Capitolo 17

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"Pov Stephen"

Entrammo dentro, il silenzio incombeva fra noi due.

Nessuno dei due sembrava intenzionato a voler parlare.
Sembravamo incatenati nei nostri pensieri, che sembravano affini.

La voglia di prenderla e baciarla mi attanagliava.
Il pensiero di prima non fa altro che accentuare ancora di più la grossa erezione che è ricoperta dai pantaloni.
Nella mia mente in queso momento passano immagini solo di lei.
Lei che mi bacia, lei che sta su di me a cavalcioni, le nostre parti intime che si sfiorano.
Tutto di lei mi eccita.

Si guardavano, si studiavano. Stavano parlando attraverso le loro menti. 
Tutto sembrava così magico.

Non feci altro che studiare ogni minimo dettaglio, ogni sua mossa.
I miei  occhi furono intrappolati  sulla sua bocca dove si stava mordendo un labbro e ci passava sopra la lingua.
Un gesto così sensuale ed erotico sembrava così innocente fatto da lei.

Lo fece con una delicatezza assurda e con una timidezza  proprio come se fosse una bambina e non si rendesse conto del potere che lei ha sugli altri.

Ogni suo gesto non era per nulla al mondo volgare. Era sensuale ma innocente.

Tutto di lei era innocente. 

Era come un bocciolo di una rosa appena nata.

Un angelo sceso dal cielo.

Quel semplice gesto scatenò una voglia assurda di baciarla.

Di prenderla e scaraventarla  su quel letto,  privarla di qualsiasi indumento    indossasse  e baciarle ogni lembo  del suo corpo, farle capire qual'e il vero piacere, sentire i suoi ansimi di piacere, di farla sua.

Questi suoi pensieri non fecero che aumentare la sua voglia nei suoi confronti e non capì più nulla.

Gli andai in contro e la baciai  con tutta la foga  che avevo in corpo.
Volevo farle capire quanto la desiderassi in quel momento.

La presi delicatamente per non farla spaventare e l'appoggiai sul tavolo del salotto e continuammo a baciarci e a strusciarsi corpo  a corpo.

"Mh...." un ansito uscì dalle sue splendide labbra anche se sembrava volersi trattenere.

"Piccola vuoi che mi fermi?" dissi preoccupato di averla spaventata

"No, non voglio che ti fermi è solo che anche adesso il passato si sta divertendo con me, non mi lascerà mai libera" disse con le lacrime a gli occhi

"No piccola, tutto andrà meglio con il tempo"  dissi tranquillizzandola e ricominciando a baciarla

Il bacio si intensificò sempre di più fino a quando  non scesi verso il collo. 

In quel momento la vidi   irrigidirsi, nei suoi occhi leggeva solo terrore e paura.

"No basta, la smetto non posso vederti così.
Non potrei mai continuare se tu hai paura ?"

"No Steph "

"Isabella non posso continuare, lo vedi sei terrorizzata, stai tremando come posso in queste condizioni.
Io non sono un mostro, non potrei mai farti del male."

"No, non sei tu è il passato.
Anche ora non mi lascia libera, mi attanaglia. Sembra volermi soffocare."

"Perchè dici così? Che cos'e che ti preoccupa?

"Ho paura." ammise con timore

"Piccola parlami"

" Ho paura. Non voglio che  mi guardi con odio o compassione, non voglio vedere nei tuoi occhi commiserazione, pietà, disgusto quando mi spoglierai, non posso sopportarlo,
Ho paura di mostrarmi in un modo così intimo di fronte a te che sei stupendo, sei perfetto."

PRENDITI CURA DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora