Alan si svegliò improvvisamente nella sua cameretta, in casa sua. Guardò l'ora nella sveglia. Era il due novembre, le 2:35 di mattina.
Si alzò dal letto per andare in bagno, ma appena si girò verso l'angolo della camera più lontano, vicino all'armadio, vide un'ombra nera che sembrava fissarlo......Alan.....sei tu...Alan?
Disse l'ombra, che iniziò lentamente ad avvicinarsi.
Alan, molto spaventato, rientrò nel letto e si nascose sotto le coperte.Cosa sei? Lasciami in pace!
Urlò Alan.
L'ombra scoppiò a ridere.Tu sai benissimo chi sono, Alan! Guardami, abbi il coraggio di vedere ciò che hai fatto!
Alan tirò fuori la testa dalle coperte e si ritrovò Tommaso, totalmente marcio e tumefatto, ai piedi del letto.
Vattene, lasciami in pace!
Guarda Alan, guarda cosa ci hai fatto!
L'anta dell'armadio si aprì lentamente e ne uscì una figura umana interamente carbonizzata. Alan dedusse potesse trattarsi di Benedetta.
È solo un sogno... è solo un sogno...
Non è un sogno, Alan.
Dissero in coro i due fantasmi.
DEVI SOFFRIRE, SOFFRIRE COME HAI FATTO SOFFRIRE NOI.
Benedetta e Tommaso iniziarono a tirare Alan per i piedi per farlo uscire dal letto.
LASCIATEMI, LASCIATEMI!
Alan si dimenò per liberarsi ma con uno strattone i due fantasmi lo fecero cadere a terra. Ma Alan, ormai caduto, si accorse che quello non era il pavimento della sua camera ma lava, che lentamente lo stava risucchiando. Dall'alto i due esseri lo fissavano ridendo e con loro c'era Beniamino, che era quello che si stava divertendo più di tutti.
Beniamino, no...
Di colpo Alan si ritrovò in classe durante una verifica. Aveva una penna in mano e davanti a lui c'era un foglio con un lungo questionario.
Sei un assassino?
SI NOAlan segnò che no, non era un assassino. Andò avanti con la prossima domanda.
Alan, sappiamo tutti che sei un assassino. Ammettilo.
SI NOAlan cominciò a guardarsi attorno spaventato, qualcuno conosceva il suo segreto?
Prof, vorrei consegnare.
Disse Alan.
Tutti i suoi compagni si voltarono verso di lui ed iniziarono a fissarlo: tutti avevano il volto di Tommaso. All'unisono risposero.Alan, hai fatto qualche errore, prova a riguardare la verifica.
Alan abbassò lo sguardo sul compito e notò che la risposta alla domanda era stata corretta con un "SI". In lontananza cominciarono a sentirsi le sirene della polizia che arrivava.
Lo avevano scoperto! Sarebbe finito in prigione!
Beniamino si alzò dal suo banco e si avvicinò ad Alan.Ti tocca farla finita, amore mio.
Sussurrò all'orecchio di Alan. Il ragazzo si voltò e guardò la porta a finestra aperta. Sarebbe stato davvero meglio morire subito, piuttosto che finire in carcere?
Alan si alzò e si avvicinò alla vetrata e guardò giù: sotto lo aspettava un salto di almeno venti metri. No, non poteva farlo.
Si voltò per tornare a sedersi al suo banco, quando si accorse che dietro di lui c'erano Tommaso e Benedetta che gli bloccavano la strada.Ciao, ciao Alan.
E lo spinsero di sotto.
Alan si svegliò di soprassalto. Era tutto sudato e aveva la nausea.
Era stato solo un brutto sogno. Solo un terribile incubo.P.S.
ringraziamo tutti i lettori per essere arrivati fino a qui e vi informiamo che il Biondo e il Bruno verrà interrotto durante le vacanze natalizie e verrà ripreso a Gennaio.
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Buon Natale.
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'•~Il Biondo e il Bruno~•'
Teen FictionAlan sta per iniziare un nuovo capitolo della sua vita proprio al Liceo Artistico. Farà nuove conoscenze, tra le quali un suo compagno di classe che gli farà provare un sentimento mai sentito prima. Durante il periodo scolastico legherà subito molto...