Capitolo 15

508 22 14
                                    

Harry non aveva mai avuto alcun problema a svegliarsi da solo e talvolta, a seguito di qualche sua notte folle con ragazzi a cui non sapeva come dire che non voleva più rivederli, era grato di potersi svegliare da solo e che avessero capito l'antifona risparmiandogli delle spiegazioni

Eppure svegliarsi da solo ultimamente lo innervosiva, soprattutto se era andato a dormire con Louis e ancora di più se si trattava dell'unico giorno libero del castano. Era la prima volta che succedeva, una mera coincidenza il fatto che non fosse mai accaduto, così quando, grugnendo come un animale infastidito, Harry si era voltato per afferrare alla cieca il suo cellulare sul comodino e si era accorto di che giorno fosse poteva quasi definirsi offeso.

Perché Louis non era rimasto se era il suo giorno libero? E a giudicare da quanto freddo fosse il posto accanto a lui doveva anche essersi alzato da un pezzo.

Che poi come c'era finito Harry lì? Non se lo ricordava. Dopo una serie di drink e di balli non si ricordava poi molto e siamo onesti non era quello il momento per mettersi lì a scavare nella sua memoria perché la sua testa stava scoppiando, il suo stomaco stava brontolando e voleva sapere dove si fosse cacciato Louis, subito.

Si mise in piedi con calma disgustato dal senso di nausea che lo aveva investito e dal saporaccio che sentiva in bocca. Con cautela si avviò verso la porta notando sulla cassettiera accanto ad essa un bicchiere d'acqua e quella che con tutta probabilità era un'aspirina

Il riccio sorrise piano al pensiero che Louis si fosse premurato di mettere il tutto dove potesse vederlo e poi mandò giù sperando facesse effetto in fretta, il mal di testa lo stava uccidendo, sembrava esserci un cantiere in piena attività lì dentro.

Ora l'obiettivo rimaneva comunque trovare Louis. Ma non fu difficile percepire la sua voce al piano di sotto, così scese con cautela le scale entrando in cucina strofinandosi un occhio con il pugno chiuso, perché infastidito dalla luce e si affrettò a raggiungere in fretta, con gli occhi ancora socchiusi, la figura di Louis che stava cercando qualcosa dentro alla credenza.

Harry non pensò, non gliene fregava niente di essere razionale in quel momento, semplicemente un attimo prima era sulla porta e un attimo dopo stava stringendo le braccia attorno alla vita di Louis con la guancia premuta nello spazio tra le sue scapole respirando forte il suo profumo ad occhi chiusi.

-beh buongiorno- sussurrò piano Louis senza voltarsi ma poggiando una mano su quelle del riccio -pvché tne sei ndato?- Harry sapeva che parlare con la faccia spalmata contro la sua maglietta non lo rendeva molto comprensibile ma in qualche modo Louis sembrava sempre capirlo in qualsiasi circostanza

-é quasi mezzogiorno, tesoro- si voltò senza allontanarsi dalla presa del riccio che semplicemente si adattò alla nuova posizione nascondendo il volto nell'incavo del suo collo -come ti senti?- chiese il castano sorridendo, Harry poteva sentirlo nella sua voce, mentre infilava le mani tra i suoi capelli per riservargli qualche grattino che, il riccio ne era sicuro, avrebbe potuto anche fargli fare le fusa

-malissimo- rispose dopo un po' Harry con la testa pesante e ancora lo stomaco in subbuglio. Louis lo strinse un po' più forte con il braccio che lo teneva saldamente per la vita e fu in quel momento che, finalmente, il riccio si rese conto della presenza di qualcun'altro in cucina.

Se ne rese conto quando una risatina che non apparteneva a Louis lo fece sussultare un po' e sollevare la testa di scatto, pessima mossa per il suo dolore lancinante -Hei- lo salutò sorridendo Vanessa seduta al tavolo della sua cucina con una tazza tra le mani

-ciao- mormorò Harry a sua volta mentre la consapevolezza di avere addosso solo un paio di boxer e una maglietta di Louis lo investiva violentemente facendolo arrossire -mi dispiace- continuò passando lo sguardo sul suo outfit poco adeguato -non sapevo avessimo ospiti- lanciò uno sguardo a Louis, che era tornato ad armeggiare con qualcosa, mentre lui si affrettava a prendere posto dall'altro lato del tavolo rispetto alla ragazza, cercando di mostrare meno pelle possibile.

A Piece Of Me | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora