"Buon primo giorno pulce, se ti annoi scrivimi."
"Allora cercherò di annoiarmi spesso."
Ci baciamo davanti scuola, è così assurdo se penso che fino ad un anno fa mi costringevo a reprimere fantasie con questi scenari, temevo me stesso e il giudizio delle persone attorno a me, mi sentivo così diverso e invece oggi non credo ci sia cosa più normale di questa, posso considerarmi seriamente fiero della mia crescita e un po' anche del ragazzo che mi sta al fianco, perché lui non ha paura di niente e sprona me a non averne mai.
"Siete molto carini ma se ve staccate n'po' è meglio, te ricordo Simò che c'abbiamo da fa la lotta per i posti dietro."
Ma da dove è sbucato? Ha silenziato il motore della moto per viaggiare in incognito? Che tempismo comunque, sembra quasi che lo faccia di proposito.
"Buongiorno anche a te Manuel, vi lascio alla vostra lotta, ci vediamo dopo Simo."
Ci incamminiamo verso l'entrata, l'inizio di un nuovo percorso per cui abbiamo faticato entrambi, il modo in cui ci siamo riscattati dopo tutto quello che abbiamo passato è l'esempio concreto di ciò che siamo capaci di compiere, insieme.
Potrei sfiorare il cielo con un dito per quanto sono felice.
"Ma te e il tuo ragazzo non ve stancate
mai de sta appiccicati? Limonate come procioni già dalle otto de mattina.""Ma se ti scoccia ti puoi pure girare dall'altra parte, nessuno ti costringe a guardare."
"Pure se non volessi guardà poi sento pulce de qua, picci de la, manco a fa così Simò, è un diabete."
Negli ultimi otto giorni ogni volta che ha assistito a scambi di effusione tra me e Alex ha regolarmente reagito così, con un palese fastidio nascosto sotto le mentite spoglie dell'ironia, atteggiamento della cui natura preferisco non interrogarmi, ma che mi causa un estremo piacere, sì perché il karma è una bestia feroce e dopo la foto a letto con Alice e le innumerevoli pomiciate sotto il mio naso, un po' se lo merita.
"Tu nel dubbio mentre ti giri tappati pure le orecchie e non ti sale nessuna nausea."
"Lo sai che stai diventando proprio stronzo?"
Quando arriviamo in classe ad attenderci oltre ai richiestissimi posti dietro ci sono anche alcuni dei nostri compagni, tra cui le ragazze fin troppo curiose.
"Simone chi era quel figo con te? Mo ce devi dì tutto." ad avviare la conversazione è Chicca che sfoggia una stravagante frangetta lilla, lei cambia ripetutamente colore di capelli in base ai suoi stati d'animo come blu per rinascita e rosso per rabbia, ma lilla a che diamine corrisponde?
"Simo è molto meglio di come me lo avevi descritto e poi siete troppo belli insieme." continua Laura, a lei ho già raccontato tutto tra una paturnia su Pin e un lamento sulle famiglie ospitanti inglesi.
"Se chiama Alex ed è il suo ragazzo, mo che ve siete impicciate me lasciate dormì dieci minuti? Che strazio."
"Invita anche lui alla festa, sembra coetaneo con Angelo, magari vanno d'accordo e organizziamo un' uscita a quattro." interviene Luna noncurante delle suppliche del ricciolino col busto steso sul banco davanti a lei.
"Che festa?"
"Visto che stasera i genitori di Monica sono fuori per lavoro, sta organizzando una festa a casa sua per l'inizio della scuola, ognuno di noi deve portare una bottiglia di qualcosa ma vi prego stavolta non finiamo a lavande gastriche."
"Va bene glielo chiedo, se accetta lo porto volentieri."
"Il più uno vale per tutti? Anche io me vorrei portà 'na ragazza, se chiama Giulia, fa il terzo."
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Quello sguardo
FanfictionTre mesi dopo l'incidente Simone deve fare i conti con la realtà, il costo è di dover reprimere i propri sentimenti. Lui che si era sempre sentito difettoso per l'incapacità di amare, adesso è costretto a smettere pur di essere felice. Manuel però...