19 capitolo

121 23 2
                                    


-Tu..- comincia a dire

-Senti Ade posso spiegare.- cerco di farla ragionare anche se ormai non sembra più lucida
-TU HAI UCCISO I NOSTRI GENITORI!- comincia ad urlarmi contro facendo illuminare i suoi occhi di giallo -SENTI ASCOLTAMI LO SAI ANCHE TU CHE NON ERO COSCIENTE.- ma non mi vuole ascoltare e mi lancia una sfera di energia gialla addosso facendomi volare qualche metro più in la, -Io non voglio combattere con te.- le dico pulendomi la guancia da della polvere -Oh invece tu lo farai.- si avvicina a me minacciosamente e comincia ad attaccarmi.

Mi lancia un'altra sfera che colpisce il muro e non me perché mi scanso prima e le lancio una mia sfera di energia blu addosso colpendola in pieno, mi rialzò in velocità e la guardo rialzarsi -Ti prego basta.- provo a fermarla ma non sembra intenzionata ad ascoltarmi, mi corre incontro e cominciamo a prenderci a pugni, calci e usiamo anche i nostri poteri.

Mi tira un calcio sul fianco e mi da un pugno in faccia che io richiamo con un pugno diretto alla pancia e le faccio anche lo sgambetto, si rialza subito e mi tira una scarica un enorme palla di energia ma paro il colpo creando uno scudo -LORO CI AMAVANO E TU LI HAI UCCISI, vorrei che non fossi mia sorella.- mi dice con disgusto -Non riesci proprio a capire? Ti prego ritorna in te non ero cosciente.- accecata dalla vendetta non mi ascolta ma continua ad attaccarmi.

Continuiamo a a combattere finché non ci colpiamo nello stesso esatto momento con i nostri poteri e cadiamo a terra, ci rialziamo contemporaneamente e carichiamo i nostri poteri.

Al momento del rilascio creano una scia di energia colpendosi a vicenda (tipo Harry Potter e Voldemort nei doni della morte parte 2 durante la battaglia finale) e creando una mega esplosione distruggendo tutto il posto.

Mi trovo sotto le macerie con un'enorme mal di testa e la vista sfocata ma dopo poco riprendo i sensi e comincio a guardarmi intorno agitata perché non vedo Adeliya anche se ha tentato di uccidermi non posso lasciarla morire è sempre mia sorella e che lo voglia o no prima o poi capirà che non li ho uccisi a posta.

Provo a spostarmi ma mi accorgo che ho la gamba incastrata sotto un pezzo di ferro e non posso nemmeno spostarlo con i miei poteri perché sono sfinita perciò prendo un altro pezzo di metallo vicino e faccio leva liberandomi, con lo sguardo cerco mia sorella ma non la vedo, vedo solo fumo fuoco e macerie ma di lei niente o almeno finché non la sento tossire.

Corro subito da lei vedendo che è incastrata sotto un bel pezzo di cemento ed è mezza svenuta, con tutta la forza che mi rimane in corpo provo a sollevare l'enorme pezzo di cemento riuscendoci, la prendo in braccio e corro da qualsiasi parte in cerca di un'uscita per evitare di morire. Tutta la base è distrutta dal nostro colpo se con poco riuscivamo a fare tutti questi danni non oso immaginare con il cento per cento dei nostri poteri in tutto ciò non c vedo nemmeno bene da un occhio penso di avere una bella ferita.

Per fortuna trovo un'scita non del tutto bloccata e riesco ad uscire da questo inferno e percorro di corsa tutta la strada che abbiamo fatto per arrivare fin qua, l'unico lato positivo è che abbiamo fatto saltare in aria quell'orribile posto facendo scappare prima le cavie, spero solo che ora si possano riprendere e rifarsi una vita come avrei voluto rifarmela io con Natasha...

Corro, corro e corro in mezzo alla neve sento anche un'esplosione dietro di me la base era definitamente andata, avevamo svolto correttamente la nostra missione seppur litigando. Arrivo nel punto in cui ci dovrebbe essere il jet solo che non si vede perché è nella modalità invisibile che ho messo per non farmelo fottere, lo apro e appoggio su un lettino Ade e mi metto al posto di pilotaggio quando la sento borbottare -Scusami, però ho bisogno di stare sola. Lasciami qui a Valdez.- si è alzata e ora mi sta fissando, sembra chi si sia ripresa subito -Ma come farai per vivere senza...- -Me la caverò ma ho bisogno del tempo senza di te, mi dispiace.- annuisco e la vedo uscire dal jet facendomi un piccolo cenno con la mano che ricambio, sembra che non sia successo niente ma so che dentro è profondamente distrutta.

Vedo che si allontana quindi aziono il vicolo e mi alzo in volo non avendo idea di dove andare di sicuro non posso tornare in America siccome sono ancora ricercata poi non ho voglia di tornare a Stoccolma, mi inventerò qualcosa come ho sempre fatto si va ad istinto, potrei andare a Sofia o anche a Mosca.

Guido nel più profondo silenzio da sola ma tanto non è una novità sono stata per anni da sola poi ho incontrato gli Avengers, Nat, poi c'è stata la civil war e sono stata di nuovo da sola per mesi perciò non mi lamento più di tanto avvolte una pausa dal mondo fa bene per tutti senza missioni o problemi famigliari come nel mio caso.

Davanti a me c'è solo oceano Atlantico fermo e in pace col mondo come vorrei essere anche io ma a interrompere questo momento di tranquillità è lo schermo del jet che comincia a brillare di una lucina verde, una chiamata...

Qualcuno mi aveva rintracciato anche se non avevo detto niente a nessuno di dov'ero nemmeno a Steve. Accetto la chiamata sapendo chi potrebbe essere -Iky.- Tony...

Continuo a guardare davanti -Non è un buon momento di una chiamata di cortesia Tony.- ma lui non mi stava chiamando per cortesia, beh si per cortesia visto che non ci vedevamo da mesi ma poi perché c'è stato un problema a New York -Senti qui c'è stato un problema a New York, un attacco alieno, siamo qui tutti riuniti manchi solo te. Anche Wanda e Visione sono stati colpiti ad Edimburgo, quegli alieni ti conoscevano e ti stavano cercando e stavano cercando anche una certa Adeliya.- sbiancai sul posto, quelle persone potevano anche prendermi e torturarmi fino allo sfinimento ma non devono nemmeno osare a toccare mia sorella, metto il pilota automatico e mi giro a guardarlo, solo lui è in contatto con me gli altri si staranno riprendendo o aiuteranno Vis e Wanda, Stark non si fa mancare un complimento sul mio occhio -Wow che hai fatto a pugni? Hai un enorme cicatrice verticale sul tuo occhio, chiunque ti abbia fatto arrabbiare non penso che se la sia passata bene.- tasto dolente, ha toccato un tasto dolente -Non è un buon momento per parlarne, ho avuto diciamo...un litigio di famiglia.- dico rigirandomi verso la tastiera dei comenti per impostare la rotta verso New York più precisamente verso casa.

-Tony sarò li a momenti ho appena impostato la rotta e appena arrivo dovrete dirmi che diavolo succede perché le uniche persone che avrebbero potuto cercare me e mia sorella le ho appena uccise.- schiaccio qualche tasto e finisco di impostare la rotta col pilota automatico -Certo e tu mi devi dire da quando hai una sorella.- mi lascio scappare un sorriso, mi mancava tanto Tony come tutti dopotutto -Come...- non mi lascia finire la frase che fa un sorriso malizioso e mi risponde avendo già capito cosa volessi chiedere -Lei sta bene e non vede l'ora di vederti.- sta volta il mio sorriso si fa più ampio -Grazie.- gli dico -Ora su su muovi quel culetto e torna a casa.-

La chiamata si spegne e ritorno nel silenzio più totale ma con un sorriso in faccia, nonostante la litigata di prima mi sento meglio ora ma spero solo che Ade se la cavi, appena arrivo provo a contattarla per dirle che ci cercano. Ancora. Mi alzo e vado verso uno scatolone con dentro i miei vestiti e la collana che mi aveva regalato prima di partire.

La collana col ciondolo del sole a me e a lei della luna mi aveva detto che così saremo state insieme per sempre anche lontane ma insieme, me la porto al petto e comincio a piangere.

Era l'unico pezzo della mia famiglia e mi sembra di aver rovinato tutto anche se la colpa non è mia ma nemmeno sua. Mi rialzo con le lacrime agli occhi e mi giro verso il posto di guida e noto tanti grattacieli.

Sono arrivata.

The last commander of the HYDRA-Natasha RomanoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora