22 - Vulnera Sanentur

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Ginny sedeva al lato del tavolo del salone, con le mani giunte nervosamente sulla superficie, come se ci fosse un filo molto pesante a tenerle ancorate.
Al lato opposto, Harry, Draco ed Hermione, la osservavano in silenzio, mentre lei sembrava cercar di conciliare i propri pensieri dopo la lunga conversazione esplicativa che aveva avuto con Hermione.

Ron, accanto a sua sorella, sfregava le mani sulle ginocchia con fare ansioso, nel vano tentativo di scrollarsi da dosso il pesante disagio che provava in quel momento.

"Hai sottoposto mio figlio ad una procedura mortale."
Parlò Ginny in tono grave senza sollevare lo sguardo dalle proprie mani.

"È anche mio figlio Gi—"

"Harry!"
Bisbigliò Hermione interrompendolo.

Solo allora il moro si accorse dello sguardo omicida che gli arrivava dall'altra parte del tavolo.

Ginny prese un bel respiro, stirando appena le dita.

"Come dicevo, hai sottoposto mio figlio ad una procedura mortale."

Harry annuì stancamente abbandonandosi allo schienale della sedia.

"E questo perché una persona che.. presumevamo fosse morta, sembra che lo stia cercando."

"Sì."
Rispose semplicemente poggiando un gomito sul bracciolo della sedia per portarsi una mano al volto.

"Come se non bastasse.. questo ha avuto delle conseguenze, minori rispetto al fatto che potesse costargli la vita, ma sempre delle conseguenze."
Terminò quasi in un sibilo.

La tensione nella stanza era palpabile.
La voce adirata di Ginny sembrava l'unica cosa in grado di fendere l'aria pesante della sala, colpendo Harry proprio al centro del petto.

Il moro si sfregò le dita contro il ponte del naso, cercando le parole migliori per risolvere quella situazione.

"E non ti è venuto in mente... anche solo per un maledetto secondo.. che avresti dovuto per lo meno informarmi?!"
Concluse sbattendo le mani a palmo aperto sulla superficie del tavolo.

Harry sobbalzò appena, tornando con una mano sulla sua tempia.

"Lo so, ho sbagliato Ginny ne sono consapevole."
Si arrese cercando anche solo un minimo di comprensione negli occhi dell'altra, ma tutto quello che scorgeva era puro risentimento.
Risentimento che sapeva di meritarsi.

"Oh.. tu ne sei consapevole? Allora è tutto risolto no?"
Fece sarcastica puntando le dita sul tavolo in modo da sollevare appena i palmi.

"Ginny.."

Ma la rossa lo interruppe con un semplice gesto del dito indice.

"No.. sono stufa, stufa marcia Harry! Quando pensavi di dirmelo?! Quando smetterai di fare di testa tua?! Hai la vaga idea... di cosa significhi ricevere un messaggio del genere?! Hai idea di come mi sia sentita...?"
Il suo tono di voce cominciava ad alzarsi di nuovo.

"Ginny."
Ma questa volta a richiamarla fu Hermione, che però non riuscì ad evitare la sua occhiata severa.

"Come ho già detto, hai tutto il diritto.. di essere arrabbiata.. e nessuno qui ti biasima per questo."
Continuò sporgendosi leggermente sul pianale del tavolo.

Ginny la guardava comunque furente, come stesse subendo un qualche tipo di affronto.

"Ma c'è una questione più urgente al momento."
Concluse Harry.
Ma se ne pentì all'istante, perché ora Ginny sembrava sul punto di esplodere.

Audentes fortuna iuvat - ScorbusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora