Come fa a sapere che ci sarei andata? Mi convinco di fare il contrario e rimanere a casa, per mangiare cibo in scatola. Di andare, ho troppa paura e poi, non lo conosco bene, anche se qualcosa di lui mi rassicura. Non saprei dire cosa o perché ma percepisco pura serenità, ma magari è solo la mia ignoranza a farmi credere che lui possa veramente essere un bravo ragazzo in fondo. Tendo sempre a fidarmi troppo di tutti, non dovrei.*Flashback*
- Ell, chi è quel ragazzo che aspetta davanti alla porta di casa? -
- Oh, Emily, non è nessuno. Non gli aprire. Non farlo mai. -
- Perché no? -
- Perché sembra docile ma non lo è. - dico freneticamente, mentre chiudo a chiave la porta di casa, ignorando i calci che Simon tira alla porta.
- Giuro che se non vieni ora, ti vengo a prendere io! - ulula. Per fortuna mamma è a lavoro, spero che non torni presto, altrimenti sarà obbligata ad aprire e a quel punto entrerà anche lui. Come ho fatto a sbagliarmi? Come ho fatto a ignorare? Come ho fatto a caderci? Penso in preda al panico, scoppiando in lacrime.*Fine flashback*
Esco dal bagno e vado in classe, mi siedo accanto a Nicolas cercando di evitare i suoi occhi dolci, belli, verdi e azzurri, ogni volta che ci entro non riesco più a a liberarmene. Sono come un labirinto dal quale solo io non riesco ad uscire.
La prof di matematica comincia a parlare insistente, ma tanto sa che non l'ascolta nessuno. Cerco di fare il mio meglio per far finta che l'argomento mi interessi, annuendo con la testa. Mi volto verso Lucas che mi sembra invece stranamente interessato, non lo facevo un tipo da matematica. Non so proprio cosa fare, mi annoio.
La prof ad un certo punto comincia a scrivere i nomi delle persone che hanno bisogno di ripetizioni e ciò richiama la mia attenzione.
- Allora ragazzi, c'è in corso un progetto che dà la possibilità agli studenti che hanno difficoltà a svolgere alcune materie. Si tratta di normali ripetizioni, ma non le faremo noi insegnanti. Sarete aiutati da ragazzi della vostra età. Ovviamente è facoltativo, ma vi consiglio vivamente di approfittarne. Sarete voi ad organizzarvi e chi si offrirà volontario per insegnare otterrà dei punti extra. Questi intanto sono gli elenchi di persone che si potranno far aiutare e di chi invece aiuterà. Chi vuole partecipare? - leggendo il mio nome tra quelli che hanno bisogno di ripetizioni, decido di alzare la mano. Ho veramente bisogno di entrare nella dura complessità della matematica.
- 1, 2, 3, 4... ok. Chi invece vuole provare ad aiutare? Solo quelli dell'elenco scritto possono.- vedo Lucas, Nicolas e altri ragazzi alzare la mano.
- Benissimo, i gruppi sono... - dice la prof schiarendosi la voce e guardando la classe per riflettere.
- Sicuramente Lucas e Olivia, Giacomo e Timothy, Nicolas e... Ellison e voi due rimasti. Perfetto. Ora vi lascio alla lezione di latino, ho una verifica in quinta. Buona giornata e arrivederci! - dice allontanandosi dalla classe, rimanendo sempre la più egocentrica delle prof a causa dei tacchi a spillo che rimbombano nei corridoi. Una volta l'ho vista quasi cadere mentre scendeva le scale, sistemandosi i capelli e la borsetta, mentre tutti i bidelli e insegnanti le venivano incontro per soccorrerla. Nemmeno fosse il sindaco!
- Allora, compagni di ripetizioni... la mano me la stringi? -
- Di che parli? Sei stato messo con Olivia e io con Luc. -
- Credo che tu ti stia sbagliando. Siamo capitati insieme. - mi volto verso Lucas e gli chiedo in che gruppo è stato inserito. Quando realizzo la dura verità, quasi non riesco a parlare. COSA!? Io dovrei imparare matematica con NICOLAS!? Non solo non riesco a concentrarmi con lui, ma per di più, dopo la questione con l'uomo in nero non ci tengo a vederlo. È fuori discussione.Nicolas
Perfetto. A dir poco perfetto. Quando Ellison verrà a casa mia per alcune ripetizioni, io e la mia famiglia creeremo un nuovo piano da attuare. Certo, sarà difficile convincerla ma... ecco... credo sia... la cosa migliore da fare. E poi cercherò di tranquillizzarla alla cena di stasera. Come faccio a sapere che verrà? Semplice, ho visto come mi guarda, come rimane immobilizzata dal mio profumo e dai miei gesti. Non sarà difficile. Mi mancherà, però, seguirla e cercare di fare di tutto per risolverla. Voglio dire, lei è impossibile da capire, non lascia trasparire molto di lei stessa, dei suoi sentimenti, ma mi divertivo a provarci.Ellison
Finite le lezioni, Summer mi viene accanto gridando, come al solito. La blocco immediatamente.
- Summer! Devi sapere alcune cose, non mi piace urlare, sono cambiata dalle elementari, non canto più, sono molto riservata e non mi piace farmi notare ok?! Lasciami in pace! - mi accorgo troppo tardi delle parole eccessivamente forti.
- Come non canti più? - sa perfettamente che era una mia grande passione, perciò non mi sorprendo affatto quando mi pone la domanda.
- Già, ma ascolta, mi piace passare il tempo con t...- dico cercando di giustificarmi.
Volta i tacchi prima che io riesca a finire la frase. Mi sento così tanto in colpa che le corro dietro per tutta la mensa. Mi allungo le maniche della felpa e cerco di nascondere il viso tra i capelli. Ci guardano tutti, compreso il gruppo di Nicolas.
Il suo sguardo incontra il mio un'altra volta.
La tiro dal cappuccio della felpetta bianca fina fina che porta, tirandole leggermente una ciocca riccia di capelli biondi. Si ferma.
- Scusa sono stata troppo irruenta. Il fatto è che non sono la solita di prima, sorridente, felice. Sono cambiate molte cose e con loro anche io. Ti voglio bene lo stesso. -
Mi abbraccia e insieme torniamo silenziosamente al tavolo.
All'uscita saluto Summer e, sospirando, coraggiosamente mi incammino verso casa, sperando che nessuna limousine mi faccia cadere a terra, di nuovo.Arrivata sera però, la voglia di andare alla cena mi sale. Una parte di me, quella saggia, dice che forse è meglio non andare. Ma quella irrazionale invece il contrario. Chi vincerà secondo voi?
- Ell, dove vai? - cavolo.
- Ehi, mamma, ci vediamo dopo ciao. - balbetto frettolosamente.
Sbatto il portone e mi incammino verso il pub indicato nella lettera, che già conoscevo, il quale è frequentato da persone come motociclisti o camionisti e la cosa, non mi fa stare tranquilla. Quando vedo quegli occhi verdi, il respiro manca. Porta una giacca nera di pelle, una maglietta lunga bianca, jeans chiari un po' strappati che si intonano perfettamente con la sua pelle abbronzata, e delle scarpe da ginnastica bianche. Mi avvicino con cautela a lui, mantenendo la giusta distanza.
- Ciao. - mi dice. Ricambio.
Sento il suo profumo invadere i miei polmoni, il cuore a 2000, il respiro affannato, gli arti delle gambe quasi bloccati. Non controllo più il mio corpo. Ma perché?~Ti piace ammettilo Ell~
No non lo conosco, non lo so.
~Brava a mentire però... So che ti piace, sono te...~
Blateri e basta, ora, stai zitta Ell.
~Non è ver...~
SHHHPrima di entrare nel locale lo fermo e dico:
- Prima di qualsiasi cosa, qualsiasi, mi devi dire quanti anni hai. Non entro altrimenti.-
- Ho 17 anni. Ora dimmi tu una cosa. Hai paura quando sei con me? -
- Non ho paura di te. -
Quando apriamo la porta un odore di hamburger mi fa sentire a casa. Un signore di fretta, con una camicia bianca e grembiule ci accoglie e ci indica il tavolo. Ci sediamo vicino al bar principale. Noto le luci appese al soffitto, antiche. I lampadari sono di metallo scuro. Il muro è tappezzato da foto di attori vecchi, scattate mentre mangiano, bevono, sorridono e si gustano grandi hamburger.
Non parliamo molto per tutta la serata, ci limitiamo solo a qualche sguardo e, nonostante i miei tentativi di chiedergli cosa fosse successo in macchina con l'uomo in nero, non risponde e cambia argomento. Ad un tratto però, vedendomi agitata comincia a parlare.
- Ellison, il mio bodyguard è a posto, l'altra volta è successa una cosa strana lo so, ma stai tranquilla, fidati non accadrà più. -
- Io però non sono tranquilla Nicolas, non mi fido, ho pa... -
Non finisco la frase che lui si sporge per baciarmi dall'altra parte del tavolo, che cigola. O mio Dio. Rimango sbalordita. Le nostre labbra umide si mescolano, perfettamente. Abbiamo entrambi il respiro affannato, ma nessuno dei due ha intenzione di respirare, solo godersi questo momento. Sento il corpo irrigidirsi, il cuore fermarsi, brividi. Una fitta allo stomaco mi persuade e il respiro manca ancora. Mi sembra di conoscerlo da sempre, come se stessi aspettando solo lui.*Spazio autrice*
Ciao a tutti ragazzi, sono molto inspirata.
Perché secondo voi Nicolas avrebbe baciato Ell? Cosa nasconde? Come andrà a finire tra loro?
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Lei no
Mystery / ThrillerNon ho tutto chiaro, ma so per certo che ci sono persone che mi vogliono morta. Ma perché proprio io? Perché tra loro doveva esserci proprio lui? Si lui. L'unico mio grande amore. La differenza tra una storia d'amore e la vita, è che il finale non l...