Capitolo undici

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Nessun daytime

«Quindi che è successo?» chiese per la centesima volta quel giorno Carola, seduta davanti a Chiara al bancone della cucina. Stavano facendo uno spuntino pomeridiano. «È stato come se io non avessi avuto più la consapevolezza del mio corpo. Ti giuro». Di nuovo, si ritrovò a raccontarle cos'era successo la sera prima con Mattia. «Lo sai cosa vuol dire questo?». Serena si sedette accanto a Carola. «Cosa?» chiese Chiara, bevendo del succo. «Che ti stai innamorando. E anche lui». «Sì certo, e io allora sono la Madonna. Fidati che semmai si innamorerebbe di qualcuna qua dentro di certo non sarei io». Chiara fece ridere le sue amiche con quell'affermazione. Poi si alzò, andando a posare il bicchiere sporco nel lavandino. In quell'esatto momento arrivò Mattia con Dario. «Ehi» le disse il biondo, dandole un bacio sulla guancia. «Ehi» replicò timidamente lei, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Non era mai stata così vicina al volto del ragazzo. Sentì la risata delle sue compagne di stanza, alle quali gettò un'occhiata più che minacciosa. «Io vado a lezione, a dopo» disse poi, salutando i presenti in cucina.

Quando uscì dalla casetta scosse la testa, sorridendo. Si diresse in sala 4, dove avrebbe avuto la lezione di tecnica di latino con Francesca e Umberto. «Buongiorno» salutò i professionisti, andandosi a mettere i tacchi.

Dire che non si sentiva più le caviglie, alla fine della lezione, sarebbe stato un eufemismo. Tornò a casa da sola, canticchiando una canzone che aveva ballato.

Si cambiò e andò a mangiare. Come sempre, dopo cena, alcuni ragazzi restarono a tavola per parlare, mentre altri si mettevano sul divano a rilassarsi. Chiara fece così. Chiuse gli occhi, ritrovandosi poi Mattia accanto. Avrebbe voluto scomparire, eppure quella vicinanza la faceva stare bene. «Oggi non abbiamo parlato molto» esordì lui. «Già». «Com'è andata la lezione?» le chiese. «Un trauma. Letteralmente». «Come mai?». Mattia si girò a guardarla. Chiara si sentì in soggezione. Guardò altrove, ma per un secondo sentì la mancanza di quegli occhi azzurri che la fissavano, così rigirò lo sguardo. «Ho fatto tecnica di rumba». «Ah, allora mi dispiace. Come stanno le tue caviglie?». «Male. Decisamente». Le scappò un sorrisino, che Mattia ricambiò. Chiara sentiva che avrebbe potuto guardarlo per ore, se non anni. «Invece a te com'è andata?» gli chiese lei. «Normale, direi». Stettero a parlare per quasi mezz'ora, fino a quando Mattia fu richiamato da Christian, per discutere di alcune cose. Chiara invece andò a chiacchierare un po' con Alessandra.

«Allora Ale, come ti trovi?» le chiese appena la raggiunse fuori. «Benissimo. Sono tutti simpatici». «Bene dai, sono felice». «Ma senti, te e Mattia che ci facevate sul divano insieme?» chiese Ale con un sorriso malizioso. «Niente, parlavamo». «Ma di più con gli occhi». A quell'affermazione Chiara arrossì. «Non mentire» continuò l'amica «si vedeva. Lo abbiamo notato tutti». Chiara non sapeva che dire. Forse aveva ragione. Ma per qualche strano motivo non riusciva ad ammetterlo a sé stessa. Guardò l'orologio. Si era fatto tardi. «Andiamo a dormire?». «Sì dai, domani mattina ho la prima lezione di canto». Le due si salutarono, dandosi la buonanotte.

Nel letto Chiara si girava e si rigirava, non riuscendo a dormire. Provò a fissare il vuoto per qualche secondo, ma si ritrovò a pensare ad un paio di occhi azzurri che la guardavano.


*spazio autrice*

Ciaoo, come vi sta sembrando la storia? Secondo voi cosa succederà tra Chiara e Mattia? Scusate per il capitolo corto, ma è di passaggio. Prometto che mi farò perdonare.

Dal primo momento //Mattia ZenzolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora