1 - Ordinarius amicitiae (Introduzione)

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"....quindi come ti dicevo, mio padre è entrato nel salone principale a cavallo di un unicorno..."

Il ragazzo dai capelli bruni si limitò semplicemente ad annuire forzando un verso di assenso oltre le sue labbra, mentre con lo sguardo si limitava ad osservare la scatola vuota e stropicciata di api frizzole abbandonata sul suo grembo.
Non che Albus non adorasse con tutto il suo essere i racconti estivi di Scorpius, erano praticamente la prima spunta sulla sua lista delle: -cose da fare di ritorno ad Hogwarts-
Semplicemente, l'inizio del loro sesto anno  non lo entusiasmava.
Chiariamoci, non che per Albus, Hogwarts, fosse una chissà quale cosa speciale.. Anche se il tempo aveva affievolito le sue preoccupazioni.. dopo tutto quello che era successo.. viaggi nel tempo, linee temporali annodate.. Delphi...

Aveva imparato ad apprezzare quella scuola che tanto si era sforzato di non considerare una-
SBAM!

"PER MORGANA AL!"

Qualcosa, oltre al tono di voce profondo e alterato del suo migliore amico, si era abbattuto proprio sulla fronte del ragazzo ridestandolo dalle sue elucubrazioni mentali.
Osservandolo meglio, Albus si accorse che, probabilmente, il colpevole era il pezzo di pergamena piegata che Scorpius teneva fra le mani.

"Sei impazzito?"
Domandò il bruno di rimando portandosi indice e medio a massaggiarsi la parte lesa.

"Impazzito io? Tu piuttosto che annuisci all'idea di mio padre che entra nel maniero a cavallo di un unicorno."
Rispose il biondo aggiustandosi sul sedile di fronte a lui incrociando le braccia al petto.

Era cambiato... Scorpius... si ritrovò a riflettere Albus, non assolutamente in maniera negativa, anzi piuttosto positiva avrebbe ammesso..
I lineamenti del suo viso si erano fatti più fini, forse delineati, adulti era il termine più adatto magari, non lasciando nemmeno traccia del bambino goffo e dolce che gli offri la sua mano e dei dolci il suo primo giorno su quel treno.
A pensarci bene, Al ricordava come anni prima, aveva scherzato più volte sul fatto di essere lievemente più alto del suo migliore amico, di certo con nessuna malizia da parte sua, semplicemente adorava vedere il volto pallido di Scorpius colorirsi alle sue insinuazioni per poi seguirlo in una risata di sana pancia.
Anzi, a pensarci ancora meglio, ricordava di una volta dove, prontamente, il biondo aveva risposto, che sì, Albus era più alto di lui, ma un giorno era certo che lo avrebbe superato.
Ed era vero, per quanto poco fossero stati entrambi sulla banchina intenti a salutarsi quella mattina, il bruno aveva potuto apprezzare pienamente di quanto, fosse cresciuto il suo migliore amico quell'estate.
E se ne accorse solo quando, sportosi per abbracciarlo per poterlo salutare come si deve, cosa che ormai facevano da tempo dopo le vacanze estive, aveva dovuto sollevarsi sulle punte per mettere una -toppa- figurativa su quei otto o nove centimetri di dislivello creatosi fra lui e il biondo.
Albus non era un fan del contatto fisico, chiunque bella sua famiglia avrebbe potuto confermarlo, come quando da piccolo, a Natale correva attorno al tavolo della cucina per sfuggire agli abbracci di sua Nonna Molly.
Ma l'abbraccio ormai di rito fra lui e Scorpius, non lo aveva mai infastidito, si poteva dire essere quasi una seconda spunta sulla sua lista.

"Tuo padre è... entrato in casa vostra a cavallo di-"

"Ovviamente no!"
Lo interruppe passandosi una mano fra le ciocche bionde sparse sulla fronte.
"Ce lo vedi, mio padre, a fare una cosa del genere.."
Continuò lasciandosi sfuggire un piccolo sorriso al lato della bocca.

"Beh re scorpione non lo so, dimmelo tu."
Rispose sarcasticamente il bruno rilassandosi a suo volta contro lo schienale del sedile.
Era incredibile, come Scorpius riuscisse sempre a distrarlo da qualsiasi cosa gli passasse per la testa.

"Ok. Me lo sono meritato. Ma in mia difesa, non mi stavi ascoltando."
Fece Scorpius alzando le mani in segno di resa.
E allora Albus si rese conto che, davvero quella volta non aveva la più pallida idea di cosa il suo migliore amico gli avesse detto fino a quel momento e si senti terribilmente in colpa.
Come lui adorava i suoi racconti estivi, sapeva benissimo quanto Scorpius adorasse essere ascoltato.
Se lo erano detto a suo tempo .. Albus avrebbe smesso di mettersi al centro di qualsiasi cosa e avrebbe lasciato che Scorpius si aprisse con lui più frequentemente, ed era stato bello.. vederlo fare una cosa simile.. confidarsi con lui, ascoltarlo.
Quindi averlo ignorato.. aveva un peso totalmente diverso questa volta..
"Mi dispiace Scorp sono solo un po'..."
Disse abbassando nuovamente lo sguardo.

"Stanco."
Concluse il suo migliore amico inarcando lievemente un sopracciglio chiaro.
Era vero... Albus era stanco.. e se non erano le sue guance leggermente più incavate a dirlo, almeno i cerchi scuri attorno ai suoi occhi ne erano la vaga conferma per i più attenti.
"Già."
Ammise il bruno.
Era un po' ormai che le sue notti erano costellate da incubi, non sempre costanti, e non che li ricordasse sempre. L'unico punto comune era l'affanno di Albus al suo risveglio e il terrore ad attanagliargli lo stomaco così saldamente da farlo sentire come pietrificato sul posto, così immobile da farlo sentire soffocato fra la coltre morbida delle sue coperte.

E Scorpius lo sapeva, era ovvio che lo sapesse.
La prima notte che un episodio simile si verificò, non appena ritrovata un po' di stabilità per rimettersi sulle proprie gambe, Albus aveva preso piuma e inchiostro e buttato su carta tutto quello che aveva provato nelle ore precedenti, senza preoccuparsi troppo di cose stupide come della sua calligrafia... stava parlando a Scorpius infondo, alla persona a cui avrebbe potuto dire qualsiasi cosa senza paura di essere giudicato o deriso.
Non si preoccupò nemmeno delle vaghe lacrime che bagnarono i bordi della lettera nel ripercorrere gli avvenimenti di quella notte.
Non c'era bisogno di una cosa come la vergogna fra loro.

Inutile dire che per Scorpius fu un vero e proprio battito perso, forse molto più di uno, trovarsi il gufo dei Potter a picchiettare insistentemente fuori dalla sua finestra alle quattro del mattino..
Aveva afferrato la lettera con mani tremanti, spaventato e preoccupato oltre l'inverosimile, stringendosi nel suo pigiama leggero per la lieve brezza fresca di fine agosto che filtrava dalla finestra.

"Hey.."
Poco più di un sussurro capace a malapena di superare lo sbuffare della locomotiva.
Un tocco leggero sul ginocchio destro e il bruno si ritrovò nuovamente ad alzare lo sguardo sul biondo che si era accucciato nello spazio fa i due sedili per potersi avvicinare.
Di nuovo, Albus odiava il contatto fisico, ma quello andava bene, era giusto così, Scorpius sapeva sempre quanto spazio prendersi con lui.
E ora che i suoi occhi grigi erano lì a poca distanza, si ritrovava a pensare che, sì, non gli importava veramente di quanto spazio si prendesse il suo migliore amico, per quanto lo riguardava, Scorpius poteva anche non lasciargliene, era Scorpius, andava bene.

"Al, abbiamo ancora due giorni prima dell'inizio delle lezioni.. potremmo sgattaiolare a Hogsmeade, prendere qualcosa da Mielandia, oppure andare nella foresta con Hagrid.."
Continuò il biondo con un piccolo sguardo di apprensione.
Non che non lo avesse mai fatto ma.. far preoccupare il suo migliore amico non era nei piani Albus per quell'anno...

"Mhh tu che mi proponi di uscire dal castello di nascosto piuttosto che spendere quei due giorni a farmi ripassare cose come, storia della magia o rune antiche..?"
Chiese il bruno forzando un piccolo sorriso oltre le labbra... Sapeva che Scorpius avrebbe fatto di tutto per tirarlo su di morale, persino infrangere le regole del castello.

"Accidenti devo proprio avere un aspetto pietoso!"
Sbuffò in ultimo Albus guadagnandosi un piccolo schiaffetto dalla mano del biondo ancora adagiata sulla sua gamba.

"ALBUS!"

"Va bene va bene! Faremo a modo tuo." Si arrese il bruno sollevando leggermente le mani.

"Fantastico, potrei chiamarla operazione Albus, oppure operazione salviamo il sesto anno! Te lo dico io Al questo sarà il nostro anno, lascia fare a me!"
Esclamò rivolgendogli un piccolo sorriso per poi ritrarsi di nuovo al suo posto.
Già forse Scorpius aveva ragione, Scorpius aveva sempre ragione.

"Forza, ci siamo quasi."
E solo allora, il bruno, si accorse di una mano tesa nella sua direzione.
Albus non avrebbe mai esitato ad afferrare la sua di mano, non lo fece al suo primo anno, non lo fece al lago nero e non lo avrebbe fatto mai.



SALVE GENTE.
Questa è una piccola introduzione che ho in mente da un po'...  E quindi, siccome è molto che io e la mia testolina non ci mettiamo seriamente a scrivere, qui di questo capitolino è un po' come "bagnare i piedi" di nuovo per me, perciò spero davvero di aver tirato fuori qualcosa di piacevole!✨❤️

Audentes fortuna iuvat - ScorbusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora