LA LEGGENDA DEL CONIGLIO DI PASQUA

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Le origini di questo mito vengono dall’Europa Occidentale, principalmente nella Germania pagana. Durante le antiche festività tedesche, la Pasqua (Ostern) veniva festeggiata per celebrare una dea, Eostre, la dea della fertilità.
Una leggenda racconta che un pomeriggio di primavera la dea Eostre era circondata da bambini. Per farli divertire trasformò in coniglio l’uccellino che aveva appoggiato sul suo braccio. I bambini erano molto felici per questa trasformazione, ma non l’uccellino che era rattristato. I piccoli, allora, chiesero alla dea di ritrasformare l’animaletto, ma purtroppo, nel frattempo era giunto l’inverno e la dea, esausta, non aveva più le capacità per farlo. Ritornata la primavera, la dea Eostre riacquistò le proprie forze e ritrasformò l’animale che, per la gioia di aver riottenuto la forma originale, depose delle uova colorate che regalò ai bambini e alla dea. La tradizione di regalare uova colorate è arrivata fino ai giorni nostri, così come quella del coniglietto Pasquale, sebbene il significato di questo dono sia mutato con l’avvento del cristianesimo nell’Europa del Nord. Le uova sono diventate il simbolo della rinascita di Cristo e la primavera esprime la forza che Dio dimostra nel cambiare le cose.

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