Arrivai in cima alle scale e Jane si accorse solo allora che prima mancavo.
"Cam! Ma dov'eri? Mi chiese preoccupata.
"Uhm, ecco.. vi avevo persi un attimo di vista"
Mentre finivo di parlare, salì Alex a denti stretti e ci lanciò un'occhiata.
Jane spostò lo sguardo da lei a me, e rimase a bocca aperta.
"D-devi dirmi qualcosa? Sicura che ti eri un attimo persa?" Mi domandò.
Guardai Alex passarmi accanto per poi raggiungere il resto della comitiva.
"Sì, tranquilla." Le risposi fermamente.
Jane fece spallucce e mi accompagnò dagli altri ragazzi.
Il resto della casa non era niente di che; era una semplice costruzione abbandonata con all'interno qualche topo che fece urlare Lauren, finestre rotte dalle quali entravano spifferi di vento e il pavimento scricchiolava sotto ai nostri passi, e soprattutto sotto allo skate di Jack.
Forse non gli era chiaro che se avesse continuato a fare i suoi giochetti su quel pavimento di legno, prima o poi si sarebbe rotto.
Valerie aveva proposto varie volte di andarcene e Jane, che era più avventuriera, le cinse la vita con un braccio per calmarla.
Stavamo tutti ridendo ad una stupida battuta fatta da Steve, quando sentii all'improvviso un rumore metallico sempre più crescente provenire da fuori.
Mi affacciai di corsa alla finestra e tutti mi seguirono curiosi.
Vidi un ragazzo che correndo spingeva un carrello della spesa con dentro una ragazza che non la smetteva di ridere.
'Ma che cazz.' Pensai
"Eva! Lucas!" Tutti si sporsero di più per salutare i due e li incitarono a salire.
"Ecco chi mancava!" Disse ridendo Mike.
'Ma quanti sono?' Mi chiesi tra me e me.
La ragazza, Eva, con un salto scese dal carrello e corse verso l'entrata della casa, seguita da Lucas.
Scendemmo dalle scale e ci dirigemmo verso la porta; ci scontrammo con i due appena arrivati che stavano entrando, mentre noi uscivamo.
Jack presentò me ed Alex ad Eva e Lucas.
Lucas era un ragazzo alto e magro, castano con gli occhi chiari. Mi dissero che era un compagno di classe di Jack.
Eva anche era alta e magra; aveva la carnagione chiara, i capelli lunghi e di un castano scuro e gli occhi di un colore tra il verde e il marrone chiaro.
Ci salutammo calorosamente, e subito mi sembrarono entrambi simpaticissimi.
Forse avrei dovuto ringraziare Alex perchè dopotutto era lei che in qualche modo aveva fatto accadere tutto questo.
Forse, ma non lo feci. Lo avrei fatto in futuro, quando i miei pensieri sarebbero stati più chiari.
Passammo il pomeriggio parlando tutti insieme del più e del meno, conoscendoci più a fondo.
Si fece sera, e io e Alex dovevamo tornare a casa insieme.
Ah.
Dopo aver salutato tutti con un enorme sorriso stampato sul viso, ci incamminammo verso la fermata dell'autobus.
Per tutto il tragitto parlammo solo qualche minuto. Si stava creando una situazione un po' spiacevole per entambe.
Accompagnai Alex fino a casa, e davanti alla porta, d'un tratto, mi tirò a sè e mi strinse forte.
"Non so per quale motivo tu faccia così, ma se hai qualche problema ti aiuterò a risolverlo, come sempre. Puoi parlarmi di tutto, e ti prego, fallo. Fallo perchè voglio capire, perchè non voglio che tu ti allontani da me. Sei distante con la mente, e non c'è cosa più brutta. Non so cosa ti abbia fatto io, ma dimmelo e rimedierò a qualsiasi costo. Pensaci Cam, pensaci."
In quel momento però, non volevo pensare a niente.
Avrei soltanto voluto rimanere abbracciata a lei per ore e ore.
- - - - -
Ecco l'undicesimo capitolo, spero vi piaccia.
Sono entrai altri due personaggi, Eva (agirlwithemptyeyes ) e Lucas.
Spero che nowthisisliving99 adesso sia felice, dato che mi chiama solo per dirmi di mettermi a scrivere il continuo della storia. (Fai schifo❤️)
Baci.
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Fearless.➳
AdventureGuardati. Sei giovane. E spaventato. Perchè sei spaventato? Smettila di essere paralizzato, fregatene di ciò che pensa la gente. Indossa ciò che vuoi, dì quello che vuoi. Ascolta la musica che ti pare, mettila ad altissimo volume e b...
