29~ His Story His Secret

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«Newt» disse Annabeth.
«Eh?» le risposero in coro i suoi vecchi compagni dell'Argo ll.

Erano in una cella con due letti a castello e un piccolo bagno.

«Newt non é quello che diceva Rachel? Quel fatto che Jason é Newt?» chiese Percy incapace di guardare Annabeth negli occhi.

«Esatto» la figlia di Atena mostrò loro il tablet col fascicolo di Newt.
«Ma questo... Questo é Cinque» disse Frank mentre continuava a scorrere.
Lesse ad alta voce «Gruppo A- Soggetto A5- Il Collante- Non immune- Nome di provenienza: Isaac Newton» saltò tutta la parte del gruppo sanguigno, la città di provenienza e raggiunse direttamente la parte intitolata Soggetto Del Gruppo A.

«Primo Giorno Nel Labirinto
Il soggetto A5 si é integrato subito con i soggetti A10 - Albert (Alby) Einstein - e A7 - Minho. Dimostra socialità ma anche riservatezza e lealtà verso gli amici. Ha reagito all'eliminazione dei ricordi con calma e tranquillità.

Un Mese Dopo L'arrivo
All'arrivo del soggetto A3 - Galileo (Gally) Galilei - dimostra un senso di protezione verso quelli che ancora devono abituarsi ai test.

Due Mesi Dopo L'arrivo
Si dà da fare in quella che hanno chiamato "Radura" correndo ed esplorando il Labirinto oppure aiutando i nuovi arrivati» Frank cominciò a saltare delle parti per raggiungere il giorno in cui sarebbero fuggiti quando gli passò sotto gli occhi una parola particolare e si fermò.

«Un Anno Dopo L'arrivo
Il soggetto si é dimostrato meno forte di quanto ci aspettavamo. É corso nel Labirinto come ogni giorno, ha scalato i rampicanti posizionati sulle mura e ha raggiunto la fine. Mentre il soggetto A7 che era con lui si sforzava di farlo scendere, il soggetto A5 ha deciso di lasciarsi cadere giù, tentando di suicidarsi. É stato riportato nella Radura dal soggetto A7 ed é tutt'ora svenuto. Non ha ferite gravi se non una caviglia rotta che i Medicali non sanno curare. Ci auguriamo si riprenda presto essendo per noi molto utile»

Calò un silenzio pesante.
«Per questo zoppicava» sussurrò Piper in trance «Non ne poteva più»
«Vai... Vai a quando escono» gli disse Percy e Frank riprese a scorrere.

«Tre Anni Dopo L'arrivo» i suoi due amici lo guardarono. «Lui é stato in quell'inferno un altro anno...» confermò sottovoce Annabeth.

«Il soggetto A5 dimostra grande fiducia nel soggetto A2, nonostante le ipotesi del soggetto A3 siano state confermate dopo l'auto-iniezione da parte del soggetto A2 della debole variante del virus Eruzione. Il soggetto A2 ha infatti confermato di aver lavorato per la World In Catastrophe: Killzone Experiment Department, denominata semplicemente WICKED, ma questo non ha convinto il soggetto A5 ad abbandonarlo. Come fa ormai da tre anni, il soggetto si é rivelato ancora una volta molto saggio dicendo la seguente frase "Conta chi siamo e cosa facciamo adesso". Ha combattuto aiutando i suoi amici, cercando di salvare chi ormai era già deceduto. Nonostante la morte del soggetto A10 l'abbia palesemente scosso, é rimasto concentrato e ha seguito il soggetto A2»
«Thomas!» ringhiò nervoso Percy «Ha un nome, caspio!»
«E non è neanche quello vero» sospirò Frank.
Piper invece aveva le lacrime agli occhi quando Frank disse «Continua. Continua fino a due anni fa. Dice che si dimostra sempre un ottimo amico, si fida di Thomas nonostante tutto, e va a salvare Minho...» la ragazza cedette e scoppiò a piangere.

Percy l'abbracciò e Piper disse a Frank di continuare a raccontare.
«Salvando Minho si é ammalato. Si é fatto uccidere da Thomas per non fare del male a nessuno. Però non sapevano si fosse salvato» concluse lui dando il tablet ad Annabeth.

Cadde il silenzio nella cella.

«Come ha fatto a sopravvivere per due anni? Senza anticorpi dovrebbe essere malato» fece notare Percy ma Annabeth lo smentì.
«Uno lo curò. Uno, Teresa, é arrivata subito dopo Thomas, come Rachel, e ha sempre ricordato tutto. Lei li tradì e trovò una cura ma morì salvando Thomas. Invece trovò Newt e con la cura lo salvò, rendendolo immune»

«Il tuo tatuaggio é il nome di provenienza di Teresa» disse Piper stendendosi su uno dei letti più alti «Era proprio destino che tu ci tradissi»
«Era la cosa più intelligente da fare» si difese lei
«E quindi non te ne penti neanche» sospirò Frank.

«Annie é proprio questo il problema» Percy si era alzato per iniziare un lungo monologo, ma lei gli diede un pugno nello stomaco.
Prima di uscire sibilò «Non. Chiamarmi. Annie.»

Chiuse la porta della cella e si mise al lato in modo che non la vedessero dalla piccola finestra. Scivolò sul muro e cominciò a piangere.
Non era pentita e si era fatta scivolare addosso tutto.
Ma "Annie" non ci riusciva. Quel nome proprio non riusciva a dimenticarlo.

«Mi manchi tanto» sussurrò tra i singhiozzi guardando lo schermo del tablet che mostrava la foto del soggetto C13.

«Questo coso é infinito» sbuffò Leo
«Ringrazia invece» lo ammonì Cinque «Ogni volta che io e Uno abbiamo dovuto fare questi cosi, alla fine spuntava sempre lo Spaccato di turno» cominciò ad armeggiare con la bandana nera per metterla in faccia.

«Stavo pensando una cosa» disse Will «Hai ucciso molte persone? Sia normali che Spaccati intendo»
Newt continuò a tenere lo sguardo fisso davanti a sé, mentre la strada poco illuminata scorreva veloce.

«Senti se non vuoi lo-»
«Esilio. Lo chiamavamo Esilio. Mandavamo i nostri amici in Esilio» guardò Will accanto a sé «Li mandavamo a morire»
«Dove?» gli chiese Leo.

Cinque rispose sospirando «Nel Labirinto». Calò un silenzio pesante, che nessuno voleva rompere.
A mala voglia, il più grande riprese a parlare «Il Dolosiero a volte non funzionava. Non potevamo mettere in pericolo tutta la Radura. Così chiudevamo gli occhi, prendevamo dei lunghi bastoni, e spingevamo dentro i malati mentre le Porte si chiudevano. Ho dovuto farlo sei volte.
Ho anche lasciato che uno dei miei migliori amici desse la vita con i Dolenti per salvarci, mentre fuggivamo.
Vedevo i miei compagni morire uno dopo l'altro. Ad un certo punto smisi di guardarli e mi limitai a sperare che le urla non fossero di Minho o Thomas.
Quando sono saltato nella Tana dei Dolenti eravamo in venti. E siamo partiti in quaranta.
Dopo ne abbiamo persi altri a causa di alcune palle argentate che spuntavano dal tetto. Io li ho abbandonati. Io li ho uccisi.
Io li ho abbandonati tutti.
Se avessi fatto qualcosa in più, anziché abbandonare tutti i feriti, probabilmente ora Thomas avrebbe qualcun altro nella squadra.
Giusto per cambiare, ho abbandonato anche lui»

Indovinate? Esatto! Calò di nuovo il silenzio!

«Allora» Leo riordinò le idee «Non voglio essere quello che esclamerà la soluzione quando tutto il mondo già la sa facendo la figura dell'idiota, ma...»

«Risparmiatelo Leo, sono esattamente chi credi che sia»

The Myth Of The MazeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora