Prologo

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Alpi- ultima base HYDRA-1945

-Domani l'HYDRA si innalzerà a padrone del mondo, portata la vittoria sulle ali delle valchirie, le armi dei nostri nemici saranno impotenti contro di noi, se un nostro aereo verrà abbattuto il fuoco di oltre centinaia pioverà su di loro! Se taglieranno una testa, altre due spunteranno al suo posto. Hail HYDRA.-

-Hail HYDRA.- ripetemmo tutti insieme, io e i soldati di Teschio Rosso(non so se servano maiuscole semmai correggetemi), io sono l'ultima dei comandanti, gli altri sono morti per mano degli americani, mi chiamo Irakliya Volkov e ho 26 anni, sono a servizio di Teschio Rosso da anni e con me c'era il dottor Armin Zola ma è stato catturato da Captain America, sul nostro treno mentre stavano trasportando armi.

Finito di pronunciare il nostro saluto ognuno aveva un compito diverso, io mi dovevo occupare dei preparativi dalla base di controllo(se così si dice) per il lancio dell'aereo con dentro le varie bombe per ogni città. Io ci salirò per pilotarlo mentre Teschio Rosso ordinerà agli altri il momento per partire con le bombe pilotate verso le città destinate.

Mentre stavo controllando le varie informazioni per far si che il lancio sia sicuro inizia scattare un'allarme, questo significa intrusi all'interno della base, dalle telecamere estere si può vedere il solo e unico, Captain America il paladino d'America, ci mancava solo questa.

Prendo il mio fucile e corro a proteggere Teschio Rosso, in caso di pericolo io dovevo proteggerlo sempre, e guarda caso appena arrivo è già lì, il capitano,-Bene, eccoti arrivata Irakliya proprio nel momento giusto- -Sarò sempre al suo fianco signore- detto questo si è rigirato verso il capitano -L'arroganza non s può definire una caratteristica tipica americana, ma devo dire che tu l'incarni meglio di chiunque altro, ma esistono limiti addirittura per te, capitano, oppure Erskine ti ha detto diversamente?- -Mi ha detto che tu sei pazzo.- non stavo seguendo molto non mi interessava più di tanto, ero attenta sulla reazione del capitano, sembrava troppo sicuro come se non avesse paura di morire in questo momento - Allora tu cosa avevi di così speciale?- -Niente, sono un ragazzo di Brooklyn.-, questa affermazione lo ha fatto arrabbiare tanto che gli ha tirato ben tre pugni molto forti, -Ho tutto il giorno libero.- detto questo io tiro fuori la pistola e glie la punto in testa non lo sopportavo più -Sfortunatamente la nostra agenda ha molti impegni.- dico pronta a sparargli, ma sentiamo dei rumori di picchetti, ecco perché era troppo sicuro di se è stato tutto parte del suo piano -Anche la mia.- dice mentre spingeva una nostra guarda davanti a lui per ripararsi dallo sparo della mia pistola fabbricata con l'energia del Tesseract e mentre si rialzava sono entrati quegli schifosi degli americani.

Noi cominciamo a scappare verso l'aereo, il lancio avverrà prima del previsto a quanto pare, scappando ho anche recuperato un fucile per coprirgli le spalle, ma la nostra strada viene interrotta da un'esplosione ed entrano i soldati americani. Uso il fucile recuperato prima e comincio a sparargli contro la scia azzurra, -Irakliya vedi di non morire tu mi servi per pilotare l'aereo.- mi dice Teschio Rosso con il suo accento tedesco- Certo signore farò tutto il possibile.-

Captain America ci sta inseguendo, tutti i colpi che gli sparavo li parava con lo scudo fatto di vibranio, anche se continua a seguirci non può fare più nulla ormai perché stiamo già salendo sull'aereo.

Appena sopra vado subito al pannello di controllo seguita da Teschio Rosso e faccio avviare il motore per il decollo, ormai era troppo tardi, avevamo seminato il capitano e quindi avevamo il via libera per distruggere l'America. L'aereo stava andando avanti velocemente verso l'uscita dell'hangar e tra poco saremo decollati, -Signori stiamo per decollare verso New York, il Tessearct è dentro?- -Si e abbiamo anche seminato quegli americani, sono fiero di averti nominato una dei dieci comandanti.- -Ne vado onorata signore.-

Finché io mi occupavo dei comandi noto che c'è una macchina che insegue l'aereo -Cazzo ci stanno raggiungendo.- dico mentre aumento la velocità anche se era già al massimo, ma non potevano fare meno lungo questo hangar?!

Ormai vedo la luce del giorno, vuol dire che siamo quasi fuori, -Ci stanno raggiungendo.- -Continua ad andare non ci faremo battere così facilmente.- ormai siamo fuori e abbiamo preso il volo e tiro anche un sospiro di sollievo, premo il bottone per far rientrare il carrello e possiamo andare verso New York. La bomba per New York è stata sganciata , che strano non ha dato il consenso.

Sento un rumore assordate e da lì capisco chi è stato -Cazzo, brutto figlio di puttana è entrato.- -Me ne occupo io tu continua a pilotare.- detto questo sparisce per causargli un effetto sorpresa.

Io lo sento avvicinarsi lentamente verso il sedile in cui sono io, e appena lo gira - Sorpresa capitano.- e gli tiro un pugno in faccia e mi faccio da parte per non essere colpita dal raggio che ti desintegra, -Tu non ti arrendi mai non è vero?- -No.- e da li parte un duello che non sto a guardare perchè ritorno ai comandi dell'aereo per mantenerlo su.

Mi ci hanno messo anche me in mezzo alla lotta spingendomi e facendo planare verso il basso il veicolo, mi ritrovo sul soffitto cercando di ritornare alla postazione di controllo ma in questo momento i miei capelli neri non aiutano molto alla vista.

Per fortuna riesco a tornarci e a farlo ritornare in quota(spero che si dica così altrimenti scusatemi), ormai erano entrambi sfiniti e doloranti -Io ho visto il futuro capitano.- -Non il mio futuro.- e gli lancia lo scudo addosso e lo fa cadere sul Tesseract -Cazzo il Tessereact.- non potevo più stare ferma perciò mi alzo pronta per aiutare il mio capo, ma la luce di questa fonte di energia mi acceca per qualche istante da quanto è potente, -Che cosa hai fatto?- dice prendendo in mano il cubo - Signore non lo fare è altamente pericoloso!- ma lui non mi ha neanche dato ascolto e il cubo a cominciato a far fuoriuscire raggi blu che talmente potenti e talmente accecanti che lo risucchiarono e il cubo cade sul pavimento fondendolo.

Io scioccata prendo il mio fucile normale e comincio a sparare colpi nella speranza di colpire il capitano ma lui mi lancia il suo scudo addosso facendomi cadere a terra.

Finché sono a terra lui raggiunge il pannello di controllo nella speranza di farlo atterrare, ormai questa battaglia  è persa ma non ho intenzione di farmi catturare, perciò mi rialzo e vado verso una botola che mi condurrà fuori dall'aereo, -Capitano ormai ho perso questa battaglia, ma ci rivedremo, perché l'HYDRA non morirà mai.- non attendo una sua risposta ma ottengo un suo sguardo da cui non riesco a capire qualche emozione stia provando e salto, dritta verso il mare pieno di iceberg con vari punti in cui si intravede ancora l'acqua.

Cado in acqua e per via del freddo perdo i sensi.

E come ho detto al capitano, ci saremo rivisti in futuri.

The last commander of the HYDRA-Natasha RomanoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora