Aka-pianeta degli AkarisPov Irakliya
Mia madre.
Il libro era cominciato così con la figura di mia madre con un'enorme pancione, poi più si andava avanti si poteva capire che ci si trovava sulla terra e che era incinta di me e Adeliya.
Poi avvenne il parto e anche il giuramento che ha fatto proprio qui, in questo posto che lei definiva casa nel libro, infatti ha detto testuali parole mentre ci coccolava, -Anche se troverete l'amore della vostra vita, adotterete un grazioso animale domestico, avrete amici e tanto altro che definirete casa sappiate che quella non sarà la vostra vera casa, ma sarà Aka casa vostra.- anche se lei ha detto questo non posso definire questi pianeta casa, la mia casa è la terra, gli Avengers e tanto altro, cosa che ha ovviamente espresso che non è veramente casa.
Ma non è questo il punto. Il punto è che alla fine del libro si parla del riunire la gemma che è dentro di noi e se solo sarebbe finita in mani sbagliate essa anche se era solo metà poteva distruggere un pianeta intero. Ma la vera domanda a tutto ciò è come le riuniamo?
Perché se fossero diciamo dentro di noi allo stato fisico le vedremo, no? Tipo con una radiografia, invece non ci sono proprio, sembra come un concetto astrale non so come descriverlo.
Ancora immersa nei miei pensieri che non mi accorgo che qualcuno è arrivato di fronte alla mia cella, o almeno finché non parla -Bentornata, Irakliya.-
Quella voce, quella maledettissima voce. Mi si gela il sangue solo a sentirla, non è possibile, lei è morta tantissimi anni fa a causa mia.
Sono gelata sul posto, non riesco a girarmi per lo shock quindi continuo a guardare il muro davanti a me, -Dai su, qualcosa, qualunque cosa anche insulti ma parla per favore.- ripete quella voce.
-N-non è possibile...- riesco a dire, mi giro lentamente fino a ritrovarmi davanti hai miei occhi una donna con dei lunghi capelli neri e degli occhi di ghiaccio. Ma non è una donna qualsiasi, quella è mia madre.
-Mamma...- dico con voce flebile ma lei mi ha sentita comunque e infatti annuisce. Dai miei occhi escono calde lacrime salate rigandomi il viso. Non riesco ancora a credere a ciò che sto vedendo, lei è viva ed è davanti a me, ma potrebbe anche non essere lei.
-Dimmi una cosa che solo mia madre conoscerebbe.- infatti da quando ho ricominciato a ricordare il mio passato, ricordi di quando ero bambina sia insieme a mia sorella che con i miei genitori. Lei mi sorride -Quando avevi paura del temporale prendevi la tua bambola di pezza preferita che si chiamava Josie, e venivi a dormire con me e papà.-
Solo lei e papà potevano sapere questo, non lo sa nemmeno Adeliya visto che dormiva sempre come un sasso.
Cado in ginocchio e comincio a piangere interrottamente, le sbarre super tecnologiche della cella si aprono e mia madre corre ad abbracciarmi, -Shh, va tutto bene, ora sei a casa, con me.-
Stringo forte il suo abito di un bianco quasi accecante con qualche rifinitura in oro, è lei, è proprio lei, mia madre.
Nell'abbraccio sento però un profumo diverso rispetto al suo solito profumo ma non ci faccio caso, dopotutto non ci vediamo da anni potrei anche non ricordare bene il suo profumo.Ora si che posso definire questo posto casa.
New York- Base degli Avengers
Pov Adeliya
Sono già passati due giorni dalla scomparsa di mia sorella e gli aiuti devono ancora arrivare, Tony ha avvisato anche T-Challa visto che sono più o meno amici gli ha chiesto aiuto, e poi loro potrebbero avere apparecchiature per riuscire a compiere un viaggio nello spazio.
Mi alzo dal letto e prendo i vestiti del giorno precedente e mi cambio per poi scendere in cucina per far colazione. Mi infilo i pantaloni e controllo l'orario, 7:46 non male per una che fa fatica a dormire ultimamente, perché si da quando ho saputo della scomparsa di Iky continuo a dormire male, ho paura che le stia succedendo qualcosa di brutto o peggio l'abbino ammazzata.
Esco dalla stanza e vado verso le scale, mentre le scendo sento varie voci di cui alcune non ne ho mai sentite provenienti dalla sala riunioni, perciò entro in cucina per prendere una semplice mela verde e mentre la mangio mi dirigo in quella sala.
Appena entro li dentro tutti si zittiscono e si girano a fissarmi, noto che ci sono due nuove presenze, un uomo di colore con una benda sull'occhio e una donna con dei lunghi capelli biondi e una strana tuta. -Buongiorno anche a voi.- dico prendendo posto in una delle sedie intorno al tavolo che erano ancora libere.
Mangio un altro pezzo di mela -Loro chi sono?- indico le due presenze mandando giù il boccone -Nick Fury, ex direttore delle S.H.I.E.L.D. penso che ti abbiano parlato di me, in negativo ovviamente.- mi risponde lanciando un'occhiataccia a tutti specialmente a Stark e Steve, la donna di fianco a lui fa una piccola risata per poi rispondermi -Io sono Capitan Marvel ma puoi chiamarmi pure Carol.-
Annuisco e faccio per presentarmi anche io ma Fury mi precede -Tranquilla sappiamo già chi sei Adeliya, sai sei molto famosa insieme a tua sorella.- lo guardo storto non capendo il perché fossi famosa, non avevo ancora compreso bene la mia storia, la donna a suo fianco mi fa cenno di lasciar stare e poi mi sorride.
-Comunque io ci posso andare su Aka ma è un pianeta con un sistema di sicurezza molto difficile da penetrare, parlo di un'enorme campo di forza intorno al pianeta.- riprende il discorso da me interrotto Carol, posso capire che stavano parlando di come arrivare su Aka.
-Potremo chiedere a T-Challa se ha una navicella da prestarci. Comunque ho provato a contattare Thor in qualche modo terrestre ma non è presente sulla terra, almeno ci ho provato.- a parlare è stato Tony gesticolando.La bionda si gira per guardarlo in modo confuso si vede che non conosce Thor e Steve notando la sua confusione gli dice che è un dio ed è anche loro amico ma al momento non sanno dove si trovi. -Forse l'ho incontrato su un pianeta non mi ricordo quale però, ogni giorno faccio avanti e indietro tra i vari pianeti mi è difficile ricordare chiunque io ci trovi sopra.- come non detto Carol aveva già visto il nostro amico biondo, subito dopo aggiunge che può andare a cercarlo le basta sapere come è fatto e magari l'avrebbe trovato.
Annuiamo tutti e la ringraziamo nel caso dovesse trovarlo, lei ci saluta e se ne va subito per cercarlo promettendoci che sarebbe tornata per aiutarci.
Noi ci troviamo ancora tutti nella sala riunioni, anche Nick se ne era andato ma sarebbe anche lui ritornato. Ad interrompere questo silenzio è Tony -Bene qualcuno se ne intende di astrologia, le robe li insomma sui pianeti? No perché direi che dovremo trovare le coordinate per Aka se vogliamo raggiungerla appena beh, avremo un mezzo con cui andarci.- a rispondergli è Natasha che dice che un certo Dottor Strange potrebbe conoscere queste cose.
-E come facciamo a chiamarlo?- domanda questa volta Bruce, tutti rispondo in modo negativo non sapendo come contattarlo.
-Non potete chiamarmi perché sono già qui.- una voce alle nostre spalle ci fa perdere qualche anno di vita, -E per la miseria la smetti di fare infrazione nelle abitazioni altrui?!- dice il miliardario mettendosi una mano sul cuore.
-Mi dispiace ma non ce tempo da perdere, ogni secondo che passa ci porta sempre più vicino alla nostra morte, perciò dobbiamo fare in modo che ciò non accada.- non penso che questo tizio conosca il senso dell'umorismo ne tantomeno un sorriso. -Non vedi che ci stimo già lavorando Sherlock?- sbuffa sempre Tony.
Il mago alza gli occhi sl cielo e poi si rivolge a me -É un piacere averti qui Adeliya.- faccio un cenno con la testa in segno di gratitudine, poi lui torna a guardare gli altri ma prima che potesse parlare Clint lo precedette fregandosene del fatto che lui é appena entrato nella base sorpassando tutti i controlli -Strange sai per caso dirci dove si trova Aka?-, lui annuisce e dice -Seguitemi.- prima di uscire dalla stanza, noi ci alziamo di corsa tutti e lo seguiamo.
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The last commander of the HYDRA-Natasha Romanoff
Фанфик[Immagine nella copertina presa su Pinterest] Un legame tra sorelle si capisce quanto può essere forte solo quando ne perdi una, o quando nemmeno ti ricordi dell'altra per colpa di un'organizzazione terroristica. Tra la neve e il sangue, un litigio...