Chiamata Fine

227 7 1
                                    

"pive, lui è Newt, è lui il capo quando non ci sono"

"L'unica via d'uscita è dal labirinto"

"Nessuno entra nel labirinto, tranne i velocisti"

"Per quanto possa sembrare buio la fuori, ti assicuro che tornerà la luce. Devi solo trovare una nuova ancora di salvezza, che sia una persona o un ricordo non importa. Trova qualcosa che ti rende forte e combatti per mantenerla viva"

"O usciamo adesso, o moriremo provandoci"

"È wicked, ancora wicked, sempre wicked"

"Tommy, uccidimi"

"Ti prego. Ti prego Tommy, ti prego"

"Io appartengo al labirinto.. e anche tutti voi"










Thomas's pov:

Dormiva così bene.

Passati quei due strazianti giorni, pensavo a lui. Ancora a lui. Sempre a lui.

Era tatuato nella mente, come se nulla fosse era lì, sul letto d'ospedale di quel posto.

Linda gli aveva fornito le migliori cure, e io con un pò di litigio avevo messo quella cura, nel suo sangue, meglio esserne sicuri no?

Eppure mi sentivo male, male per lui. Era caduto per le scale battendo due volte la testa, poteva rischiare, poteva morire.

<<Se solo ti avessi avvertito prima>> mi ripetei, ad alta voce fregandomene di chi c'era in stanza. Sonya era sulla poltrona dall'altra parte del lettino, Minho e Gally erano in corridoio, facendo avanti e indietro, Vince chiedeva molto di suo figlio, mentre Linda ci aggiornava ogni mezz'ora.

Aveva sette punti in tutto, due in testa, sopra la tempia sinistra, altri due dentro la bocca, sotto la lingua e tre sul mento verso il collo. Alcuni lividi erano in volto altri gli ricoprivano le braccia e le gambe ancora rabbrividivano semore di più, anche se aveva due pyle colorati sopra.

Una lacrima mi rigò il viso, <<grazie Newt. Per tutto>> dissi ancora, non smettendo di credere in lui.

Mi coprii il volto con le mani, mettendolo tra le gambe, anch'esse tremanti come foglie.
Mai avuta tutta questa paura.

<<dillo di nuovo>> sussurrò una voce, calma, sottile, addolorata ma felice allo stesso tempo, la riconobbi senza pensare ad altro.

Io sorrisi bagnandomi le labbra con entusiasmo, mi avvicinai al lettino con ancora il bip bip dei macchinari <<grazie.. Newtie>> dissi nuovamente ridacchiando, gli accarezzai scrutandolo dall'alto verso il basso d'istinto sospirai rumorosamente sperando di non svegliare tutti.

Volevo un momento solo nostro.

<<Molto meglio>> disse lui, avvicinandosi a me, io lo baciai delicatamente, cercando di non fargli male, <<come ti senti?>> Chiesi poi, accarezzandogli piano lo stomaco e la testa <<ho pensato ai nostri momenti.. nella radura... -mi fissó sorridente e imbarazzato- la nostra vera casa, Tommy>> rispose lui.

Io lo guardai. Mai avevo chiamato quel posto casa. Una casa è dove puoi essere te stesso, sorridere, divertirti, giocare e stare bene.

Li eravamo a casa...

Anche se con un difetto, dolenti, gli spaccati, la c.a.t.t.i.v.o... le morti..

<<Non dovevo portarvi via la vostra casa>> esclamai io deluso da me stesso, Newt immediatamente mi sorrise e mi baciò di nuovo, tranquillamente sforzando ogni suo muscolo funzionante.

The Lost Boy || NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora