"Carmy, uhm, sono Mike..Alex mi ha dato il tuo numero di telefono. Penso ti abbia già detto che mi dispiace per come mi sono comportato con voi, specialmente con te. Comunque domani possiamo incontrarci fuori dalla casa abbandonata; so che vuoi tanto tornarci. Alle undici lì davanti."
Oh, okay. Figo. La casa.
Con tutta tranquillità gli risposi.
"D'accordo. Adesso capisco il tuo comporamento, tranquillo. A domani. Ah, comunque il mio nome è Cammie, no Carmy."
Inviai il messaggio e mi misi a letto.
Il giorno seguente mi svegliai verso le nove, mi preparai ed uscii di casa dirigendomi verso quella di Alex.
Sapevo che i suoi genitori erano andati a lavoro, quindi non c'erano problemi.
Bussai cinque o sei volte prima che Alex venisse ad aprirmi stordita e ancora in pigiama.
La squadrai.
"Muoviti. Alle undici dobbiamo stare alla casa abbandonata, me l'ha detto Mike ieri sera." Le dissi sbuffando.
"Cosa? Quando avresti voluto avvertirmi? Devo ancora prepararmi, Cam!" Imprecò.
"Vedi di abbassare i toni e sbrigati, non devi mica andare ad una sfilata. E poi come avrei dovuto avvertirti? Non sono io quella che non ha il telefono. La prossima volta ti mando un piccione viaggiatore."
Mi fece una smorfia e salì in camera a prepararsi.
Io mi distesi un po' sul divano, facendo come se fossi a casa mia. Mi sentivo..strana.
Dopo circa un quarto d'ora Alex scese dalle scale saltando i gradini due a due, sotto ai miei occhi preoccupati che pregavano che non cadesse e si sfracellasse la faccia.
Uscimmo di casa, e lei era tutta intatta.
Dopo qualche minuto passato sull'autobus, arrivammo alla casa di qualche giorno prima, e tendendoci per mano, attraversammo il cancello.
Ci guardammo intorno e non vedemmo nessuno.
"Cos'è, uno scherzo?" Mi girai infuriata verso Alex.
"Cosa vuoi che ne sappia io? A me è sembrato sincero quando ha detto che voleva conoscerci."
Alzai gli occhi al cielo ma li riabbassai subito quando sentii un rumore di foglie.
Il mio sguardo si posò su una ragazza dai capelli biondi e non troppo lunghi, dalla carnagione molto chiara e dagli occhi azzurri, che era appena scesa da un albero.
La vidi dirigersi verso di noi e pensai "cosa vuole questa adesso?".
Si fermò di fronte a me e sfoggiò un sorriso degno di un dipinto. Era davvero bellissima.
"Io sono Valerie." Disse.
Mi venne subito in mente la canzone di Amy Winehouse che amavo tanto e le sorrisi incosciamente.
Poi guardò entrambe. "Voi dovete essere Cam e Alex, no? Mike ci ha detto che sareste venute."
Ci? Chi altro c'era?
Annuii da parte di entrambe. A primo impatto mi sembrò una ragazza simpatica e gentile, dal carattre splendido.
Forse la fissai per un po' troppo a lungo.
Infatti dopo qualche secondo, un'altra ragazza ci raggiunse velocemente.
Aveva i capelli lunghi e castani, gli occhi grandi e di un colore tra il marrone chiaro e il verde.
Teneva lo sguardo fisso su di me; era uno di quegli sguardi che ti fanno capire che stai facendo qualcosa di sbagliato.
Si fermò davanti a me e cinse la vita di Valerie con un braccio.
"Lei è la mia Valerie." Fu la prima cosa che disse, marcando la parola mia per farmi intendere bene.
Spostai lo sguardo sulla ragazza appena arrivata.
"Io invece sono Jane." Aggiunse forzando un sorriso.
Le sorrisi a mia volta. Poi abbassai la testa notando un tatuaggio che aveva sull'avambraccio sinistro. Erano due rose disegnate con motivi tribali; era bellissimo e mi complimentai con lei, cercando di essere più gentile possibile.
Mi accorsi che Valerie aveva posato lo sguardo sulle mani intrecciate mie e di Alex.
"Quindi lei è la tua Cam?" Chiese maliziosamente guardando la mia amica negli occhi.
Non mi andava bene quel contatto visivo.
Guardai Alex per qualche secondo. Non penso ci avesse mai pensato prima di allora. Ero la sua Cam? E lei era la mia Alex? Non lo so, ma di certo lei non mi vedeva solo come una semplice amica, e io neanche.
"Sì, è la mia Cam. Ma non in quel senso." Disse infine lasciando che la sua mano si staccasse dalla mia.
Abbassai lo sguardo mentre vari flash mi attraversavano la mente. Ero strana.
Jane se ne accorse e cercò di cambiare discorso.
"Uhm, comunque Mike ci ha parlato bene di voi e ci dispiace di esserci comportati come degli stronzi."
Ancora questo ci?
"Aspetta, quindi c'è tutta la comitiva dell'altra volta? Santo cielo. Mike non me l'aveva detto però." Dissi roteando gli occhi.
"Sì, stanno dietro alla casa. Venite." Aggiunse Valerie.
Io e Alex ci guardammo, poi distolsi subito lo sguardo da lei e seguii le due ragazze davanti a me.
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Buongiorno gente! Ecco l'ottavo capitolo, spero vi piaccia quanto piace a me.
Se vi va fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate della situazione che si sta creando, e se vi piace votatelo!
Grazie mille :)
S.
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Fearless.➳
AdventureGuardati. Sei giovane. E spaventato. Perchè sei spaventato? Smettila di essere paralizzato, fregatene di ciò che pensa la gente. Indossa ciò che vuoi, dì quello che vuoi. Ascolta la musica che ti pare, mettila ad altissimo volume e b...
