Capitolo tredici

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5 puntata

Prima di ogni puntata, tutti si ritrovavano in sala relax. C'era che si sistemava i vestiti, chi il microfono, chi i capelli. Chiara si guardava allo specchio, chiedendosi per la millesima volta se sarebbe stata abbastanza per il passo a due con Mattia. Aveva lasciato i capelli sciolti, indossava un top e dei pantaloncini neri. Aveva anche i tacchi da latino ai piedi, dato che doveva fare una seconda coreografia. Gli orecchini a cerchio che portava sempre le incorniciavano il viso. Si sentiva più sé stessa con quelli. Si era messa un filo di mascara e un po' di correttore, per nascondere il fatto che quella notte non aveva dormito abbastanza.

Le si avvicinò Alex. «A che pensi?» chiese. «Niente di che» rispose lei. Alex la guardò negli occhi. Era come se sapesse leggerle la mente. Sapeva farlo dal primo giorno che si erano parlati. «Ne abbiamo già parlato, smettila». Le mise una mano sulla spalla, tranquillizzandola. Anche con lui e Luigi aveva parlato della sua "paura" della coreografia con Mattia. «Qualcuno ha delle forcine?» chiese Christian dal bagno. «Servono a Mattia». Una scintilla saettò negli occhi di Chiara. Alex la vide, e le fece cenno di andare da lui. «Ce le ho io, adesso ve le porto» rispose, avvicinandosi verso la porta del bagno. «Posso?» chiese, ricevendo poi il permesso. Inalò un forte odore di lacca unito a gel per capelli, che le fece nascere una smorfia sul viso. Guardò Mattia, sorridendogli timidamente. Anche lui ricambiò il sorriso. Aveva una camicia bianca, ovviamente sbottonata, e dei pantaloni neri. I capelli tirati all'indietro sembravano ancora più biondi del solito. Con quegli occhi azzurri sembrava come dipinto. «Ecco le forcine» disse Chiara allungando la mano verso quella del ballerino. «Grazie. Senti, dato che non sono molto bravo a metterle, mi aiuti?». «Certo». Chiara si avvicinò a lui, sfiorandogli la spalla.
«Finito» disse lei, concludendo l'acconciatura. Si guardarono negli occhi, poi lei uscì dal bagno, lasciandolo solo con Christian

***

La puntata iniziò con una discussione tra Lorella e Flaza. Il suo brano era stato prodotto, ma la maglia era comunque sospesa.

«I ballerini si possono alzare?» chiese Maria. I ballerini fecero come gli venne detto. «La produzione vuole fare i complimenti per l'impegno che dimostrano tutti i giorni, per la puntualità, per come svolgono il loro lavoro. Questo perché gli assistenti dei professori hanno espresso questo su di voi. Ve lo dico perché non va espresso solo il negativo, ma anche il lato positivo». Il pubblicò applaudì alle parole di Maria, poi i ballerini si sedettero.
La situazione era completamente il contrario per i cantanti, infatti dovevano fare una gara cover con delle canzoni che avevano scelto qualche ora prima della puntata. Il giudice sarebbe stato Ermal Meta. La prima ad esibirsi fu Nicol, che cantò la cover e poi una canzone che le diede il suo professore, riconquistando la felpa.

Mentre Nicol cantava, Chiara muoveva freneticamente la gamba. Voleva dire che era in ansia per qualcosa e Mattia lo notò. Posò una mano sulla gamba della ragazza. A quel tocco lei si irrigidì. «Stai tranquilla, sarai bravissima» le disse. Poi le prese la mano, accarezzandogliela di tanto in tanto.

«Ora mi sposto sul ballo» spiegò Maria ad Ermal Meta. «Scende Mattia». Lui chiese se avrebbe dovuto fare il passo a due, e la conduttrice annuì. Chiara si alzò, scendendo anche lei. «Dimostrano Umberto e Francesca». Mentre guardavano la dimostrazione, Mattia appoggiò il braccio sulla spalla di Chiara. Quando lei si girò, trovò il volto del ragazzo a un millimetro dal suo. Gli diede un bacino sul naso, voltando di nuovo lo sguardo verso i professionisti.
«Allora Raimondo, l'unico oggetto di attenzione in questo momento è Mattia, vero? Chiara è in prestito» disse Maria a Todaro, quando Francesca e Umberto finirono di ballare. «Si è vero. Abbiamo fatto questo pezzo proprio perché volevamo dare la possibilità a Mattia di ballare con una ballerina, anche se questo pezzo non è latino puro. E sono curioso di cosa ne verrà fuori» disse Raimondo. Mattia si girò verso Chiara, chiedendole: «Sei pronta?». Chiara annuì, sorridendogli. «Molto bene, allora faccio partire la base» disse Maria. Quando la musica iniziò, Chiara si dimenticò di tutto. C'era solo Mattia in quel momento. Stessa cosa per lui. Esisteva solo lei. Ogni movimento, ogni tocco, anche minuscolo di Mattia per Chiara, le provocava tutti brividi nel corpo. Si sentiva estremamente bene. Quando finirono di ballare si misero al centro dello studio. «Che c'avete da discutere tutti e due?» chiese Raimondo, ridendo. Chiara e Mattia si guardarono negli occhi. Lei si dovette avvicinare al microfono del ragazzo per parlare, dato che non ce l'aveva. «Praticamente ieri alle prove in studio avevo preso una storta alla caviglia, e mi stava chiedendo se mi facesse ancora male, ma gli ho detto di no» disse Chiara, ritrovandosi a un centimetro dalle labbra di Mattia. Si spostò subito, rossa in volto. «Comunque, stavo dicendo» continuò Raimondo «Si vedeva che la preoccupazione principale di Mattia fosse Chiara, ed è una cosa buona da un certo punto di vista. Poi c'è lei che mentre balla gioca tantissimo sulle espressioni, e mi piace un sacco, quindi complimenti, siete stati bravissimi insieme». I due ragazzi lo ringraziarono. «C'è feeling tra loro, vero Raimondo?» scherzò Maria. Todaro annuì. «Si vedeva, anche prima della coreografia» disse.

Dopo alcune esibizioni, fu il turno della sfida di Mattias voluta dalla Celentano contro un ballerino di danza classica, Guido. La sfida la vinse Guido, perciò Matt era stato eliminato. A Chiara dispiaceva. In fondo, anche se non avevano parlato poi così tanto, un componente della casetta andava via. Dopo l'esibizione di Giacomo, toccò a Chiara. Doveva ballare una rumba. Quando finì di ballare, Raimondo le fece i complimenti. Era stata davvero brava, se lo sentiva. Prima che salisse, Maria le chiese: «Com'era il film di ieri sera?». Lo sapeva solo lei, e i ragazzi che c'erano. Chiara arrossì di botto. Pensò solo a una cosa, anzi, una persona: Mattia. «Molto bello» rispose soltanto. «Che mi sono perso?» chiese Todaro, alzando le mani. «Niente, niente, solo che ieri sera i ragazzi avevano deciso di guardare un film, e qualcuna non l'ha guardato fino alla fine, ma si è addormentata sulla spalla di un certo ballerino...». Maria fece un cenno a Mattia, che rise. «Ho capito va', c'è un inciucio e io non lo so» Raimondo fece ridere tutto lo studio, persino la Celentano.

Alla fine ci fu la sfida di Elisabetta contro Alessandra. La sfida fu vinta da Ale. Chiara era allo stesso tempo felice ma triste. Pensò di aver provato molte volte quella sensazione nella sua vita. Si alzarono tutti per salutare Elisabetta, la seconda eliminata quel giorno. «Betta... mi dispiace tantissimo». Chiara l'abbracciò, accarezzandole i capelli. «E adesso chi mi prepara la tisana alle due di notte?». Elisabetta rise. Si stavano riferendo a quando, a notte fonda, si trovavano nella cucina e si preparavano a vicenda una tisana calda. Chiara pensava sempre che fosse una delle più buone che avesse mai bevuto. Le scese una lacrima, che riuscì ad asciugare subito. «Ci vediamo fuori, promesso?» chiese Betta, con le lacrime agli occhi. Chiara annuì, salutandola un ultima volta.

Dal primo momento //Mattia ZenzolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora