Capitolo 18

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-questo è completamente dal punto di vista di Louis perché ogni tanto ci vuole-
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Louis era fregato.

Non riusciva a credere come ci fosse cascato come un completo idiota.

Il problema era che non avrebbe neanche potuto dire di non essersene accorto perché lui si era reso conto eccome di come il suo umore dipendesse pericolosamente da quello di Harry.

Si era accorto di come il suo cuore sembrasse sciogliersi in una poltiglia ogni volta che il riccio faceva cose come cucinare per lui o chiedergli come fosse andata la sua giornata nonostante ne passasse con lui la maggior parte.

O cose come ripiegare il suo bucato e risistemarlo nell'armadio al posto suo, come stava facendo in quel momento lamentandosi del disordine mentre lui se ne stava seduto sul letto ad osservarlo -Gesù, Louis- si voltò leggermente con in mano una delle sue magliette -come fai a trovare i vestiti qui dentro? È un disastro- sbuffò

-esattamente come riesci a trovarli tu quando li prendi in prestito- rise piano Louis notando Harry voltarsi verso di lui arrossendo un po'. Credeva che non se ne accorgesse? Il fatto che non glielo facesse notare non significava che non lo notasse, lo faceva eccome e sentendo sempre quello strano senso di calore al centro del petto, per di più.

Seguì qualche calmo attimo di silenzio in cui l'unico suono udibile era il sorseggiare di Louis che beveva rumorosamente il suo succo di frutta.

Inutile dire che nonostante fosse un banalissimo brik che di solito bevevano i bambini (c'era anche disegnato sopra un coniglietto) se lo stava godendo come se fosse dello champagne. La sua stupida dieta era davvero ferrea e purtroppo quello era uno dei pochi piaceri che poteva permettersi.

-é davvero bellissimo- sentì mormorare ad Harry dopo un po' notandolo mentre teneva in alto, per osservarlo meglio, l'abito che avevano scelto solo il giorno prima -sono contento che tu lo abbia preso- gli sorrise il riccio mentre sfiorava con delicatezza il tessuto nero che a seconda dell'angolazione in cui la luce lo colpiva sembrava brillare come cosparso di diamanti.

Louis avrebbe voluto dire ad Harry che non avrebbe mai potuto lasciarlo in quel negozio dopo il modo in cui lo aveva guardato. Di certo non aveva ancora smesso di pensare alle sue parole.

Non avrebbe voluto indossare nient'altro dopo che Harry aveva, forse accidentalmente, confessato che non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.

Louis aveva sentito una strana emozione scombussolare ogni parte di sé quindi non aveva esitato nemmeno per un secondo quando lo aveva scelto.

-sei sicuro che non mi stai prendendo in giro e sarò l'unico ad essere al centro dell'attenzione?- Louis lo stava ovviamente solo stuzzicando -in fondo non so nemmeno com'è fatto il tuo fantomatico completo Gucci- aggiunse alzando entrambe le sopracciglia sfidandolo con lo sguardo.

Non si sarebbe mai nemmeno sognato di prendersi gioco di lui seriamente ma al suo inconscio piaceva l'espressione offesa che Harry faceva imbronciandosi e aggrottando le sopracciglia

-per chi mi hai preso?- sbuffò il riccio sistemando il vestito in modo tale che non si stropicciasse -controlla il mio profilo Instagram, dovrebbe esserci una foto in cui lo indosso tra le più recenti- indicò sommariamente con un dito verso di lui come ad esortarlo a tirare fuori il cellulare

Louis non se lo fece ripetere due volte, sorridendo soddisfatto per aver ricevuto la reazione desiderata, mentre afferrava il suo cellulare dal comodino continuando a sorseggiare il suo succo di frutta.

Aprì l'applicazione e cercò il suo nome nella barra di ricerca. Louis non stava molto sui social in generale quindi non gli era ancora capitata occasione di aprire il suo profilo o di seguirlo così cliccò sul suo nome studiando la pagina che gli si aprì davanti.

A Piece Of Me | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora