Capitolo 13

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-come va con le lezioni private?- chiese Natsu stiracchiandosi e sorridendo a Shelia che era entrata nella camera del fratello per portare a tutti i ragazzi presenti la loro merenda.

-ma quali lezioni private Na! Stiamo semplicemente componendo la mia canzone- disse con calma Kinjo mentre alzava gli occhi al cielo.

-si ma vai a casa sua quindi sembra come se stesse veramente prendendo lezioni private- gli fece notare Shiki trattenendo la sorella per un braccio -perché ti sei vestita in questo modo?- le chiese notando che non aveva i soliti pantaloni della tuta e una delle sue felpe ma un vestitino troppo corto a detta di Shiki.

-devo uscire- rispose sinceramente la ragazza portandosi una lunga ciocca dei neri capelli dietro l'orecchio.

-e con chi?- chiese curioso Shiki, quando la sorella usciva con le sue amiche non si metteva mai vestiti, a dir la verità non aveva nemmeno mai visto quel vestito nell'armadio della sorella.

-con una persona, non sono cavoli tuoi- rispose ancora la ragazza staccandosi dalla presa del fratello per poi uscire di corsa dalla camera per impedire al fratello di farle altre domande.

-sta uscendo con un ragazzo vero?- chiese preoccupato Shiki ai suoi due migliori amici che se la stavano ridendo sotto i baffi.

-certo che si- gli disse Kinjo scoppiandogli a ridere in faccia -e tu sei troppo protettivo con lei, lasciala vivere le sue esperienze in santa pace-

-ma se poi questo è un poco di buono? E se è in pericolo?-

-anche se fosse non puoi tenerla in una campana di vetro per paura, devi lasciarle vivere anche le parti brutte della vita, l'importante è farle sapere che ci sarai sempre in caso voglia sfogarsi con qualcuno- disse Natsu bevendo un sorso della cioccolata calda che aveva tra le mani.

-lo spero- sussurrò ancora Shiki poco propenso a voler accettare le parole degli amici anche se sapeva perfettamente che entrambi avevano tremendamente ragione. Ma Shelia era sempre stata la sua sorellina e aveva tremendamente paura a lasciarla da sola.

-comunque tu non ci hai ancora detto come va con Jin, si chiama così il castano vero?- chiese Natsu al rosso che sospirò, aveva sperato per un solo attimo di poter scampare quella conversazione ma quando Natsu ci si metteva niente poteva impedirgli di continuare un discorso anche iniziato ore prima e di cui nessun altro a parte lui si ricordava.

-bene, lavoriamo alla canzone con calma ma cercando di muoverci per via della consegna. Il fatto che hanno tolto tutti i pianoforti chi ha un po' destabilizzato ma per nostra fortuna Jin ne aveva uno a casa- rispose sinceramente Kinjo con un'alzata di spalle evitando bellamente di dire della forte attrazione fisica che stava scoprendo nei confronti di Jin e soprattutto di tutti gli sguardi che lui e il castano si lanciavano non solo a casa di Jin ma anche in classe. A Kinjo era venuto già da un po' di giorni il dubbio che Jin provasse la sua stessa attrazione fisica ma non aveva fatto niente per testarlo, niente per il momento. Infatti aveva intenzione di baciare il castano una volta che fossero rimasti da soli in casa di Jin in modo tale che se fosse stato ricambiato sarebbero potuti andare oltre senza la preoccupazione che Margaret potesse entrare in camera da un momento all'altro.

-solo bene? E dov'è finito il Kinjo che odiava i damerini?- chiese Shiki curioso che aveva notato un leggero cambiamento nello sguardo del suo migliore amico quando aveva nominato Jin.

-guarda che li odio ancora ma come vi ho già detto Jin è quello più tranquillo e che mi da meno fastidio di tutti quindi mi trovo bene a lavorare con lui- tagliò corto il discorso il rosso.

§

-scusa se ti ho fatto aspettare, mio fratello mi ha bloccata facendomi mille domande- disse Shelia per scusarsi al ragazzo che presumibilmente la stava aspettando da un quarto d'ora buono.

-non ti preoccupare tesoro- le rispose il moro baciandole una guancia lasciando sui suoi occhi sempre gli spessi occhiali da sole neri nonostante fosse pomeriggio inoltrato e il sole stesse calando.

-hai visto Ryo poi?- chiese la ragazza mentre i due iniziavano camminare diretti alla loro pasticceria preferita.

-si l'ho visto e no, non gli ho detto niente di te- spiegò Yelen sospirando e mettendo un braccio intorno alle spalle di Shelia, della sua ragazza.

-grazie, vorrei parlargli io ma ho davvero tanta paura della sua reazione e quei due testoni di mio fratello e di Kinjo non si sono ancora accorti che lui è li con loro- sospirò la ragazza. Tre anni prima aveva cercato di contattare Yelen non solo perché aveva una cotta colossale per quel ragazzo ma anche per poter sapere qualcosa in più su Ryo visto che non si era mai spiegata come mai suo fratello non avesse più contatti con il ragazzo. Dopo un mese di tentativi Yelen le aveva risposto e avevano iniziato a scriversi solo in amicizia mentre Shelia chiedeva costantemente di Ryo. E lei era anche una delle poche persone a conoscenza di quello che era successo al biondo visto che Yelen l'aveva informata immediatamente. Da quel continuo parlare alla fine si erano innamorati ancora più l'uno dell'altra e solo un anno prima si erano messi insieme nonostante Shelia avesse taciuto la cosa con il fratello.

-non devi avere paura, sono sicuro che Ryo ti vuole ancora bene e sarà felice che almeno qualcuno si è ricordato di lui dopo tutti questi anni-

-si ma so cose che non dovrei sapere teoricamente-

-gli devi semplicemente dire tutta la verità e poi lo sai benissimo che ti voglio presentare a lui come mia ragazza, e non solo a lui- Yelen si fermò per poterla baciare con calma sulle labbra.

-mio fratello ti ammazza e lo sai, anche a me però farebbe piacere non doverci sempre nascondere in questo modo e poi sei ridicolissimo con questi occhiali-

-non sono ridicolo!- protestò Yelen nonostante il sorriso che andava ad allargarsi sulle sue labbra -mi prometti che scriverai a Ryo? Il suo numero lo hai-

-lo farò, non adesso ma lo farò- promise la ragazza con un sospiro, sapeva perfettamente che non poteva continuare a tenere tutto dentro.

Stella NascenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora