Capitolo 2

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-quanto ci scommetti che Kinjo ha mandato a quel paese il professore?- chiese Shiki al castano al suo fianco che scosse la testa divertito mentre scriveva velocemente quello che il loro professore stava dicendo.

-"vi prometto che in entro cinque minuti sono in classe con voi, nessuno potrà impedirmi di farlo"- gli fece il verso Natsu ridacchiando. Erano passate ben due ore da quando il rosso era andato nella sua classe e ciò significava che gli avevano impedito di fare il cambio.

-mi dispiace per lui ma sono felice di non essere stato io quello spostato di classe- borbottò Shiki sospirando. Non si era di certo aspettato che li dividessero e questo un po' aveva fatto male ma era davvero felice di essere rimasto in classe con Natsu che era anche il più tranquillo dei tre. Almeno non avrebbe avuto un turbolento Kinjo che li metteva sempre nei guai anche se non facevano niente.

-a chi lo dici. Certo avrei provato a farmi degli amici ma ti ricordo che se voi non fosse venuti a parlarmi io a quest'ora sarei ancora senza amici-

-già, è Kinjo quello estroverso del gruppo- concordò Shiki sperando che la lezione finisse il prima possibile. Non ne poteva più di sentire il professore parlare di storia della musica, lui voleva cantare. Per sua fortuna qualcuno parve sentire i suoi pensieri e la campanella di fine ora che indicava anche l'inizio della pausa suonò. Non ci volle molto prima che un uragano rosso entrasse nella loro classe pendendo una sedia e sedendosi perfettamente difronte a loro.

-siamo fottuti- disse Kinjo incrociando le braccia al petto -non vogliono farmi cambiare classe e come se non bastasse sono circondato dai damerini!-

-i damerini?- chiese Natsu non capendo di cosa stesse parlando l'amico.

-si, quegli stronzi che sono qui solo a perdere tempo e che non sanno ne ballare e ne cantare!-

-parli dei nostri compositori?- chiese Shiki per essere sicuro di aver capito bene.

-certo che parlo di loro, e poi volete ridere? Sono circondato da loro! Sono tre in totale e uno lo ho al posto accanto a me e gli altri due davanti! È una tortura bella e buona!-

-non essere così drammatico!- gli disse Natsu ridacchiando per poi sgranare gli occhi nel veder rientrare in classe uno dei suoi compagni con un caffè -hanno le macchinette!- urlò felice alzandosi e uscendo dalla classe seguito dagli altri due. Alla loro vecchia scuola non era consentito tenere distributori automatici ma li era tutto diverso. Nemmeno il tempo di finire il corridoio che il castano si bloccò incantato dalla vista di una ragazza che stava girando su se stessa incurante che la gonna le si alzasse mostrando le sue cosce sode coperte nonostante tutto da un paio di pantaloncini.

-ehi Natsu non eccitarti solo perché hai appena visto un paio di tette e un culo! Quella li è una iena che non sa nemmeno ballare- ringhiò Kinjo in direzione di Aila che si era appoggiata al biondo perché aveva iniziato a girarle la testa per le piroette che aveva fatto -vedi non sa ballare- continuò il rosso.

-Kinjo credo che tu l'abbia presa parecchio male tutta questa storia- sussurrò Natsu avvicinandosi alle macchinette per prendere il suo meritato caffè.

-concordo con Natus, sei troppo drastico e aggressivo- sussurrò Shiki al suo migliore amico di una vita -infondo non credo sia tanto male stare in classi diverse-

-dici così perché tu hai Natsu, credimi io quella classe non la sopporto tutta. Poi ci sono quei tre che mi fanno venire i nervi a fior di pelle- continuò Kinjo fissando quasi con odio i tre ragazzi dalle cravatte gialle che stavano ridendo per qualcosa vicino alle macchinette -e poi si conoscono già! Non potevano dividerli come hanno fatto con noi?-

-sono solo loro tre. Dividerli non avrebbe tanto senso. Noi del canto e del ballo siamo molti di più e devono dividerci per forza-

-di cosa state parlando di bello?- chiese Natsu tornando da i due ragazzi con il suo bel caffè caldo tra le mani.

-di quanto Kinjo odi i damerini- sospirò Shiki.

-non sembrano tanto male, la ragazza ti stava facendo il verso prima- rise Natsu che aveva sentito in parte il discorso dei tre mentre aspettava la sua bevanda calda.

-che cosa?- chiese quasi istericamente Kinjo lanciando sguardi omicidi in direzione della mora che adesso si era messa seduta mentre il biondo le intrecciava i lunghissimi capelli.

-non farne una tragedia! Tu li insulti e lei ti stava semplicemente facendo il verso. Anche noi te lo facciamo a volte-

-ma voi siete i miei amici, potete farlo ma quella troia no! La farò pentire di essersi messa contro di me- mentre diceva quelle parole Natsu si accorse di aver fatto un'enorme cazzata. Conosceva Kinjo tanto bene da sapere che quando voleva poteva diventare parecchio fastidioso. Iniziava davvero a temere per quella povera ragazza.

-ti prego non fare cose che potrebbero costarti l'espulsione dall'accademia per favore- gli disse Shiki -volevamo venire in questa scuola da quando avevamo dieci anni e di certo non voglio che tu venga cacciato il primo giorno. Immagino anche conoscendoti che tu abbia aggredito il professore al suo no- continuò il moro incrociando le braccia al petto e guardando con un sopracciglio alzato il rosso che sbuffò.

-non farò niente che possa compromettere la mia permanenza qui tranquillo- gli rispose Kinjo alzando gli occhi al cielo per poi sbuffare sentendo il suono della campanella che decretava la fine della ricreazione suonare. Non aveva nessuna voglia di ritornare in classe lontano dai suoi amici.

-non fare quella faccia, sono sicuro che fino alla fine ci troveremo a fare lezione insieme. Per le prove di canto di certo le dovremmo fare insieme- gli disse Natsu buttando nel cestino il bicchierino di carte e stiracchiandosi.

Kinjo non rispose a parole, ma fece un verso leggermente animalesco prima di dirigersi nuovamente in classe come tutti gli altri studenti.

Stella NascenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora