tiepido, così raggiunsi gli altri lottando senza sosta. Hela era ancora tra le nuvole e non faceva altro che dare ordini ai suoi servi di ghiaccio. Stavo per perdere le speranze quando mi venne un'idea, misi la mano sull'auricolare e contattai gli altri:

"Ragazzi non ce la faremo mai se non rendiamo il luogo più caldo" affermai decisa "Quanti di questi appartamenti hanno l'aria condizionata?" chiesi titubante
Fu Tony a rispondermi per primo
"Lasciami dare un'occhiata e ti aggiorno" disse volando verso il primo dei tanti palazzi attorno a noi. Pochi minuti dopo lo vidi atterrare a pochi metri da me e subito sentii la sua voce forte e chiara:
"Apparte qualcuno più in là, ce l'hanno quasi tutti, e senza che tu lo spieghi ho capito il tuo piano" disse.
Sorrisi, sapevo che anche gli altri avevano sentito ma erano troppo occupati a combattere.
Tony doveva aver hackerato il sistema di sicurezza degli appartamenti e in poco tempo un filo di aria tiepida, a contrasto con quella gelida, inondò pian piano la strada principale. I giganti cominciarono via via ad indebolirsi mostrando sempre meno resistenza, Hela era arrabbiata, urlava di combattere sempre più forte fino a che, in dieci interminabili minuti, tutti furono a terra sconfitti. La dea non credeva ai suoi occhi e dopo aver detto a gran voce che sarebbe tornata, così come era arrivata, la grande nuvola nera sparì, insieme a tutti i corpi degli sconfitti.

Il sole continuò a brillare come sempre e il clima caldo torrido di New York in piena estate si fece sentire. Vidi avvicinarsi a noi due uomini e una donna armati di telecamera e microfono, Steve gli fece cenno di no e ci allontanammo verso casa di May, per fortuna uno dei pochi luoghi non colpiti dalla furia della dea.
Una volta entrati May ci corse incontro e aiutò coloro che si erano procurati qualche piccola ferita o scottatura. Un aria di delusione aleggiava nella stanza, nessuno lo voleva ammettere ma non era finita, Hela sarebbe tornata, probabilmente più forte di prima, il dove, il quando e il come erano completamente ignoti a tutti.

"Ragazzi è inutile stare qui a piangerci addosso" disse poco dopo Nat "Abbiamo combattuto, e anche molto bene aggiungerei, non possiamo prevedere il futuro ma è inutile rimuginare su fatti ormai accaduti, nessuno è mai riuscito a sconfiggere Hela e non penso che qualcuno si aspettasse di potercela fare" qualche Avengers annuì. Era stata la mia prima missione ed era stato un fiasco totale.
"Nessuno vuole parlare del contributo che ha dato Alice agli Avengers?" chiese Peter
"Insomma, prima ci ha aiutato a trovare Hela e poi è riuscita con una semplice tattica a salvarci le chiappe" disse ridendo "Senza di lei probabilmente saremmo ancora tutti per strada a congelare tra i giganti" continuò guardando verso di me.
Gli sorrisi debolmente
"Peter ha ragione, senza Alice non ce l'avremmo fatta" affermò Thor
"Un'altra persona con i superpoteri non può far altro che esserci utile" continuò Steve
Tutti annuirono e non mi sarei mai aspettata un intervento da parte sua ma ci fu:
"Avete ragione ragazzi, Ali si è dimostrata più che brava in questa prima missione e sono sicura che lo sarà ugualmente anche nelle prossime" disse Tony accennando un sorriso "E adesso basta stare qui seduti a piangerci addosso, andiamoci tutti a prendere una bella birra e non pensiamoci più"
Fu una splendida serata, riuscirono tutti a dimenticarsi del lavoro per alcune ore, quando tornammo alla Stark Tower era ormai mezzanotte passata. Loki decise di restare e mio padre, seppur controvoglia, lo ospitò da noi.

Entrai nella mia stanza e mi diressi in bagno, ero sudata e spettinata e nonostante l'orario avevo voglia di una bella doccia. Mi spogliai e aprii l'acqua, sospirai di sollievo, non c'era cosa più bella di lavarsi la notte. Mi insaponai con il mio shampoo preferito alla fragola, mi sciacquai, uscii e presi il mio amato accappatoio bianco.
Andai a piedi nudi verso la stanza da letto e con una tazza di tisana in mano mi misi a contemplare il panorama di New York.
Ero la ragazza più fortunata del mondo, avevo un padre fantastico, degli amici fantastici e...non sapevo se era troppo presto definire Loki tale ma anche un ragazzo fantastico.
Come se mi avesse letto nel pensiero, sentii un leggero bussare alla porta, mi alzai di scatto e aprii. Realizzai solo dopo che ero in accappatoio senza neanche la biancheria intima.

Davanti a me torreggiava un Loki bellissimo, indossava una camicia bianca che gli ricadeva morbida sul corpo tonico, dei semplici jeans blu e delle dunk high azzurre e bianche, probabilmente un omaggio di Tony.
Mi sentii avvampare
"Certo che i vestiti terrestri non ti stanno mica male" balbettai senza smettere di fissarlo
Lui sostenne il mio sguardo e alzò un sopracciglio, squadrando tutta la mia figura
"Neppure a te sta tanto male ciò che hai addosso" disse fermandosi un attimo prima di continuare "Ma staresti ancora meglio senza" 

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