Capitolo 5

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Dopo quella tranquilla domenica, Harry, era davvero convinto di essere sulla buona strada. Era totalmente certo di essere ormai a tanto così da diventare amico di Louis, pensava che le cose sarebbero andate molto più velocemente da quel momento in poi.

Sfortunatamente si era sbagliato, di nuovo, perché le cose sembravano invece essersi fossilizzate. Harry continuava a ronzare attorno a Louis e il castano ogni tanto gli rivolgeva qualche parola gentile se il riccio non lo innervosiva troppo facendolo sbuffare

Harry aveva comunque perso il vizio di svegliarsi presto e seguire Louis in clinica come se fosse la sua ombra, in primis perché, davvero, si era stancato di non poter dormire più del dovuto in vacanza e poi perché aveva altro da fare durante la mattinata, qualcosa che Louis non doveva assolutamente sapere e che al contrario doveva essergli tenuta nascosta almeno per un po'.

Il riccio aveva passato un paio di giorni con la mente invasa dalla voce di Louis che parlava di Fearless e diceva quanto fossero uguali loro due. Harry, di certo, non sapeva cosa fosse successo a Louis e dalle poche informazioni che aveva non riusciva nemmeno ad immaginarlo, però non era difficile capire che qualsiasi cosa avesse passato gli aveva lasciato delle cicatrici, probabilmente non fisiche come quelle della sua cavalla ma c'erano, Harry le vedeva e sarebbe andato contro tutto ciò che lo rendeva se stesso se avesse lasciato perdere. Non era il tipo che si arrendeva e questo non comprendeva più solo Louis.

Fu di martedì che Harry cominciò a passare le sue mattine accanto al recinto di Fearless, cominciò a maledire se stesso di giovedì quando un caldo più intenso delle altre giornate lo aveva fatto sudare più del dovuto. Giunto al sabato il riccio aveva rispolverato il suo cappello in pieno stile Tennesse perché suo padre a pranzo, il giorno prima, aveva chiesto perché avesse le guance così rosse e se passava troppo tempo al sole.

Harry aveva notato l'espressione curiosa di Louis e si era appuntato di non destare più nessun sospetto o il castano si sarebbe arrabbiato con lui. Alla fine della settimana comunque il riccio non aveva fatto grandi progressi, se ne stava seduto all'interno del recinto della cavalla dando le spalle a quello di Pretzel che gli aveva fatto capire a modo suo quanto non avesse apprezzato la sua idea

Il cavallo rimaneva anch'esso sempre nello stesso punto del recinto, alle spalle di Harry, come se volesse tenerlo d'occhio e proteggerlo in caso Fearless si fosse agitata più del previsto. La cavalla d'altronde non si era ancora abituata al ragazzo ma non aveva nemmeno tentato di fargli male, Harry comunque non era uno sprovveduto e rimaneva seduto con le spalle poggiate al legno della staccionata in modo da poterci scivolare sotto se si fosse avventata su di lui.

Ma non era ancora successo nulla e non solo in negativo, non era successo nulla e basta. Fearless rimaneva dall'altra parte dell'ampio recinto e aveva abbastanza spazio per trottare tranquilla senza mai avvicinarsi al punto in cui si trovava Harry, lo fissava ogni tanto e quando la mattina lo vedeva entrare nel recinto dal cancelletto apposito, evitando di scavalcare per non spaventarla ulteriormente, lei cominciava a battere gli zoccoli, nitrire infastidita ed agitare la coda, era probabilmente infastidita dal fatto che il riccio si ostinasse ad invadere il suo spazio e a passare le sue mattine seduto lì.

Harry aveva pensato che Louis avesse detto delle parole più che veritiere, quella cavalla era esattamente come lui, avevano lo stesso atteggiamento e ogni tanto gli veniva da sorridere pensandoci mentre rimaneva solo lì seduto con il suo libro lanciandole ogni tanto qualche occhiata. Il riccio era intenzionato a farle capire che non era una minaccia perciò rimaneva semplicemente nel suo spazio senza tirare troppo la corda.

Perciò si era ritrovato all'inizio di una nuova settimana passando le mattine con Fearless e cercando di instaurare una conversazione con Louis per il resto del tempo. Infatti quel pomeriggio si trovava seduto in cima ad una pila di sacchi di mangime che erano arrivati giusto quella mattina mentre Louis ne stava giusto aprendo uno per dividerlo in due secchi.

A Piece Of Me | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora