"𝖢𝗁𝖾 𝗌𝗍𝗋𝖺𝗇𝖾 𝖼𝗋𝖾𝖺𝗍𝗎𝗋𝖾 𝗌𝗈𝗇𝗈 𝗂 𝖿𝗋𝖺𝗍𝖾𝗅𝗅𝗂!"
𝖩𝖺𝗇𝖾 𝖠𝗎𝗌𝗍𝖾𝗇
***
Noel
Se non fossi intervenuto chiamando quel coglione di Arden, avrebbe sicuramente attaccato briga con quel ragazzo. Probabilmente quest'ultimo era nuovo, e questo potevo supporlo dal fatto che nessuno parcheggiava le auto dove solitamente parcheggiavamo le nostre.
Dovevo ammettere che il novellino aveva tenuto testa a Arden, e come se non bastasse sembrava non esserne nemmeno lontanamente intimorito. Né da lui, né da noi. Ammirevole, e stupido.
Non era stato l'unica cosa che avevo notato: la ragazza con quel maglio inguardabile.
Avevo visto come sembrava impaurita e preoccupata dalla nostra presenza. Avevo visto come guardava Arden e tirava la maglia all'impavido novellino accanto a lei.Dovevo scoprire di più, e chi poteva saperlo se non Orliee cacciatrice di gossip, e massima esperta di tecnologia?
Era davvero sorprendente cosa riusciva a fare con un semplice computer, o qualsiasi cosa potesse connettersi ad una rete internet. Affascinante e pericoloso.
-Liee- la chiamai mentre entravamo dentro l'università
-Mh?- bofonchiò annoiata, mentre si portava davanti al viso la mano con lo smalto nero laccato da poco
-Chi erano quei due?- indicai con un cenno del capo il parcheggio.
Aveva capito a chi mi stessi riferendo, perché sul suo viso si disegnò un sorriso furbo e questo poteva significare solo una cosa: rottura di coglioni a breve.
-Perché lo vuoi sapere?- ghignò -Cosa mi dai in cambio di queste informazioni?- le brillavano gli occhi in maniera quasi inquietante
Piccola stronza stronza calcolatrice.
Era così che doveva fare: non si fa niente per niente. Solo questioni d'affari. Ma non con me.
-Fatti meno i cazzi miei e parla- risposi secco, intrecciando le braccia con fare autoritario
-Maddy non è stata soddisfacente questa notte?- mi guardò male, poi sbuffando tirò fuori dalla sua tasca il telefono e ci armeggiò per qualche minuto -Arrivano da Philadelphia. Sono fratelli, e indovina un po'?- alzò lo sguardo verso di me -sono gemelli- soffocò appena una risata -Suppongo che non abbia preso lo stile del fratello- ghignò giocando con la collana che portava al collo -La madre ha a che fare con la moda. Il padre è un imprenditore azionista di successo a quanto pare- arricciò le labbra in una smorfia disgustata. Come se la cosa potesse in qualche modo infastidirla.
Quindi erano fratelli... e un problema in meno per me.
-Beh, suo fratello però non è per niente male. Potrei provare a fare "amicizia" con lui- disse Maddison con tono malizioso
Lei aveva questa strana convinzione che dicendo stronzata del genere io provassi una qualche sorta di gelosia. Era legata in modo morboso ad ognuno di noi, ed era davvero gelosa.
Che cazzo di idiota. Io non le avevo mai privato di andare con altri; era alla mercé di chiunque lei volesse.
Mentirei se dicessi che non le volevo bene, così come agli membri dei caos, ma l'amore, beh... a quello avevo smesso di credere quando ero solo un bambino.
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The way you touch my soul
Romansa"Siamo gli artefici del nostro destino. Siamo noi che decidiamo chi essere, e per scoprirlo dovete solo guardare dentro voi stessi; infondo all'anima" Queste erano le uniche parole che Sorine e Orion ricordavano bene. Erano le parole che i loro gen...