La giada nera
Daeshim sostava inquieto di fronte l'elegante villeggiatura Rong. I tetti d'amaranto erano illuminati dalla luce del primo mattino, le serve in movimento creavano gran trambusto nei giardini e il sottile vento agitava le fronde degli alberi verdeggianti.
"Hai paura?" Daiyu parlò con un filo di voce e gli strinse la mano. "Non devi averne, se ci rifiuteranno, non se la prenderanno con te."
Daeshim sorrise, rifiutandosi di lasciare quelle dita morbide e affusolate. "Ma io non voglio che se la prendano con te. Preferirei essere io il bersaglio della rabbia di tuo padre."
"Sei un principe, Daeshim, non ti mancherebbe mai di rispetto" gli disse Daiyu, voltandosi e facendo così tintinnare i lunghi orecchini. "Non preoccuparti, sono certa che le cose andranno meglio di quanto pensiamo."
Il ragazzo sorrise e avvicinò a sé Daiyu, ma un uomo li interruppe prima che potessero abbracciarsi.
"Allontanati subito dalla mia donna!" urlò una voce, calda come il sole del deserto.
"La tua donna?" Daeshim si voltò a fissare il suo rivale, quell'odioso Yunan, con un'espressione colma di sdegno. "Lei non è tua!"
"Ah no?" Yunan gli si avvicinò con aria intrepida, squadrandolo dall'alto in basso. "Lei mi è stata promessa, tu non hai alcun diritto di toccarla in questo modo."
Daiyu abbandonò la sua mano e si avvicinò al futuro sposo, senza osare toccarlo.
"Facci passare, Yunan, permettici di parlare con mio padre" gli ordinò, perentoria.
Il persiano aggrottò le sopracciglia, dubbioso, sotto gli occhi arrabbiati di Daeshim. Il principe unì le braccia dietro la schiena e si avvicinò alla porta d'entrata, colpendo di proposito il persiano con una spallata.
"Andiamo, Daiyu."
Lei non si fece attendere e camminò accanto a lui dentro casa, lasciandosi Yunan alle spalle. Quest'ultimo si affrettò a seguirli nella sala da pranzo, dove Rong Qi, le sue mogli e i vari figli stavano consumando la colazione.
"Daiyu!" esclamò una donna, seduta accanto il capo famiglia. Daeshim capì subito dalla tonalità insolita dei suoi occhi, chiari e melliflui, che dovesse trattarsi della madre di Daiyu. "Dove sei stata?! Sei sparita per tutta la notte! Hai idea di quanto sia stata in pena per te?!"
"Niàng" Daiyu si inginocchiò di fronte al tavolo dietro cui sedevano i genitori e congiunse le braccia al petto. "Sono stata poco filiale e vi ho arrecato sofferenza, ma ora sono qui per spiegarvi ogni cosa."
Daeshim si inginocchiò a sua volta e avvertì lo sguardo torvo di Rong Qi addosso.
"Daiyu, di cosa stai parlando?" domandò il padrone di casa, posando le bacchette e appoggiando il gomito, avvolto dalla larga manica celeste, sul bracciolo della sua sedia. "E per quale motivo hai scomodato il principe di Goguryeo, portandolo qui?"
"Dàren, non biasimate vostra figlia, sono stato io a decidere di raggiungervi" sorrise Daeshim, sperando che in quella maniera sarebbe stato più semplice conquistare il cuore di chi gli era ostile.
"E per quale ragione?" gli chiese ancora l'uomo, nervoso.
Daeshim si morse le labbra e congiunse le mani al petto. "Sono qui per chiedere vostra figlia in sposa."
La donna sgranò gli occhi, Rong Qi, invece, si passò una mano sulle tempie, esasperato. Le altre mogli cominciarono a chiacchierare fra di loro, a ridere, mentre i fratelli e le sorelle evitavano di pronunciarsi.
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La Giada di Chang'an
ChickLit[COMPLETA E AUTOCONCLUSIVA] Nella fiorente Cina della dinastia Tang, durante la festa delle lanterne, due giovani lasciano che i loro destini si intreccino in maniera indissolubile. Lui è un principe in ostaggio, lei la figlia di un ricco uomo dell...