Nicolas
Appena sento girare le chiavi nella serratura della casa, mi affretto, correndo, ad andare in bagno, la cui finestra trovo aperta. Allora decido di scavalcarla. Conosco il modo di fare di tutti i genitori, la mamma di Alex avrebbe chiamato quella di Ellison e l'avrebbe avvertita dell'accaduto, non potevo correre il rischio che chiamasse anche i miei per farmi venire a prendere.Abito a Brighton da abbastanza tempo, quanto basta per farmela odiare, perché quando la mia famiglia seppe che era qui che lei si nascondeva, decise di trasferirsi, portandosi dietro anche me. Penso ancora alla prima volta che ho attraversato la spiaggia per correre in acqua e tuffarmi, o quando invece andammo via da Edimburgo. Avevo solo 13 anni ed ero triste di dover lasciare i miei amici di una vita. A quei tempi, era tutto più facile, felice.
Ormai è buio, quindi decido di andare a divertirmi veramente con Dario e gli altri. Ho bisogno di svagare un po'.
Arrivato al bar li vedo seduti su sedie davanti al bancone. Dal modo di fare e dal loro atteggiamento così maldestro si direbbero ubriachi. Mi guardo intorno, il bar è pieno di persone che ballano, sembra una discoteca. Martina decide allora di comprare una bottiglia di vodka e, una volta usciti tutti dal locale, la stappo e comincio a bere. Dario è minuto per la sua età, infatti tutti i baristi inizialmente sono titubanti nel vedergli alcolici perché sembra minorenne. Ha degli occhi verdi e capelli ricci, mori. Ivan invece gioca a pugilato da una vita, ha certi muscoli che si direbbero finti, mentre Martina ha lunghi capelli rossi e mi sono sempre chiesto come faccia a camminare sempre con i tacchi a spillo. Oggi porta un vestito bordeaux scollato e, ovviamente, scarpe alte che si intonano con l'abito.
Facciamo un giro per il parco e decidiamo di sederci in una panchina. Ivan prende tra le braccia Martina, intenta a cadere e la poggia sulla panchina, ma prima di lasciarla prende un altro sorso dalla bottiglia che ha in mano. Le vado vicino sedendomi di fianco a lei e, brillo la bacio portandola a me. Lei ricambia sento l'odore dell'alcol persuadermi la gola e il sapore della vodka che scende e brucia lo stomaco. Ma non mi importa.
Camminiamo fino a casa mia, entro, salgo le scale in fretta, cercando l'equilibrio, per non essere beccato.Ellison
- Ciao Linda, sono solo caduta, non è successo niente, sono venuta qui al più presto perché era il posto più vicino, ma ora sto bene. Lei, come sta? - Linda White, la mamma di Alex, ha fatto da seconda madre anche a me, quindi di solito riesce a sgamarmi se mento, ma questa volta sembra non aver sospettato nulla. Tiro un sospiro di sollievo mentre mi alzo dal divano.
- Cara, che importa come sto io, se ci sei tu in queste condizioni? Siediti, dai. - dice preoccupata. - Devi assolutamente medicarla questa ferita! Ma, di chi è questa maglietta? -
- Ah si, di un mio amico, eravamo insieme quando sono caduta. Sono soltanto scivolata in un gradino.- mento. Ma perché mento? Non dovrei, anche perché non so il motivo per cui l'abbia fatto Nicolas, ma decido di tenergli il gioco.~Ellison, ti dico solo di stare attenta. Questo ragazzo è troppo strano.~
- Sciocchina, com'è che si chiama questo tuo amico? - dice mentre mi medica la ferita con acqua ossigenata.
- Nicolas, si chiama Nicolas Wilson. - Linda mi guarda preoccupata. Apre gli occhi e poi li sbarra subito, agitandosi.
- Non dovete frequentare assolutamente quel ragazzo, è un tipo strano e non è per niente a posto, mi avete capita? -
- Ah, ah - diciamo all'unisono io e Alex, piuttosto perplessi. Rimugino nella mia mente dove avevo sentito quella frase prima. Ah sì, l'aveva detta mia madre mentre stavo uscendo. Ma perché? Come mai? E come fanno, piuttosto, loro a conoscerlo?
Ero decisa, avrei raccontato tutto ad Alex, domani. Mentre io rifletto, Linda prende il telefono e chiama mia mamma, per avvertirla dell'infortunio, la quale si precipita a capofitto qui. Allora scrivo a Summy. Decido che avrei raccontato anche a lei quello che era successo. Le dico di venire domani a pranzo con me e Alex. Lei euforica accetta volentieri. Avrei avvertito anche lui, dopo.
Mamma ed Emily ci raggiungono, preoccupate ed io cerco di rassicurarle, ma fallisco. Linda ci invita a rimanere a cena e non ce lo facciamo dire due volte. Eccoci quindi ad ordinare delle pizze. Ci sediamo, la tavola è apparecchiata con una bellissima tovaglia beige, con del pizzo e merletti sui lati. È veramente bella. Bicchieri di cristallo lucidi posano sul piano, ci sono tovaglioli di stoffa bianchi, piegati a rosa posti sui piatti e posate limpide, perfettamente ordinate. Mi dispiace rovinare tutto ciò, sembra di stare ad un ristorante, però è la fame a vincere. Arriva la pizza e tutti affoghiamo le nostre parole nel cibo, con foga irrefrenabile.
Quando Linda ci dà finalmente il permesso di uscire, io, mamma e Emily salutiamo con un abbraccio e ci avviamo verso casa. Sono così stanca che mi addormento in macchina mentre ascolta una canzone di Vasco.Il giorno dopo
Oggi ho un test di fisica e, sono piuttosto in ansia. Con gli ultimi avvenimenti non sono riuscita a studiare benissimo. Non mi capita quasi mai di andare impreparata ad un esame. Speriamo di passarlo.
Mi alzo e mi faccio una breve doccia. Lascio che l'acqua scorra su di me per un po'. Opto poi per jeans e maglietta a righe. Infine delle scarpe bianche. Infilo una felpa e sono pronta per uscire. Prima di andare via do un bacio sulla guancia a mamma ed a Emily che dormono sonni pesanti. Mi mancano molto, ultimamente non ho dedicato molto tempo a loro. Vado a scuola e spremo la mia mente cercando di ricordare qualcosa studiato di fisica. Fortunatamente, sono vicino a Nicolas che è molto bravo in matematica. Per una volta lo ammetto. Ho copiato tutto.

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Lei no
Mystery / ThrillerNon ho tutto chiaro, ma so per certo che ci sono persone che mi vogliono morta. Ma perché proprio io? Perché tra loro doveva esserci proprio lui? Si lui. L'unico mio grande amore. La differenza tra una storia d'amore e la vita, è che il finale non l...