Si era assicurato di uscire di casa il più silenziosamente possibile perché non voleva rischiare di fare insospettire... suo padre, ecco.
O almeno era questo quello che si raccontava mentre attraversava il vialetto lasciandosi alle spalle la casa.
La verità, Harry lo sapeva, era che non voleva rispondere ad eventuali domande di Louis se lo avesse visto uscire. Perché, sapeva benissimo anche questo, quella strana sensazione di star in qualche modo facendo un torto a Louis lo avrebbe fatto sentire eccessivamente in colpa.
Accidenti, Louis non era nemmeno il suo ragazzo, non era niente. Perché cavolo doveva sentirsi così?
Harry sospirò stringendosi nella sua giacca sperando che il cielo non decidesse nuovamente di aprirsi in un altro temporale per quella giornata, lanciò un occhiata verso il basso fermandosi sui suoi passi quando notò che quella che aveva addosso non era la sua giacca
-ma stai scherzando?- mormorò a sé stesso quasi sul punto di voler scoppiare a piangere. Sembrava che si fosse aperta una maledettissima diga che tutto ad un tratto lo stava inevitabilmente inondando con tutti i suoi stupidi sentimenti per Louis.
Non era la prima volta che indossava i vestiti di Louis ma di certo non gli era capitato di andarci in giro come se fossero i suoi e di certo non li usava per andare ad appuntamenti con altri ragazzi.
Si fermò un attimo ad osservarsi nel finestrino chiuso della macchina dei Johnson rendendosi conto di non aver nemmeno riflettuto quando aveva indossato la felpa nera di Louis, che non aveva ancora restituito, sui suoi pantaloni a vita alta non esattamente sportivi, ma almeno dello stesso colore, e alla sua maglietta uguale a quella di Rachel di Friends, andava fiero di quella maglietta.
Non era esattamente l'outfit più studiato della storia, né tantomeno quello più adeguato ma stranamente gli importava davvero poco quella volta.
Così Harry non si preoccupò di essere osservato da capo a piedi quando dieci minuti dopo arrivò alla fermata del bus a cui si erano dati appuntamento lui ed Eric quel pomeriggio.
Il riccio aveva appreso che Eric era in vacanza con alcuni amici a Portland e che non aveva mai sentito parlare della piccola cittadina quindi Harry avrebbe dovuto trovare un punto di ritrovo facilmente raggiungibile, nonostante dubitasse che qualunque punto fosse difficile da raggiungere a Rockport.
Eric aveva riso quando Harry aveva definito quella zona come periferia e in effetti per un ragazzo di città quello poteva semplicemente essere definito un quartiere.
E lo comprendeva ma sapeva anche che per i cittadini di Rockport la zona più isolata e tranquilla sarebbe sempre stata la periferia e quella più caotica il centro, era il loro modo di orientarsi ed Harry si era quasi trovato infastidito dall'atteggiamento di Eric.
Si accigliò un po' quando arrivato davanti alla fermata notò una scintillante auto nera. Quasi nessuno utilizzava l'auto per spostarsi in città, solo chi doveva trasportare qualcosa o muoversi velocemente e di certo non con auto così costose, soprattutto se sei un turista
-Hei- Harry spostò lo sguardo sul ragazzo poggiato alla fiancata dell'auto che gli sorrideva ampiamente sollevando una mano in segno di saluto. Era arrivato il momento di sistemare il ricordo sfocato che aveva di lui osservandolo attentamente.
Notò subito la sua altezza, probabilmente era di qualche centimetro più alto di lui e non riuscì a non pensare all'enorme differenza con Louis. Avrebbe voluto essere abbastanza sobrio da ricordarsi Louis discutere con questo ragazzo la sera prima.
Eric era anche parecchio muscoloso, forse anche troppo, il riccio non poteva dire di apprezzare particolarmente questa caratteristica. Aveva gli occhi chiari, da quello che riusciva a vedere grazie alla luce dei lampioni, e i capelli scuri, quasi neri. Ancora, non il suo tipo.
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A Piece Of Me | Larry Stylinson
ФанфикHarry torna a casa per le vacanze estive solo tre anni dopo la morte di sua madre, torna nella sua piccola cittadina d'origine in periferia dove si vive tranquilli e tutti si conoscono, torna perché gli mancano suo padre e i suoi amici, torna perché...