Capitolo 四十七

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La fuga

Cai era ferma davanti lo specchio da ore, a passarsi un pettine tra i lunghi capelli neri, mentre delle dame aggiustavano con delicatezza lo hànfù arancione che indossava.

"Io andrò a palazzo Daming per festeggiare il Doppio Nove, tu resta pure qui a dipingere i tuoi rotoli" sibilò la principessa, lasciandosi aggiustare uno scialle sulle spalle. "E non fare danni."

Daeshim avrebbe voluto risponderle a tono, ma si limitò a ingollare un altro sorso di vino di riso, stordito dal sapore dolciastro della bevanda. "Come la mia cara moglie desidera."

Cai contrasse il viso cereo in una smorfia, poi fece cenno alle sue dame di andare via. "Stupido principe ubriaco... Come ho fatto a sposarlo, proprio non lo so!"

Il ragazzo attese finché non sentì le porte scorrevoli chiudersi e i passi della giovane allontanarsi in corridoio, per posare la brocca sul tavolino e mettersi in piedi. "Stupido principe ubriaco! Ma chi diamine si crede di essere per chiamarmi in questo modo? Meno male che dopo oggi non la vedrò mai più. Yeeun!"

L'eunuco accorse dalla veranda con due sacche di seta avvolte intorno al petto. "È tutto pronto, altezza. Dobbiamo solamente raggiungere i cavalli alle porte della città e poi intraprenderemo il nostro viaggio!"

Daeshim annuì e prese una delle sacche che si era fatto preparare, ma quasi cadde all'indietro nel rendersi conto di quanto fosse pesante il contenuto. "Yeeun, ma cosa ci hai messo dentro?! Mattoni?"

Sul volto dell'eunuco si aprì un sorriso concitato. "Sono felice che abbiate ripreso a lamentarvi, altezza. Non lo facevate da troppo tempo."

Il principe attorcigliò il naso e si aggiustò in spalla il drappo di stoffa. "Non vedo l'ora di essere fuori da questa stupida gabbia per uccelli. Seguimi, non facciamoci vedere troppo."

"Oh, sì. Vi seguo a ruota!" esclamò Yeeun, pimpante come un bambino.

Daeshim lo ignorò e si diresse verso l'uscita del palazzo. Nessuno osò fermarlo, poiché non era raro che i nobili uscissero per passare le ore serali nella vivacità dei festeggiamenti. Fu quindi abbastanza facile superare le guardie e oltrepassare le porte della città, per poi appropriarsi di un palanchino.

"Siamo quasi arrivati, altezza" lo avvisò Yeeun, sporgendosi dal finestrino. "Ci sono due cavalli bianchi e... Oh. Una ragazza, sembra che si tratti di Xiyue gū niang."

"Suppongo sia un ottimo momento per fare colpo" lo spronò Daeshim, fermando il palanchino e scendendo dal mezzo. Xiyue li attendeva davvero vicino ai cavalli, con le mani dietro la schiena e un'espressione corrucciata sul viso bianco.

Yeeun lo raggiunse subito dopo e si nascose dietro di lui. "Non dite sciocchezze, altezza. Di certo, sarà già impegnata."

"Impegnata?" Xiyue quasi urlò loro. "Non lo sono, sciocco di un eunuco. Ho aspettato che mi venissi a chiamare per tutti questi mesi, e invece non lo hai fatto. Devo essere io a doverti invitare?"

Daeshim sorrise nel vedere Yeeun arrossire e nascondere il viso sotto le maniche della veste.

"Lascialo perdere, è la prima volta che una ragazza dimostra interesse verso di lui." Lo prese in giro il principe.

"Altezza!" urlò Yeeun, avvicinandosi a Xiyue. "Gū niang, io... Ti prometto che quando tornerò da questa mirabile avventura, ti inviterò a passeggiare con me sotto i susini."

"Mirabile avventura?" la ragazza sbuffò, incredula. "Si può sapere dove state andando voi due?"

Daeshim si avvicinò alla ragazza e le tolse le redini di mano. "A riprendere Daiyu."

La Giada di Chang'an Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora