Valle di lacrime
Daeshim si stava riprendendo poco a poco. Era tornato a mangiare, a sorridere di fronte le parole di Yeeun e a sentire la mancanza di Daiyu. Non voleva vedere nessuno che non fosse lei, eppure della ragazza di giada nera non c'era alcuna traccia.
Daeshim sfiorò con le dita il bracciale che poche settimane prima Daiyu gli aveva donato, quei giorni sembravano vicini e al tempo stesso lontani. Il principe avrebbe fatto qualsiasi cosa per poter tornare indietro e modellare gli eventi, in modo che andassero diversamente, ma ormai era tardi.
"Altezza!" la voce squillante di Yeeun pervase il corridoio, le porte della camera da letto si aprirono e l'eunuco entrò a passo svelto con due missive in mano. "Ci sono notizie del principe Ji Soo!"
A quelle parole, Daeshim sgranò gli occhi e si mise a sedere sul materasso. "Si è finalmente degnato di mandarmi una lettera?!"
Yeeun sorrise e gli porse la pergamena arrotolata su se stessa. "Sì, altezza. A quanto pare vostro fratello sta bene. Ero certo che non ci fosse nulla di cui preoccuparsi."
Daeshim srotolò la pergamena e passò gli occhi sui vari ideogrammi scomposti, tipici del fratello. Aveva sempre avuto una brutta calligrafia, tuttavia Daeshim riuscì a comprendere il significato della sua lettera e tirò un sospiro di sollievo. "Almeno so che non è morto in seguito all'attacco dei meng-ku, anche se... Non possiamo ancora cantare vittoria."
"Per quale motivo, altezza?" domandò Yeeun, arrotolando di nuovo la pergamena del principe.
"Perché i soldati del principe ereditario e le spie di Rong dàren stanno pattugliando in massa il deserto, pur di trovare la principessa Na Ra. Spero che quando verranno a capo del problema, lui possa uscirne a mani pulite" borbottò Daeshim, puntando lo sguardo sulla seconda lettera. "E quella, di chi è?"
Yeeun si incupì a quella domanda. "Di Sua Maestà la regina, vostra madre."
"Ah... Alla buon'ora." Daeshim prese la missiva e stracciò la carta che proteggeva la reale pergamena. "Si è resa conto di essere rimasta in silenzio per troppo tempo e ora che sto male si è finalmente interessata a me?"
Yeeun non rispose, cosa che lo fece adirare ancora di più.
"Si può sapere cos'hai?" chiese debolmente Daeshim, abbassando lo sguardo sulla lettera. Quando capì cosa sua madre gli avesse scritto, strinse talmente tanto il foglio da strapparlo. "Vuole che sposi la principessa Cai prima che la principessa Na Ra venga trovata."
L'eunuco si morse le labbra e chinò il capo in segno di scuse. "Era il vostro destino fin dall'inizio, altezza. Eravate stato mandato a Chang'an per questo scopo, a cui dovete tenere fede."
"No, non lo farò! Io non appartengo a Cai, ma a Daiyu e sposerò solo e soltanto lei!" s'impuntò il principe, a dispetto delle conseguenze. "Mi ha salvato la vita, che uomo sarei se le voltassi le spalle adesso?"
"Altezza, Rong gū niang partirà per Samarcanda domani sera" confessò Yeeun, con voce insicura. "Il suo palanchino di nozze è stato esposto di fronte la mansione di suo padre. Sposerà il mercante persiano."
Daeshim sgranò gli occhi, cercando di sopportare il dolore che quelle parole gli avevano provocato. "No, deve esserci un errore..."
"Nessun errore, altezza" Yeeun indietreggiò dispiaciuto. "Io sospetto che Rong gū niang abbia scambiato la sua libertà con il vostro antidoto. Il veleno che era entrato in circolo nel vostro corpo proveniva dal deserto, dunque soltanto Yunan avrebbe potuto possedere la cura."
La dura realtà dei fatti si posò sulle spalle di Daeshim che, più triste che mai, avrebbe preferito sopportare le pene del veleno piuttosto che costringere Daiyu a vivere in maniera tanto indegna. "No, io devo parlare con lei."
STAI LEGGENDO
La Giada di Chang'an
ChickLit[COMPLETA E AUTOCONCLUSIVA] Nella fiorente Cina della dinastia Tang, durante la festa delle lanterne, due giovani lasciano che i loro destini si intreccino in maniera indissolubile. Lui è un principe in ostaggio, lei la figlia di un ricco uomo dell...