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LA SVEGLIA, QUELLA CAVOLO DI SVEGLIA DEL CAVOLO. Deve rovinare tutti i miei sonni beati e tranquilli. Dico addio al mondo delle favole e mi preparo per scuola. Faccio una breve doccia e quando apro le portiere mi avvolge una nuvola di vapore, mi guardo allo specchio. Sorrido. È uno di quei sorrisi belli, sinceri, mi piaccio. Metto un paio di jeans neri, una maglietta corta e una felpa grigia larga. Mi trucco, scendo le scale di fretta ed esco, prendendo la mia bici e avviandomi verso scuola. Che il sonno sia dannato.
Intravedo Summer insieme ad un'altra figurina minuta, i quali si dirigono verso di me.
- Non. Ci. Credo. ALEX!- Urlo contentissima. Corro, frenando di scatto pericolosamente e lasciando cadere la mia mountainBike. Vado ad abbracciarlo incredula.

~Ehm... Ell che ti succede? Perchè sei così felice? Perché non fai la depressa come tuo solito?~
Sono felice e basta. E poi io non sono depressa.
~Per via di Nicolas vero?~
Sono contenta se sto con lui. Punto. Ora taci.
~Sono te, non puoi zittirmi.~
Muta.

- Ehi, che n'è stato della Ellison che conosco io?- chiede ridendo Summy.
- Cioè? Cosa noti di strano in me? Sono quella di sempre. -
- Ti sbagli. -
Alex, il mio migliore amico, in tutto questo non capisce bene, perchè lui non mi vede da quando ero bambina, certo, non sono mai mancate videochiamate o messaggi, ma non sa che mi capita raramente di ridere.
Io e lui ci conosciamo da tutta la vita. Summy poi si aggiunse a noi alle elementari e, insieme, formavamo un gruppetto fantastico. Tra me e Alex non c'è bisogno di parlare, basta lo sguardo. I nostri padri erano molto amici, da quello che so, ma abbiamo perso i rapporti quando mia mamma chiese l'affidamento esclusivo per motivi strani, ai quali io non sono al corrente e lui andò via da Brighton.
Quando capisco che si sarebbe ritrasferito e sarebbe venuto nella nostra scuola, non sto più nella pelle, sono contentissima. Arrivati insieme decido di presentare Nicolas agli altri, dato che sta tutto solo, in disparte.

- Ciao Nic, loro sono Summer e Alex, i miei due migliori amici. -
- Piacere. - dice stando sulle sue. È abbastanza a disagio.
Ma Summy subito comincia a blaterare come suo solito.
- Ciao Nicolas! Sei nuovo vero? Come vi conoscete voi due? Io mi sarei presentata a momenti, comunque sono felice che ti aggiunga a noi. Mamma mia se sei alto. Ma sei più grande? Quanti an... -
La zittisco, sembra il terzo grado. Parla troppo veloce. Però io e Nic ci mettiamo a ridere, guardandoci. Non mi capitava di ridere o dal Medioevo o dall'avanti Cristo e, sempre dalla stessa epoca,  non faccio battute.
A noi poi si aggiunge anche Lucas.
Ci avviamo verso la classe.

~Cosa ti ha fatto Nicolas, sei irriconoscibile Ellison, sicura di star bene?~
Si ti ho Detto. Basta o torno triste.
~Sto zitta, sto zitta.~

Summy non crede ai suoi occhi. Mi dice che sembro essere tornata bambina. Ho anche voglia di ricominciare a cantare. Ripensandoci sembra ovvio. Quello che mi mancava era lui e nessun altro. Lo guardo e mi colpisce il suo viso. Finalmente sorride.

Nicolas
Giuro, giuro che Ell sembra rinata dalla sera prima.
Mi fa piacere ma temo che le persone si insospettiscano. Quando Summer mi chiede "Come vi conoscete voi due?" il mio cuore perde un battito, possibile? Ho la tremarella, comincio a sudare, pelle d'oca. Decido che il giorno dopo avrei detto a Ellison che non sarebbe durata e non avrebbe potuto funzionare. Ci sarebbe rimasta male ma... meglio così, si sarebbe allontanata e magari avrebbe rischiato anche di meno. Non glielo dirò oggi perché la vedo troppo felice, come non lo era da tempo. Lo so perché la conosco meglio di lei stessa.

Dopo le ore di matematica che sembravano non finire più andiamo in mensa, scacciando dalla mia testa quello che penso di Ellison e provando solo a divertirmi con lei e con i suoi amici.
Prima impressione? Summer un po' chiacchierona ma accettabile, Alex simpatico.

Ellison
Il pomeriggio lo passo a studiare scienze e geometria. Ma soprattutto decido che dopo quel bacio, sarei migliorata. Avrei pensato più a me stessa, ai miei amici. Volevo cambiare veramente. Non avere più il target "l'asociale" o "Miss despressione". Sarei cambiata per mio padre.
Allora chiamo Lucas e lo invito ad uscire per ricambiare il favore dell'altro giorno.
Ci saremmo visti ad un parco davanti casa mia. C'è una bellissima pista ciclabile perciò prendo lo skate. Io adoro questo parco perché ci sono molti alberi, di colori differenti, che creano armonia nell'aria. Entro nella pista, Lucas non è ancora arrivato, perciò decido di farmi due, tre giri.
Dopo 10 minuti finalmente arriva. Me ne accorgo subito perché urla il mio nome a un chilometro di distanza, correndo. Lo raggiungo all'ingresso della pista.
Andiamo anche a prendere un gelato. Io prendo cremino e stracciatella, lui panna e fragola. Ci sbrodoliamo tutti e ridiamo.
- Summer mi ha detto che sai cantare... mi devi assolutamente far sentire qualcosa, sono curioso. - dice mentre cerca di tenere il gelato sul cono.
- Va bene dai, seguimi allora. - dico prendendolo per un braccio, cominciando a correre.
Arriviamo quindi, ad una galleria isolata. Non c'è niente né nessuno. Le case sono molto lontane, così come le macchine. Siamo soli.
- Dai, intona qualcosa. - dice Lucas incitandomi.
Comincio a canticchiare un verso di una canzone di Ultimo. Rimane a bocca aperta e mi guarda sbalordito. Mi sorprendo da sola, era tanto che non cantavo.

Lo accompagno a casa e ci abbracciamo.
- Grazie Ell mi sono divertito. -
- Anche io. Molto. Ci vediamo domani a scuola.-
- Va bene, ciao! -
Mentre torno a casa, prendo lo specchio perché dall'umidità temo che il mio mascara sia colato. Vedo il bodyguard dietro di me. Sono sola. Comincio a camminare più veloce. Comincio a correre. Comincia a piovere. Mi volto. Corre anche lui. Sudo. Tremo. Dalla tasca tiro fuori il telefono e digito il primo numero in rubrica, quello di Lucas. Ma mentre squilla, mi cade. Una mano prende la mia. E poi, buio totale.

Lei noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora