Capitolo ventitré

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Daytime

Quella mattina la maestra Celentano aveva mandato una busta rossa a Serena, facendola andare in sfida perché, come aveva già detto in puntata, era troppo "grossa" per fare la ballerina e secondo lei il suo banco all'inizio dell'anno era stato regalato. Oltre alla sfida, la maestra mandò anche una busta blu, quindi un compito. Si trattava di un passo a due per Serena e Christian. Dopo che Maria fece vedere la coreografia ai ragazzi, li salutò. «Per me non ci sono problemi a fare il passo a due» disse Serena, alzandosi dalle gradinate. «Secondo me Raimondo ti dirà qualcosa, perché comunque la Celentano ti ha anche messa in sfida» disse Chiara. «Sì infatti» concordò la bionda. Mentre alcuni dei ragazzi andarono in cucina per finire di mangiare oppure perché era il loro turno di lavare i piatti, Chiara andò nella sua camera per riguardare la coreografia che avrebbe dovuto fare in puntata. Era paso doble, un ballo che aveva fatto poche volte, ma che comunque le metteva sempre una carica pazzesca, quindi non voleva deludere sé stessa in primis e neanche Raimondo. Dopo aver visto il video un paio di volte si alzò per provarlo. «5, 6, 7, 8» si disse come faceva ogni volta prima di iniziare a ballare. Entrò Mattia, ma lei non lo sentì. Anche se non aveva acceso la musica, era così concentrata sui passi che doveva fare che non sentì neppure il rumore della porta che si chiudeva. «Attenta allo scatto» la riprese lui spaventandola. «Mi hai fatto prendere letteralmente un infarto» esclamò lei appoggiandosi una mano sul cuore, mentre con l'altra diede uno schiaffetto sulla spalla a Mattia. «Me la fai vedere tutta?» le chiese riferendosi alla coreografia. Lei annuì mettendosi nella posizione iniziale. Prima di iniziare Chiara gli mandò uno sguardo, e lui le sorrise rassicurandola. L'avrebbe voluto guardare per ore e ore, ma si concentrò sulla coreografia. «Ammazza oh, sei brava» le disse quando finì. «Però voglio vederla in sala con la musica». «Anch'io voglio vedere la tua coreografia» disse Chiara sedendosi sul letto accanto a Mattia. «No, la mia è una sorpresa. Al massimo te la faccio vedere in sala» «Va bene, allora domani alle cinque e mezza ci andiamo insieme». Chiara vide che Mattia portava degli occhiali da sole, quindi glieli prese mettendoseli. «Come mi stanno?» «Sei bellissima» rispose lui, forse non sapendo che effetto le fecero quelle parole. Arrossì, sentendo in tutto il corpo migliaia di bollicine che scoppiavano. «Modestamente» disse Chiara, cercando di smorzare l'imbarazzo che si era formato tre loro. All'improvviso sentirono la porta della cucina aprirsi, e poi tutti i ragazzi che salutavano qualcuno. «Mi sa che è arrivata la cantante nuova». Chiara si alzò tendendo la mano a Mattia. Lui la strinse mettendosi accanto a lei. Non si ritrovavano così vicini da tanto. Mattia abbassò lo sguardo verso la ragazza. Due occhi azzurri che ne incontravano due marroni. Un colore chiaro e un colore scuro. Due opposti che si attraevano, che si completavano. Come la pioggia con il sole. Come il bene e il male.
Chiara scese con lo sguardo alle labbra di Mattia, e stessa cosa fece lui. Si stavano avvicinando sempre di più. Di nuovo, si guardarono negli occhi. Sentirono alcuni passi che si avvicinavano a loro, ma non si allontanarono. Era come se ad unirli ci fosse una calamita. «È arrivata Sissi». Carola aprì la porta rovinando quel momento. «Ho interrotto qualcosa?» chiese poi, notando il clima che c'era nella stanza. "" avrebbero voluto dire. «No tranquilla, stavamo per venire di là, vero Chia?» chiese Mattia. Chiara annuì, non sapendo cos'altro dire. Quindi uscirono dalla camera seguiti da Carola. «Sicura che non ho interrotto niente?» chiese di nuovo Carola. «Poi ti racconto meglio» sussurrò Chiara. Poi si presentarono a Sissi, scoprendo che sarebbe stata nella camera con loro e con Serena. La aiutarono a posare le valigie, e poi la lasciarono parlare con sua madre.

La sera, prima di andare a dormire, Chiara, Serena e Carola si sedettero a cerchio sul letto della prima. «Ohh, mi piacciono un sacco i segreti tra compagne di stanza, posso unirmi a voi?» chiese Sissi. «Certo» risposero le tre ragazze in coro. «Le spieghiamo la faccenda dall'inizio?». Serena cercò lo sguardo di Carola, che annuì. In pochi minuti le riassunsero tutto ciò che era successo tra Chiara e Mattia, fino ad arrivare a quel giorno. «Quindi io sono arrivata nella camera e l'ho visti vicini, però non ho capito cosa stava succedendo» finì di raccontare Carola. «Allora, vi spiego» cominciò Chiara. «Mentre provavo la coreografia per la puntata è arrivato Matti, quindi poi abbiamo cominciato a parlare. Dopo un po' abbiamo sentito che era arrivata Sissi, perciò ci siamo alzati. Ci siamo ritrovati uno affianco all'altra e-» Si bloccò. Era strano da dire. «E?» chiese Serena, ansiosa. «E ci stavamo per baciare» disse tutto in un colpo. «No vabbè amo giura» rise Sissi. «Sì raga, ero stra imbarazzata» disse Chiara coprendosi il viso con le mani. «Secondo me succederà molto presto» esclamò Carola. «Non vedo l'ora» disse Serena. «Così poi potremo fare le uscite a quattro. Io e Albe e tu con Mattia». Tutte e quattro risero. Sì, sarebbe stato bello, pensò Chiara. Si ricordò del momento. Degli occhi blu di Mattia posati sui suoi marroni. Inconsciamente sorrise non riuscendosi più a trattenere. «Ti posso dire che gli stai sotto come un treno? Si vede che ti piace proprio tanto tanto» disse Sissi. «La nostra Chiaretta è innamorata persa. Lo sapevi che qui dentro è una delle più piccole?» chiese Carola prendendola in giro. «Seria? Quando sei nata?» domandò la cantante. «27 luglio 2004. Ho diciassette anni» rispose Chiara. «Raccontaci un po' di te, così ci conosciamo meglio» disse riferendosi a Sissi.

Così continuarono a parlare per tutta la sera, divertendosi. Dopo un po' vennero raggiunte da Rea e Nicol, che erano nella stanza accanto. Era tardi quando si diedero la buonanotte e se ne andarono. «Notte raga, vi voglio bene» disse Chiara spegnendo la luce. Prima di dormire pensò all'indomani, quando sarebbe andata a provare in sala con Mattia. Felicità era la parola che in quel momento la descriveva a pieno. Non lo era mai stata così tanto.

Dal primo momento //Mattia ZenzolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora