CAPITOLO 19 - LA FINE

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Conosco Tadashi da quando avevo 8 anni.

Era il mio unico compagno di giochi.

Il mio solo amico, perché io stesso non ne volevo altri.

Era un'amicizia facile, la nostra, davvero poco impegnativa.

Se proponevo un gioco, per lui andava bene.

Se mi stancavo e volevo farne un altro, mi diceva sempre di sì.

Se lo chiamavo per fare un giro in bici, lui ci veniva sempre con entusiasmo.

Non mi chiedeva mai niente, non si stufava dei miei silenzi.

Lui c'era. C'è sempre stato.

E' stato anni dopo, quando ho rischiato che non ci fosse più, che mi sono accorto di lui. Che l'ho guardato e che l'ho visto finalmente per la meravigliosa persona che è sempre stata, e che è diventata ancora più meravigliosa con il passare degli anni.

L'unica persona a cui ho mai permesso di guardare dentro di me, nei meandri contorti del mio cervello, nelle zone buie del mio cuore, nelle aree nebulose della mia anima.

L'unica persona che mi ha visto per quello che sono, e che nonostante tutto ha continuato a starmi vicino. Nonostante tutto, ha cominciato ad amarmi.

E grazie al suo amore sono diventato anch'io una persona migliore.
Lui ha creduto in me quando io stesso non ci credevo.
Lo devo a lui se ho aperto gli occhi, ed ho iniziato a scoprire quanto può essere bello amare, quanto può essere appagante fidarsi di qualcuno, quanto può essere meraviglioso condividere tutto: momenti, pensieri, paure, gioie e dolori.

Ho salvato Tadashi quando aveva 8 anni.

Ma adesso lui ha salvato me.

Talking to the moon | TsukiYamaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora