LA STORIA DI BABBO NATALE

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La storia di Babbo Natale
(Leggenda siberiano)

Prima del 1931 era alto e magro e indossava un lungo mantello, ma la vera storia del Babbo più amato del mondo andrebbe ricondotta… a un fungo.

Le renne della Siberia, infatti, si cibano di questo allucinogeno e subito dopo vagano senza meta nel bosco in stato di ebbrezza e intossicate. Da qui la leggenda delle renne volanti, sensazione data dagli effetti del fungo stesso.

Lo stesso Babbo Natale non sarebbe altro che un antico sciamano dedito alla raccolta di questi funghi che danno alla pelle un colore rossastro. E questo sarebbe il motivo per cui egli appare con le guance piene e incandescenti. Il suo abbigliamento con cappotto rosso e stivali neri sarebbe uguale a quello di questi uomini antichi.

Anche la tradizione del camino viene dalla leggenda sciamanica. I popoli tribali del nord Europa vivevano in casette fatte di betulla chiamate ‘yurte’ e le entrate somigliavano molto alla canna del camino. Dunque una volta raccolti funghi in grossi sacchi, gli sciamani tornavano a casa e condividevano ciò che avevano trovato con gli altri ( da qui la tradizione del sacco con i regali e la discesa dal camino).

I funghi per poter essere consumati senza conseguenze fatali, dovevano essere seccati: allora venivano messi in calze e appese al caminetto.

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Innanzitutto bisogna sapere che anche se gli occidentali vedono il Natale come una festa cristiana, simboli e icone derivano dalle tradizioni sciamaniche dei popoli tribali del nord Europa.

Amanita muscaria (il fungo) è ritenuto sacro delle tribù indigene del nord Europa. Bianco e rosso è noto anche come fly agarico ed è lo stesso che troviamo ad esempio come casetta dei Puffi.

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