Io e Alex purtroppo non frequentavamo la stessa scuola; il primo anno fu veramente triste e difficile non averla più vicina a me, ma con il tempo capii che la scuola diversa per noi non era un problema, perchè se volevamo ci vedevamo il pomeriggio o la sera, come sempre.
Certo, mi mancava, ma non potevo farci niente. Una volta pensai anche di cambiare scuola e andare nella sua, ma sarebbe stato un casino.
Però l'avrei seguita ovunque.
In classe e per la scuola avevo molte amiche strette, si, ma nessuna avrebbe mai potuto prendere il posto di Alex, e questo lei lo sapeva bene.
Quel giorno, le cinque ore di lezione passarono velocemente poichè non avevo materie pesanti.
Il pomeriggio avrei visto la mia Alex, e ne ero felicissima.
Finalmente uscii di casa per incontrarla al bar e dopo aver preso un caffè, iniziammo a parlare.
"Se ripenso a ieri mattina mi viene solo da ridere." Disse la ragazza guardandomi per poi scoppiare in una rumorosa risata.
"Già, siamo delle pazze. Ma mi dispiace troppo di non essere riuscita ad entrare in quella casa, ero davvero curiosa di vedere com'era fatta dentro." Le risposi un po' dispiaciuta.
"Dai, ti prometto che un giorno ci riandremo insieme." Mi abbracciò.
Amavo i suoi rari abbracci. La maggior parte delle volte dovevo chiederglielo per averne uno.
"Questa me la segno eh!" Risposi.
"Fai, fai. Sai che mantengo sempre la parola."
"Si hai ragione, lo so." Dissi sorridendole.
Dopo aver passato un'oretta a parlare, ci alzammo per portare dentro le tazzine, ma mentre camminavo, qualcuno mi venne addosso.
"Cazzo, attento a dove vai, non vedi cos'ho in mano?"
Alzai la testa e vidi un ragazzo sorreggere la tazzina prima che cadesse, e con uno sguardo impassibile si scusò giusto perchè doveva farlo.
L'avevo già visto da qualche parte, ne ero certa.
Lo fissai per un po' troppo a lungo per cercare di ricordarmi dove l'avessi visto, ma dopo qualche secondo la sua voce mi distrasse e abbandonai i miei pensieri.
"Bhe? Che guardi? T'ho chiesto scusa."
Fece per andarsene ma poco dopo si rifermò per ascoltare le mie parole.
"Tu sei quello che ho aiutato ieri, e che non mi ha neanche ringraziato. Che uomo. Sei senza comitiva oggi? Ti hanno fatto andare via perchè sei senza palle?" Gli dissi con un tono di voce alto avvicinanomi a lui.
"Tu non mi conosci." Mi rispose.
"E grazie al cielo." Risposi.
Mi girai e vidi Alex osservare la scena.
"E' quello di ieri." Le dissi indicandolo.
"Si Cam, lo so. Viene anche a scuola mia, ma è stato bocciato." Mi rispose lei con le braccia conserte.
Parlavamo come se lui non ci fosse; in effetti non è che ci importasse un granchè che ci sentiva.
Rimasi ad osservarlo per qualche secondo e poi, prendendo Alex per mano come sempre, mi incamminai per andare al parco.
"Non tornate più in quella casa. Ci stiamo noi lì. E fareste meglio ad ascoltarmi. Noi siamo un gruppo, voi siete due. Pensateci."
Mi disse infine il ragazzo.
Girai lo sguardo verso di Alex ricordandomi della promessa, e lei capendomi, guardò il ragazzo fingendogli un sorriso.
"Come no, contaci." Gli rispose divertita.
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Guys! Ecco il terzo capitolo.
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Grazie mille! (:
S.
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Fearless.➳
Phiêu lưuGuardati. Sei giovane. E spaventato. Perchè sei spaventato? Smettila di essere paralizzato, fregatene di ciò che pensa la gente. Indossa ciò che vuoi, dì quello che vuoi. Ascolta la musica che ti pare, mettila ad altissimo volume e b...
