I MONTI DELLA SIBILLA

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*Leggenda italiana*

I Monti della Sibilla sono così chiamati per la montagna omonima in esso presente, il Monte Sibilla, così denominato per la presenza della grotta incantata in cui una «Sibilla» - donna mitica in cui si assommano simbologie stratificate pagane e cristiane di secoli differenti - avrebbe dimora. Alla Sibilla, si accompagna uno stuolo di fate che, come dicono antichi racconti che le descrivono minuziosamente negli abiti e nell'aspetto, non amano abbandonare il rifugio incantato della grotta, per abbandonarsi a danze con i ragazzi del luogo. 

Le leggende legate alla profetessa, custode della sapienza e maledetta incantatrice erotica foriera di infinte sventure, sono innumerevoli e straordinarie.

Un altro monte della stessa catena montuosa, il quale è stato il fulcro di molte leggende è il Monte Vettore. A 1941 metri sul livello del mare, c'è uno specchio d'acqua noto come «lago di Pilato». Il nome nasce dalla leggenda che vuole queste acque come il luogo in cui venne a morire l'assassino di Cristo, Ponzio Pilato. 

Dal XIII secolo e fino a tutto il XVI, sia la grotta sia il lago furono motivo di sviluppo di numerosissime leggende fiabesche popolari, alimentati dall'arrivo incessante di cavalieri, negromanti, pellegrini, santi, eretici a questi luoghi, da ogni parte d'Europa: come testimonia il documento di un processo della Inquisizione intentato contro gli abitanti della città di Montemonaco per aver aiutato "pellegrini e negromanti provenienti da ogni dove" a raggiungere, per scopi più  o meno oscuri, le impervie cime di questi monti. 

Tra le tante leggende fiabesche connesse con questi luoghi, vi è quella secondo cui, in una notte di mezzaluna, alcune fanciulle di straordinaria bellezza, dai capelli rossi e biondi, mai vedute prima, accorsero a danzare con i giovani pastori del borgo chiamato Foce, alle pendici del Vettore. Percependo uno strano rumore durante il loro ballo, uno di quei giovani fu così ardito da sollevare la gonna a una delle fanciulle, e si accorse che, dal polpaccio in giù, esse avevano forma di capre e zoccoli caprini. Subito le fanciulle scapparono tra i monti, correndo velocissime; nella loro corsa, lasciavano la scia di un sentiero creato dalle zolle sollevate, le pietre spaccate e i rami spezzati dai loro zoccoli. Un sentiero che conduce proprio alla grotta dove ha dimora la Sibilla, regina delle Fate. 

Altre numerose leggende si riferiscono invece ai Mazzamurelli, folletti alti circa un palmo, così simili ai Leprechaun irlandesi, che sono protagonisti di storie straordinarie, ambientate su queste montagne.

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E con questa prima leggenda del tutto nostrana, inizia una nuova avventura: scoprire leggende del mondo occidentale!
Essendo amante di questo genere di storie, mi sembrava un'idea interessante quella di portare su questa piattaforma qualcosa che riguardasse il mondo occidentale. Questo mio pensiero si è sviluppato nel corso degli aggiornamenti dell'altra raccolta che sto scrivendo: «Miti e Leggende orientali».

MITI & LEGGENDE OCCIDENTALIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora