Raggi accecanti
Na Ra appoggiò il mento alla gobba del proprio cammello, lasciando ciondolare le gambe oltre fianchi della bestia. Tianmen le stava davanti, giocava con le redini dell'animale che, tranquillo, continuava la sua avanzata tra le dune.
"Quanto manca?" domandò la principessa, lanciando uno sguardo a Jin. Lui manovrava il primo dei tre grandi carri che si muovevano con loro. Ara cavalcava dietro l'ultimo, controllando che neanche un rotolo di stoffa venisse perso, mentre Ji Soo procedeva in groppa a un cavallo, di fianco al cammello.
"Non molto" rispose Jin, posando una mano sopra gli occhi, per proteggersi dal cocente sole di mezzogiorno. "Ci fermeremo presto, ma non in un'oasi. Non andremo avanti con il rischio di far stancare i cavalli."
Na Ra annuì, nonostante fosse seduta anche lei era affaticata. Sotto consiglio di Ara aveva protetto il proprio volto con un drappo d'organza bianca che scivolava fin sul seno, così facendo nessuno avrebbe potuto interessarsi al suo viso.
Avanzarono per circa mezzo lǐ, prima che il suono inconfondibile dei cavalli raggiungesse le loro orecchie. Ji Soo fu il primo a fermare il proprio e a farlo voltare verso Jin, teso quanto lui.
"Qualcuno ci viene incontro?" domandò il principe, suscitando la preoccupazione di Na Ra.
"Qualcuno che ha fretta" replicò il mercante, scendendo dal carro e posando le mani sui fianchi stretti, venendo poi raggiunto da Ara.
"Perché ci fermiamo?" domandò quest'ultima, seguendo la traiettoria dello sguardo di Jin.
Anche Na Ra lo fece e, quando sollevò gli occhi verso una duna, notò la presenza delle guardie del principe ereditario fare loro cenno di bloccare i carri. Indosso portavano un'armatura a scaglie dorate, che alla luce del sole sembrava brillare ancora di più.
"Ji Soo..." sussurrò la principessa, attirando l'attenzione dell'uomo. "Cosa facciamo? Se insisteranno nel vedere il mio viso..."
"Cosa state confabulando?" chiese loro Jin, lasciando che i soldati si avvicinassero. "Non abbiamo nulla da nascondere, quindi perché lasciarsi intimorire?"
"Non siamo preoccupati" replicò prontamente Ji Soo, con un sorriso falso sul viso. "Ci chiedevamo soltanto se quegli uomini non vi avessero raggiunti a causa dei vostri loschi affari."
Un alito di vento sollevò la veste chiara di Ara, la quale scese dalla sella in un movimento fluido. "Loschi affari? Avete proprio la lingua lunga, voi due."
L'ufficiale in carica li raggiunse in quell'istante, sia Ara che Jin si inchinarono al suo cospetto con tranquillità. Sui loro volti non c'era neanche un accenno di nervosismo.
"Jiāng jūn, proveniamo da Baghdad, siamo degli umili mercanti che osano attraversare il deserto. Di cosa avete bisogno?" domandò la ragazza, con un sorriso servile sul volto.
L'uomo si voltò a fissare Ji Soo e Na Ra. Quest'ultima strinse a sé Tianmen e pregò di non essere riconosciuta.
"La promessa sposa del principe ereditario, la principessa di Silla, è stata portata via da un rapitore che l'ha condotta nel deserto. Per ordine dell'imperatore siamo costretti a controllare i vostri carri."Jin annuì, seppur infastidito. "Fate pure, ma non danneggiate la merce."
Il soldato li ringraziò, stringendo il pugno in una mano, poi fece cenno a una manciata dei suoi uomini di controllare all'interno dei tre grandi carri. Na Ra si morse le labbra nel notare il modo in cui una guardia avesse cominciato a fissarla e fece un cenno a Ji Soo, che le si mise davanti, gelosamente.
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La Giada di Chang'an
ChickLit[COMPLETA E AUTOCONCLUSIVA] Nella fiorente Cina della dinastia Tang, durante la festa delle lanterne, due giovani lasciano che i loro destini si intreccino in maniera indissolubile. Lui è un principe in ostaggio, lei la figlia di un ricco uomo dell...