-Buongiorno Lou!- Harry per il sesto giorno di fila spalancò la porta dello studio in fondo al corridoio della clinica dove sapeva per certo avrebbe trovato Louis -oggi è una bellissima giornata e io sono qua per aiutarti- il sorriso smagliante contornato da fossette accompagnò la sua trionfale entrata.
Louis d'altro canto sospirò sconfitto come ogni mattina da ormai sei lunghissimi giorni -mi chiamo Louis- borbottò a mezza voce scansandosi quando Harry gli si affiancò accanto alle cuccette dei cani -e non è necessario che tu venga ad aiutarmi- continuò con tono piatto dandogli poi le spalle quando il riccio prese a distribuire i croccantini al posto suo
-però ti chiamano tutti Lou- constatò Harry con tono di voce un po' più fievole, quasi triste, forse un po' abbattuto, dall'ennesimo paletto piazzato da Louis ma non si sarebbe comunque arreso -inoltre ho tanto tempo libero e mi piace dare una mano- si voltò a sorridere ampiamente, di nuovo, accantonando la piccola delusione di quella mattina, come era ormai abituato a fare.
Louis all'inizio era solo silenzioso ma da quando aveva cominciato a presentarsi in clinica ogni mattina aveva iniziato a rivolgergli qualche parola, niente di troppo gentile in realtà o comunque non più di poche parole di circostanza ma era comunque qualcosa ed Harry se lo faceva bastare per non rendere vani tutti i suoi sforzi. Si svegliava alle cinque del mattino, che diamine.
Il mattino dopo l'imbarazzante scambio di battute con protagonisti un Harry steso sul divano e un Louis intendo a sgattaiolare su per le scale, il riccio aveva cercato di mettere in atto il suo brillante piano ed era davvero di buon umore finché entrando in cucina non aveva trovato suo padre pronto a comunicargli che Louis si svegliava alle cinque del mattino, si occupava della stalla e poi si dirigeva in clinica prima di lui per dar da mangiare agli animali.
Harry sbuffò contrariato rassegnandosi all'idea di non poter trascorrere le sue vacanze all'insegna della pigrizia perché da quel momento si sarebbe svegliato alle cinque del mattino. Alla fine suo padre gli fece notare sul tavolo un piatto perfettamente coperto che si affrettò a sollevare, la sua fetta di torta era stata mangiata per metà e nel punto in cui si trovava poco prima il piatto giaceva lo stesso post-it che aveva utilizzato la sera precedente e che adesso conteneva oltre al nome di Louis anche una faccina sorridente con delle "x" al posto degli occhi.
Harry si era chiesto per tutta la colazione cosa diamine volesse dire nel linguaggio del misterioso Louis quella faccina. Era un "grazie"? Era semplicemente annoiato e trovando la penna lì accanto si era messo a scarabocchiare? Era un apprezzamento alla torta di Liam? Alla fine aveva smesso di farsi domande e aveva pazientemente aspettato suo padre per raggiungere assieme a lui la clinica e, ovviamente, Louis.
Per le mattine a venire Harry si premurava di farsi trovare già sveglio e pimpante davanti la porta di casa quando Louis usciva dalla stalla in modo tale da poter saltare sul suo pick-up rosso, tremendamente uguale a quello di suo padre, per dirigersi in clinica assieme a lui. Quando aveva detto che sarebbe stato la sua ombra di certo non scherzava.
-Louis ho bisogno che tu faccia un prelievo- Des lo richiamò dalla sala accanto ed Harry poté vedere il castano quasi sospirare di sollievo nel momento in cui si affrettò ad uscire sottovalutando ancora una volta l'essere temerario del riccio -vengo con te- sorrise infatti lui cominciando a seguirlo
Louis invece si fermò sulla porta, rischiando quasi di far sbattere Harry contro la sua schiena, poi si voltò e forse per la prima volta in assoluto si prese la briga di guardarlo negli occhi per più di qualche secondo -hei,abbiamo un prelievo da fare- Harry fece un passo indietro ridacchiando nervoso per l'improvvisa vicinanza
-io- sottolineò alzando un po' la voce -io ho un prelievo da fare- gli puntò un dito contro e il sorriso di Harry si affievolì alla velocità della luce. Era la prima volta che sentiva la voce di Louis farsi così decisa e ancora una volta non riuscì a non sentirsi deluso.
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A Piece Of Me | Larry Stylinson
Fiksi PenggemarHarry torna a casa per le vacanze estive solo tre anni dopo la morte di sua madre, torna nella sua piccola cittadina d'origine in periferia dove si vive tranquilli e tutti si conoscono, torna perché gli mancano suo padre e i suoi amici, torna perché...