Capitolo 22

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OMMIODDIO SONO DAVANTI AL FOTTUTO DOCTOR STRANGE pensai cercando di sembrare più calma possibile
"Ehm, sì sono io, è un piacere signore"
"Oh non chiamarmi signore ti prego, mi fa sembrare vecchio" rispose ridacchiando
"Dov'è tuo padre?" chiese
"Oh ehm, dovrebbe essere nel seminterrato a preparare l'attrezzatura" dissi con disinvoltura
"Perfetto allora ci vado subito" disse superandomi e lasciando dietro di lui una scia di forte profumo Versace uomo.
Cazzo pensai, dovevo parlare a Tony prima che ci arrivasse Strange.
"Mi scusi" urlai agitando la mano "Mi sono ricordata che Tony mi aveva detto di non voler essere disturbato, e che lei avrebbe dovuto aspettare il suo arrivo in salotto" era una scusa così stupida che per un attimo pensai che mi avrebbe semplicemente riso in faccia e sarebbe sceso comunque ma, per mia fortuna, si fermò sorridendomi.
"Oh certamente, non c'è problema, aspetterò lì" disse dirigendosi nella direzione opposta, verso l'ascensore.
Quando le porte si chiusero tirai un sospiro di sollievo, erano successe troppe cose nello stesso momento. Corsi veloce verso le scale che portavano al garage, lì trovai Tony intento a mettersi l'armatura di Iron Man.
"Hey Ali" disse; sembrava sorpreso di vedermi lì
"Papi ti devo parlare" dissi titubante
"Amore mio" disse avvicinandosi "Che succede?"
"Io...vi rallenterei e basta in questa battaglia finale"
dissi quasi tutto d'un fiato, la pura verità spiattellata in faccia a mio padre.
"Alice ma cosa stai dicendo? Ma ti senti? Non devi neanche pensarlo, ne abbiamo già parlato, sei una combattente fantastica e non ci rallenteresti neanche con il pensiero" disse sincero
"È che" continuai "Se questo scontro dovesse finire male? Se qualcuno degli Avengers morisse? Se morissi tu o..io?" quelle ultime due parole scivolarono fuori dalla mia bocca con una tale facilità da fare paura, erano le domande che mi tenevo dentro da sempre.
Tony abbassò la testa come sconfitto, avevo toccato un nervo scoperto e non potevo far altro che sentirmi in colpa
"Scusa.." mormorai "Io...sono un casino lo so"
Sentii un groppo in gola che mi bloccò da dire altro e quello che successe dopo mi spiazzò completamente.
Mi sentii circondare dalle possenti braccia di Tony, un odore che sapeva di casa mi inondò le narici, era l'abbraccio più sincero che mi avesse mai dato.
"Ci ho pensato anche io sai?" mormorò senza staccarsi da me "Sono tutti effetti collaterali di essere un supereroe, ma ho anche pensato che mi fido ciecamente di te e che ti affiderei la mia stessa vita se potessi. Le prossime ore saranno le più difficili della tua vita, ma so che riusciremo tutti a completare la missione con successo e poi magari andremo anche a provare quello strano ristorante sulla 76esima che ha aperto da poco" disse ridendo "Quello che però so per certo Alice, è che non permetteresti mai a quella dea di metterti i piedi sulla testa, e che combatteresti fino alla morte pur di salvare i tuoi migliori amici"
Si staccò lentamente dall'abbraccio
"Sono così fiero di te che neanche immagini"
Mi lasciai sfuggire una lacrima che scese lenta fino all'incavo del mio collo.
"Ti amo 3000" dissi sottovoce
"3000" ripetè facendo il sorriso più bello del mondo
Venimmo interrotti dai passi di Natasha che poco dopo apparve nella stanza, già vestita da vedova nera.
"Hey Tony, Strange e Wilson sono arrivati" disse velocemente
"Oh grazie Nat" disse Tony prendendo in mano l'iPad che aveva appoggiato sul tavolo da lavoro
"Applico alla torre la misura anti-attacco e li raggiungo" concluse mentre la Romanoff, facendomi un piccolo sorriso di incoraggiamento, risalì verso l'ingresso.
"Vai Ali" disse Tony mentre pesanti serrande di vibranio scendevano lente lungo tutta la struttura "È tempo di combattere"
Annuii e risalii di sopra, mi diressi in camera mia, mi sfilai velocemente il pigiama e indossai la mia tuta da combattimento fatta da Tony il giorno precedente, era nera con diversi dettagli viola vicino a braccia e gambe, era letteralmente stupenda.
Mi guardai allo specchio, sarebbe stato leggendario me lo sentivo.
Stavo per uscire dalla mia camera quando qualcuno bussò leggermente alla porta
"Avanti!" dissi senza staccare gli occhi dalla mia figura.
Loki entrò titubante dalla porta squadrandomi dalla testa ai piedi
"Oh sei qui grazie al cielo" disse passandosi una mano sulla fronte sudata "Avevo paura che ti fosse successo qualcosa"
Mi precipitai ad abbracciarlo
"SCUSA SCUSA SCUSA" gli dissi facendo capolino dalle sue braccia "Ero scesa da Tony, avevo avuto..un ripensamento a proposito della battaglia" scossi la testa "Ma è acqua passata" dissi sorridendogli sincera.
Lui fece un sospiro di sollievo
"Sei bellissima" disse dandomi un veloce bacio a stampo. Feci una smorfia
"Sei un idiota"
"Tu sei la mia ragazza Alice Stark" disse sottovoce facendo un sorriso timido
"E tu sei il mio ragazzo Loki Laufeyson"

"Aspetta" dissi staccandomi dall'abbraccio.
Presi la cassa che tenevo sempre dentro il cassetto del comodino e la accesi mentre attivavo il bluetooth sul mio telefono, una voce robotica disse "connected"così aprii spotify e misi la mia canzone preferita.
Le prime note di 'Perfect', la canzone di Ed Sheeran rimbombarono nella stanza.
Mi strinsi a Loki e cominciai a canticchiare
Baby I'm dancing in the dark with you between my arms
Alzai lo sguardo, mi stava guardando con quegli occhi bellissimi che non potrei mai dimenticare, neanche se mi potessero cancellare la memoria. Aveva le pupille quasi completamente dilatate dal buio della stanza e mi guardava con un debole sorriso. Cominciammo a muoverci lentamente a tempo di musica, lui mi fece fare una giravolta che quasi scivolai a terra, mi scappò una risata mentre lui, visibilmente divertito, scuoteva la testa.
E poi, quando anche le ultime note si erano disperse nella stanza, lo disse:
"Ti amo"
Lo guardai seria, lo amavo da morire, più di quanto già sapesse.

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